Un Caimano è per sempre. Sedici scudetti, Coppa dei Campioni, medaglia d'oro olimpica a Roma '60. Ha cominciato a 13 anni e smesso, in acqua, dopo 32 anni. Le parole del campione
Una vita da Caimano (diffidare delle imitazioni). Con Eraldo Pizzo ci si incontra spesso all’edicola di Recco – dove ogni giorno passa ad acquistare il suo quotidiano (“La Stampa”) –, sotto il ponte ferroviario che taglia in due il borgo, per sua sfortuna (del borgo). Infatti gli anglo-americani vennero a bombardarlo quasi trenta volte nel 1943 e della vecchia Recco non c’è più nulla, neanche un carruggio. Eraldo Pizzo aveva cinque anni (ne ha compiuti 84 il 21 aprile). “Ma non ricordo niente anche perché io e la mia famiglia siamo venuti da Rivarolo e andammo ad abitare tra Recco e Camogli, sai, dove ora c'è il supermercato. Papà lavorava alla San Giorgio. Meccanico, camionista, di tutto in po’. Se uno sapesse fare quello che sapeva fare lui, ora, diventerebbe milionario. A quei tempi là, con cinque figli, serviva appena a mantenere una famiglia. Dopo la guerra ci siamo trasferiti un po’ più in qua, papà era diventato il guardiano di una villa”.
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