il foglio a San Siro
Malagò: “I russi agli Internazionali di Roma? Incoerente”
Il presidente del Coni attacca l'Italia per la mancata esclusione degli sportivi russi dalle competizioni di tennis e affonda sulle Olimpiadi 2026: "Siamo indietro"
Ne ha per tutti Giovanni Malagò. A partire dalla mancata esclusione degli atleti russi dagli Internazionali d’Italia a Roma. “Non è questione di opportunismo politico ma di coerenza”, spiega il presidente del Coni all’evento del Foglio sportivo a San Siro. “Il Cio ha indicato chiare linee-guida”, depennando Mosca dallo sport. “Tutte le federazioni hanno recepito. E anche molti soggetti privati, dalla Formula 1 all’Nba. Solo Atp e Wta non lo stanno facendo. E’ un loro diritto? Sì. Ma il tennis sappia che il resto del mondo si comporta in un certo modo”. Qualcuno obietta che partecipare a un torneo individuale non è come rappresentare la Nazionale. “Ma l’atleta in quanto singolo non esiste: è tesserato presso la federazione di riferimento, che fa capo al comitato olimpico del paese”. Quindi Medvedev, che pure fece appello per la pace, è comunque riconducibile al Cremlino.
“Così funziona lo sport”, dice Malagò. “Poi sono tutti bravi a indignarsi se non facciamo iscrivere i russi al torneo di Roma. O ad applaudire quando invece ospitiamo gli atleti ucraini. Ma in Italia non veniamo trattati come la realtà dice che meriteremmo”. Cioè? “Penso ai fondi del Pnrr. Allo sport è stato destinato un miliardo: lo 0,4 per cento dei 209 previsti dal Recovery fund. Mentre il settore pesa per l’1,75 per cento del pil, fino al 3,5 contando l’indotto. E a Coni e comitato paralimpico nemmeno un euro: o siamo davanti a soggetti incompetenti, o in malafede”. Altra hot topic: “Su Milano-Cortina 2026 siamo indietro, inutile nascondersi. Dalla candidatura di giugno 2019 si sono persi 18 mesi: ora lo sviluppo infrastrutturale è chiamato a lottare contro il tempo”. L’ultima stoccata è sulla crisi del calcio. “Spero che Gravina e Casini”, i numeri uno di Figc e Lega serie A intervenuti appena prima di Malagò, “siano andati a farsi una chiacchierata: c’è un gran bisogno di dialogo e riforme”.