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Un generatore automatico di conferenze stampa

Jack O'Malley

La conferenza stampa per il ritorno in panchina (all'Everton) di Frank Lampard, dopo due anni non certo esaltanti al Chelsea, è l'occasione per sperare che la tecnologia si occupi di quanto dicono i protagonisti del calcio

Scusate il ritardo. Dovevano pensarci due italiani, a rovinare la sessione invernale di mercato della Premier League. I giornali italiani, senza pudore, hanno anche il coraggio di scrivere che il Tottenham si è rafforzato con gli acquisti di Bentancour e Kulusevski, che è come dire che io sono più sbronzo quando bevo acqua del rubinetto. La vera notizia di gennaio è Frank Lampard sulla panchina dell’Everton, che ha anche comprato uno dei giocatori più sopravvalutati della storia recente del calcio inglese, Dele Alli. Vedremo se i due miglioreranno l’oscena classifica della prima squadra di Liverpool, a quattro punti dalla zona retrocessione e sabato impegnata in FA Cup contro il Brentford.

La squadra che non giocava nella massima serie inglese da 74 anni e che ci è tornata quasi per caso sta facendo godere i propri tifosi con grandi partite, un campionato tranquillo e soprattutto l’arrivo di Eriksen. L’ex centrocampista dell’Inter colpito da arresto cardiaco durante gli Europei (ma perché, si sono giocati gli Europei? Quando?) può infatti giocare in Inghilterra ma non in Italia per via delle regole diverse tra i due paesi: da voi chi ha un defibrillatore sottocutaneo non può scendere in campo. Regola che trovo giusta, a un debole di cuore potrebbe risultare fatale vedere da vicino il livello della Serie A. Ora, Lampard arriva da due anni non certo esaltanti sulla panchina del Chelsea, di cui è stato a lungo capitano ma non profeta in panca. All’Everton prende il posto di Rafa Benitez, e si candida subito per il premio Mister Originalità con le sue ficcanti dichiarazioni di presentazione: “Credo molto in questa squadra, l'ho osservata attentamente dall'esterno quando ha giocato, quindi sono perfettamente consapevole della situazione. Sento che abbiamo una rosa che spero possa migliorare rapidamente. Ho le mie idee e uno staff che mi aiuterà a metterle sul campo. Tutto partirà dal lavoro sul campo d’allenamento e dalla mentalità del gruppo. Ma capiamo e capisco che nel breve termine l’obiettivo è migliorare la posizione in classifica. Nel lungo periodo è altrettanto chiaro che questo è un club con grandi ambizioni, grande storia e tantissimi tifosi. E un grande desiderio da parte di tutti di migliorare in vista del nuovo stadio per diventare uno di quei club di Premier che lottano per la parte alta della classifica. C’è molto lavoro da fare, ma sono molto orgoglioso di aver avuto questa opportunità, di essere in prima linea in questo progetto in qualità di allenatore”. Io capisco che vadano fatte certe domande da parte dei giornalisti e che vadano date certe risposte. Ma perché non costruiamo un generatore automatico di conferenze stampa degli allenatori. Si mettono quattro coordinate in croce, si preme ENTER, e via. 

Allenatore giovane-club titolato-lotta per la salvezza: “Sono consapevole dell’opportunità che ho di dimostrare il mio valore, allenare questo club è un onore, darà il massimo per migliorare i risultati e fare contenti i tifosi”. 

Allenatore bollito-club ambizioso-obiettivo zona Champions: “Sono qui per trovare nuovi stimoli, questa piazza mi trasmette forti emozioni che voglio ripagare, so che il lavoro sarà difficile ma faremo di tutto per raggiungere un obiettivo che una società importante come la nostra vuole e i nostri tifosi meritano”. 

Allenatore qualunque-Genoa-qualsiasi posizione di classifica: “È un piacere conoscervi, anche perché non so se ci sarò ancora alla prossima conferenza stampa”.

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