Scoprendo Paolo Banchero, il nuovo futuro campione del basket italiano (e non solo)
Nel March Madness, la fase finale del campionato americano universitario di basket, ci sarà l'italiano che proverà a convincere tutti di essere davvero pronto per essere la prima scelta assoluta all'Nba Draft 2022
Per il mondo del College Basketball, il mese di marzo significa soltanto una cosa: March Madness. Ben 64 squadre si affrontano in un torneo a eliminazione diretta, da cui uscirà vincente soltanto un’università. E chi sa che non sia la Duke di Paolo Banchero, che debutterà nel torneo Ncaa stasera contro Cal-State Fullerton.
Candidato a una prima scelta assoluta all’Nba Draft 2022, che potrebbe nuovamente tingersi d’azzurro dopo la scelta di Andrea Bargnani nel 2006, il talento dei Blue Devils cercherà di coronare un’annata speciale per lui e per il panorama cestistico italiano.
Sebbene l’esordio con la Nazionale di Meo Sacchetti sia slittato, infatti, Banchero ha dichiarato di recente in un’intervista per Gazzetta dello Sport di voler vestire la maglia azzurra, dopo aver già giurato amore eterno a giugno 2020, una volta ottenuto il passaporto italiano.
Ma chi è Paolo Banchero?
Figlio di Mario Banchero e Rhonda Smith, deve le origini italiane al padre, discendente da immigrati liguri, e il talento cestistico alla madre. Rhonda Smith è stata una giocatrice professionista capace di entrare nella Hall of Fame dell’Università di Washington, dopo aver segnato quasi 3.000 punti con le Huskies. Fu lì che conobbe Mario, all’epoca giocatore di football.
Paolo cresce nell’area di Seattle. Nonostante le critiche della madre, che lo forma rigidamente di pari passo con gli allenatori, domina incontrastato i suoi primi anni, guidando da Mvp O’Dea High School ad un titolo di stato che mancava dal 2007, con prestazioni sfocianti in highlights virali.
Apparizioni nella Nike Eyb League o all’Nnpa Top 100 Camp, e Banchero è già un prospetto 5 stelle nei radar di ogni College prestigioso. Dopo una serie di proposte, la scelta ricade sui Duke Blue Devils e, soprattutto, su coach Mike Krzyzewski, che lo strega da subito. “Mi ha detto che sarei stato un pro ovunque fossi andato, ma aggiunse questo: ‘Se vuoi massimizzare il tuo potenziale, devi venire qua. Non ci sono giocatori come te in giro, e ragazzi così necessitano di una spinta per tirare fuori la maggior parte del proprio talento’. In quel momento, ho deciso". A convincere Paolo è l’idea che, a Duke, non sarà solo un talento da usare, ma da sviluppare. Inoltre, il giovane e Krzyzewski entrano in contatto nel periodo della Nba Bubble di Orlando, da cui coach K trae delle clip da inviare a Paolo, e quando Duke prende voce a supporto del movimento “Black Lives Matter” – questione cara all’italoamericano.
Con i Blue Devils, Banchero respira la stessa aria di profili come Kyrie Irving, Jayson Tatum o Zion Williamson, trovando anche un contesto ricco di talento. Paolo, però, non si sente in soggezione, e il suo esordio è memorabile: 22 punti e 7 rimbalzi con 7/11 dal campo, e un hype che richiama l’esordio di Zion un paio di anni prima.
Una March Madness per scalare posizioni
Dopo l’inizio promettente, Duke arriva alla March Madness a seguito di un finale di stagione deludente, culminato con la sconfitta nell’ultima gara di casa in carriera di coach K (che si ritirerà a fine stagione), e l’inaspettato upset subito nella finale del torneo Acc. Ciononostante, Banchero – fresco del premio di ACC Freshman of the Year – cercherà di coronare quest’annata, e potrebbe farlo incrociando la propria strada con Chet Holmgren, top prospect di Gonzaga e suo rivale per la prima scelta, in cerca di rivincita dopo la sconfitta subita nell’ultimo scontro diretto.
Quello che rende Banchero un prospetto tanto speciale è l’essere quello che si può definire un bug: circa 210 centimetri e 113 chili, è cresciuto di 11 cm all’altezza della nostra seconda media. Questo fa sì che, nonostante la stazza, possa mettere palla a terra con la facilità di un “piccolo”, dimostrando anche flash da passatore inedite che ne fanno uno dei profili più versatili del Draft 2022.
Complici alcune lacune difensive e al tiro, uniti a problemi fisici legati a crampi e disidratazione, è sceso al terzo posto nelle proiezioni di Espn, ma il futuro volto della Nazionale azzurra avrà tutto il tempo di far ricredere gli scout durante la March Madness.
Il Foglio sportivo - IL RITRATTO DI BONANZA