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Pasticcio a Nyon

I sorteggi portano la Champions League nel campo della meccanica quantistica

Giovanni Battistuzzi

Gli ottavi di finali erano stati sorteggiati e tutto sembrava risolto. Poi un errore tecnico ha costretto l'Uefa a rifare tutto portando la competizione europea per club più importante in un paradosso che piacerebbe molto agli amanti della fantascienza

Che il calcio sia il meno esatto di tutti gli sport è chiaro forse da sempre, sicuramente dal 1990. Fu in quell’anno che un’équipe del Mit, facendo un’analisi computazionale comparativa tra i risultati degli ultimi cinquant’anni di oltre cinquanta sport, evidenziò come il gioco del pallone presentasse più variabili di qualsiasi altra disciplina.  

Per i ricercatori il calcio premia la squadra sulla carta più forte meno spesso che in altri sport proprio a causa di questo numero elevatissimo di variabili, alcune delle quali derivanti da una mancanza di rapporti di causalità lineare tra fenomeni, altre dovute alla sovrabbondanza di aleatorietà, sia nei regolamenti sportivi, sia “nei metodi d’assegnazione delle rivali”. L’équipe di studiosi sottolineò che il cosiddetto “sorteggio libero”, per quanto pilotato, era quanto meno di esatto c’era per determinare l’evoluzione di una competizione. Insomma un tabellone basato sul ranking storico, secondo lo studio, avrebbe diminuito la discrepanza tra risultati potenziali e risultati reali, diminuendo l’incidenza delle variabili aleatorie. 

Di un cambiamento dei sorteggi nella Fifa e nella Uefa se ne parla dalla riforma che trasformò la Coppa dei Campioni in Champions League. Era il 1991. E da allora sono rimaste soltanto parole. Perché in fondo a nessuno conviene far diventare il calcio uno sport un po’ più esatto. Non è nelle sorprese che sta il bello di questo sport? E poco male se l’aumento del giro d’affari, soprattutto per le grandi, ha reso queste sempre più rare. L’idea che si possa solo pensare di realizzare il cosiddetto “miracolo sportivo” accresce l’appetibilità del pallone. 

Ogni tanto però il calcio gioca a inserire più variabili aleatorie del normale. Quasi si divertisse a esasperare questa sua (reale o presunta?) inesattezza. 

Il vertice massimo, e piuttosto surreale, lo ha raggiunto nel corso dei sorteggi degli ottavi di finale di Champions League 2021/2022.

Tutto sembrava deciso. La Juventus se la sarebbe vista con i portoghesi dello Sporting Lisbona, l’Inter con gli olandesi dell’Ajax, almeno per quanto riguarda le italiane. E tutti si erano detti più o meno sollevati, perché le urne contenevano abbinamenti decisamente peggiori e più rischiosi. Le altre partite che avrebbero dato vita ai quarti di finale sarebbero dovute essere: Manchester City-Villarreal, Real Madrid-Benfica, Manchester Utd-Psg, Bayern-Atletico Madrid, Liverpool-Salisburgo e Lilla-Chelsea. 

E invece la Juventus non se la vedrà con lo Sporting Lisbona, ma con il Villareal. Meglio? Peggio? Potrebbe essere lo stesso. All’Inter invece è capitato il Liverpool, che almeno sulla carta è avversario decisamente più complicato da battere dei Lancieri. E pure le altre partite saranno diverse: Salisburgo - Bayern Monaco, Sporting Lisbona - Manchester City, Benfica - Ajax, Chelsea - Lilla, Atletico Madrid - Manchester United, Paris Saint Germain - Real Madrid

La Champions League 2021/2022 si è così trasformata in una sinfonia di futuri paralleli che piacerebbe un sacco alla fantascienza, ma che piace un po’ meno a dirigenze e tifoserie. E tutto questo per una variabile che nessuno aveva mai pensato di mettere in conto: l’errore informatico: “A causa di un problema tecnico col software di un provider esterno, che istruisce gli ufficiali su quali team possano affrontarsi e quali no, si è verificato un errore nel sorteggio degli ottavi di Champions League", ha twittato l’account della UEFA Champions League. 
 

 

Quello che poteva essere non sarà, quello che non doveva essere invece verrà giocato. Chi ne trarrà vantaggio? Chi invece subirà lo scotto per quella variabile di troppo che si è palesata inaspettatamente? 

Per la prima volta, forse, la Champions League si giocherà davvero sul doppio terreno della realtà e dell’immaginazione. E oggi si trova più o meno all’interno del Paradosso del gatto di Schrödinger: racchiusa in una Coppa dalle grandi orecchie una squadra può essere allo stesso tempo eliminata o non eliminata. 

Fortuna che a metà febbraio si tornerà a giocare, del paradosso si dimenticheranno tutti, per poi ritirarlo fuori una volta arrivata l’eliminazione. 

 

Tutte le partite degli ottavi di finale di Champions League

Salisburgo - Bayern Monaco

Sporting Lisbona - Manchester City

Benfica - Ajax

Chelsea - Lilla

Atletico Madrid - Manchester United

Villarreal - Juventus

Inter- Liverpool

Paris Saint-Germain - Real Madrid