Il foglio sportivo - Il ritratto di Bonanza
Chiellini e Ibrahimovic sospendono il tempo
Due modi diversi di invecchiare ma con la capacità di mantenersi ad alti livelli e sfidare le leggi del tempo
Ci sono uomini che invecchiano molto presto e altri che non invecchiano mai. Non è solo una questione fisica ma soprattutto morale o, per meglio dire, psicologica. Certi uomini hanno la capacità di controllare il tempo, piegandolo alle loro esigenze. Si fanno interpreti delle situazioni, non le subiscono, le capiscono e poi le vivono adattandole alle loro caratteristiche mentali e fisiche che cambiano inevitabilmente con il passare degli anni. La scienza in generale e la medicina in particolare, stanno prolungando l’efficienza motoria di ognuno di noi, e questo rende possibile ottenere grandi performance anche in età avanzata.
Il calcio è uno sport speciale, dove la destrezza si combina al movimento, e una senza l’altro non possono resistere in contesti di alto profilo agonistico. Per questo sorprendono le prestazioni di Zlatan Ibrahimovic e Giorgio Chiellini, i due “vecchietti” di Milan e Juventus. Mentre lo svedese gioca con il tempo come il gatto con il topo, pestandogli la coda, se necessario, bloccandolo per farlo girare a vuoto, Chiellini gli si mette a fianco e corre insieme a lui, senza pretendere di rallentarne l’incedere.
Sono due modi diversi di invecchiare. Chiellini si muove più sgraziato (non è stato mai un modello di eleganza), un po’ più rigido, proprio come gli anziani, ma non si risparmia nemmeno per un secondo e vive la partita come un bambino esuberante. In questo senso è identico al Chiellini ventenne. Possiede una verve agonistica fuori dal comune che lo porta a cambiare direzione scordandosi di mettere la freccia, all’improvviso, senza che queste svolte repentine gli facciano girare la testa e quindi anche il corpo. Le sue non sono torsioni, flessioni, allungamenti, ma mortaretti nello spazio, con il rumore scoppiettante delle ossa, come se il nostro avesse solo quelle al posto di tutto il resto.
Esattamente il contrario di Ibrahimovic, il quale non per nulla, al termine di ogni partita, mostra gli addominali. Zlatan presidia lo spazio con i suoi muscoli, muovendosi in costante controtempo. S’infila negli anfratti, lui che un gigante, con l’unica costante del controllo, fisico e mentale, di tutto il gioco che gli gira intorno. Ibra, così alto, sembra un drone capace di guardare compagni ed avversari da un’altra prospettiva, muovendosi di conseguenza con quella frazione d’anticipo che lo conduca al posto giusto nel momento giusto. E’ esattamente quell’attimo di anticipo a rendere Ibrahimovic veloce come gli altri pur essendo inevitabilmente più lento com’è normale in ogni quarantenne. Veloce come Ibra c’è solo la fibra, recita una pubblicità, e se la riferiamo al suo pensiero non c’è verità più grande.
Sia Zlatan che Chiellini, sono due maturi giocatori diversamente “vecchi” e ugualmente giovani. Ma entrambi sanno giocare con il tempo, che in loro si approfitta di restare un po’ sospeso per poi fuggire via.