Il Foglio sportivo - That win the best
Godiamocela finché dura la mascolinità tossica di Gerrard
L’attaccante dell’Arsenal Saka si lamenta delle entrate dure, l’ex Liverpool gli ricorda cos’è il calcio
C’è un metro infallibile per registrare il vuoto delle giornate senza campionato: lo spazio che viene dato sui media al calcio femminile. Non avendo altro di cui parlare, ci si butta sugli spettatori di Barcellona-Real Madrid di Champions femminile, o si finge che Juve-Lione tra donne valga quanto Juve-Inter tra maschi. Poi, però, si torna a parlare delle cose serie. Per esempio dei Mondiali in Qatar. Io lo so che per un po’ ci avete creduto, paraculi come siete. Quando è circolata la notizia della possibile esclusione dell’Iran avete subito fatto i conti: l’Italia è la più alta nel ranking tra le non qualificate, magari ci ripescano. E invece no. Nessuno vi toglierà quelle quattro settimane invernali, la pioggia e il freddo che vi tormentano perché nel frattempo Draghi avrà smesso di comprare gas dalla Russia, seduti sul divano a guardare squadre come il Canada, l’Ecuador, il Messico e soprattutto gli Stati Uniti giocare il Mondiale.
Ho notato però che l’avete già superata bene, la stampa sdraiata ha ricominciato subito a leccare il ciuffo di Roberto Mancini dopo la sfolgorante vittoria contro la Turchia. Contenti voi. Tranquilli, potrete rifarvi guardando l’Inghilterra andare a sbattere come suo solito. Non sono ingenuo come il nostro allenatore, Gareth Southgate, il quale si dice fiducioso del fatto che i Tre Leoni possano vincere il Mondiale. Quel che spero è che in Qatar non venga convocato Bukayo Saka: l’attaccante dell’Arsenal più famoso per il meme in cui Chiellini lo strangola e il rigore sbagliato in quella maledetta finale che per le sue prodezze in campo si è recentemente lamentato del gioco duro della Premier League. Dopo la partita giocata in casa dell’Aston Villa, il ragazzo se l’è presa con le entrate dure subite dagli avversari – addirittura fatte di proposito, ma come si permettono? – e ha chiesto agli arbitri “più protezione” per i giocatori “veloci e tecnici come me”.
Ora io so bene che il calcio ha ormai sostituito l’ora di educazione civica a scuola, che i cori dei tifosi vengono approvati dalle società prima e dal tribunale di Twitter dopo, che gli adolescenti preferiscono guardare gli highlights di Fifa su YouTube invece che andare allo stadio, che tutti sognano la Super League per addormentare una volta per tutte i propri ormoni, ma lasciatemi brindare a Steven Gerrard, allenatore dei Villans che ha così commentato le parole di Saka: “Il ragazzo è forte, ma non può lamentarsi di questo aspetto del gioco. Questo è football! Io adesso ho delle viti nei fianchi, ho dovuto subire sedici operazioni, faccio fatica ogni giorno andando in palestra. Questo è il calcio inglese”. Quanta mascolinità tossica, roba da editoriali indignati della Stampa, l’elogio delle entrate spaccagambe e non quello dei feelings di Saka. Insomma ma che ne sa Gerrard di cosa offende e ferisce l’animo dell’attaccante dei Gunners? Come si permette di giudicare cosa è meglio o peggio per lui? Godiamoceli, i Gerrard, perché non dureranno a lungo. Non appena la Disney si comprerà i diritti dei principali campionati del mondo e introdurrà le quote etniche, gay e trans nelle squadre di calcio come ha promesso di fare per i suoi cartoni animati, a quelli come l’ex centrocampista del Liverpool converrà arruolarsi tra i foreign fighters in qualche guerra: più sicuro.