Verstappen vince, la Ferrari non vede nemmeno la bandiera a scacchi
Per la prima volta in stagione le vetture motorizzate da Maranello non arrivano a punti. Leclerc e Sainz si ritirano, il campione del mondo della Red Bull ora ha 34 punti sul monegasco
Un Gran premio iniziato all’ora di pranzo e finito prima ancora del caffè. Doppietta Red Bull con vittoria di Verstappen e knock down pesantissimo per Leclerc. Il disastro di Baku per i motorizzati Ferrari non ha riguardato solo le Rosse. Quattro auto non hanno terminato la gara per motivi meccanici. Tutte e quattro equipaggiate con i propulsori di Maranello. Se tre indizi fanno una prova, quattro sono una condanna. Per la prima volta nella stagione nessuna vettura montante motori Ferrari ha conquistato punti. Sono arrivati al traguardo solo Bottas e Mick Schumacher. Ma quando ormai l’orchestra stava già intonando le note dell’inno olandese per Max Verstappen. Alla terza gara del Mondiale dopo la vittoria in Australia Charles Leclerc aveva 46 punti di vantaggio su Verstappen, autore di due “zero” in tre gare. Dopo otto sfide Max Verstappen ha 34 punti di vantaggio su Leclerc, forte di quattro vittorie in cinque episodi. Significa che in cinque gare lo spread tra i due si è ribaltato e che l’olandese ha inflitto 80 punti al suo rivale, che oggi è stato scavalcato anche da Perez in classifica generale.
I due giri esiziali per le Rosse sono stati il nono e il ventesimo. Sainz per un non meglio precisato problema idraulico, Leclerc per la classica fumata grigiastra che esce dal suo motore e gli fa dire alla radio: “Turbo”. La Ferrari aveva reagito bene, dal punto di vista tattico, al primo colpo inferto dal fato. Con Sainz appiedato il muretto aveva richiamato Leclerc ai box nel momento in cui la direzione corsa aveva annunciato la virtual safety car. Ma la sensazione che non fosse giornata arrivava dai 5 secondi e mezzo che i meccanici impiegavano per mettere al monegasco la gomma bianca. Era un azzardo, non marcato dalle due Red Bull che invece decidevano di restare fuori. Al doppio cambio di Max&Checo Leclerc era tornato nuovamente in testa, seppur con l’incognita di avere una gomma che fatalmente nei giri finali si sarebbe usurata costringendolo, ma non lo sapremo mai, a una nuova sosta. Quesiti che resteranno senza risposta dopo il mesto rientro del ferrarista con la vettura fumante.
La corsa Mondiale si fa tremendamente in salita per la Ferrari, come per un ciclista che ha preso vantaggio sulle prime rampe ma poi nel corso dell’ascesa verso la vetta si è clamorosamente piantato. I punti, lo ha sempre ricordato il Fondatore Enzo Ferrari, si fanno alla domenica e non al sabato. Giornata nella quale Charles Leclerc è leader indiscusso. Ma essere i più veloci per un giro conta solo, e non è comunque poco, per partire davanti agli altri nella gara. Che però va portata a termine. Altrimenti è fatica inutile. Se ne riparla domenica prossima in Canada.