Chi non li ha visti non può nemmeno immaginare. Con quali occhi i piloti lo guardavano, quando salivano la breve scala in ferro che portava alla Clinica Mobile e gli si paravano davanti, nel cuore un’unica frase: Voglio correre. I 15 metri quadrati dell’ospedale viaggiante del motociclismo erano la plaga dei suoi interessi, il campo di battaglia in cui si scontrava con la medicina ufficiale e i suoi protocolli, il luogo dove esaltava i piloti fino a trasformarli in eroi; e soprattutto, la testimonianza del suo amore per il motociclismo, frutto della devozione che provava per il padre.
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