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Ha ragione Cantona: gli sportivi pensino ad allenarsi
L'ex attaccante del Manchester United ha detto che gli sportivi non sono e non devono essere esempi per nessuno, né essere coinvolti nelle buone cause. Se agli italiani interessa soltanto il calcio e non gli altri sport di chi sarà mai la colpa?
Non se ne poteva più. E anche voi, ammettetelo, non ne potevate più. Avete persino finto di esaltarvi per la vittoria farsa contro l’Inghilterra, in quel ridicolo torneo in cui noi, vecchi amanti del brivido, ci permettiamo persino di fare giocare Harry Maguire. La pausa dei campionati è una punizione che non meritiamo, peggio degli editoriali sul Guardian in cui Saviano ci spiega il pericolo fascismo, per intenderci.
La Nations League è un placebo che non lenisce il dolore per l’assenza della Premier League e – ve lo concedo – della Serie A. Più deprimenti di giornali e siti sportivi italiani che devono trasformare in notizia il nulla, sono le polemiche sui social di chi cerca di spiegare ai giornali sportivi come dovrebbero concepire le loro prime pagine: “Perché non danno più spazio alla pallavolo?!?”, “Le lacrime di Federer e Nadal meritavano più di un riquadro!!!”, “Vergogna, l’Italbasket fa l’impresa e ha solo un taglio basso nascosto”, “Serve più rispetto per la ginnastica ritmica”. Ma dite davvero? È la solita vecchia storia dell’uovo e della gallina, amici: i media sportivi italiani parlano solo di calcio perché agli italiani non interessano gli altri sport, o agli italiani non interessano gli altri sport perché i media italiani parlano solo di calcio? Non lo so, e non me ne frega niente, onestamente.
Mi basterebbe che i media sportivi inglesi parlassero meno del cambio di colore dei pantalocini delle calciatrici col ciclo (è successo al West Brom, non è il brandy a farmi straparlare) e più di cricket. Non che sul calcio maschile vada meglio. Tutti chiedono le dimissioni di Southgate prima del Mondiale, ovviamente sbagliando: siamo sempre arrivati agli appuntamenti con Europei e Coppe del Mondo con Nazionali che non perdevano da mesi e vincevano qualunque partita, per poi prenderla regolarmente nel backside. Southgate lo sa, ecco perché ci sta facendo giocare di merda. Possiamo vincere il Mondiale, of course, e infatti a sinistra c’è già chi se ne lamenta preventivamente: oltre ai deliri di Saviano, sempre sul Guardian ho letto che c’è chi dice che sarebbe immorale alzare il trofeo che ci manca dal 1966 proprio in Qatar. Sarà, ma intanto vediamo di alzarlo, e non solo di portare a casa vittorie inutili che piacciono ai liberal: il capo della Football Association inglese ha fatto sapere di avere avuto rassicurazioni da parte degli organizzatori del Mondiale sul fatto che le coppie gay potranno baciarsi sugli spalti senza essere impiccate alla traversa durante l’intervallo delle partite. Sollievo tra le centinaia di coppie omosessuali che avevano già programmato di andare a limonare in Qatar.
Nel frattempo mi godo il ritorno della Premier con Arsenal-Tottenham prima (e Conte giustamente indignato per essere stato accostato alla Juventus) e il derby di Manchester poi. Roba da ordinare subito la mia bionda al pub e restarci avvinghiato tutto il weekend. E brindare nuovamente a Cantona, che ha detto la verità assoluta su calcio e pippe filosofiche dei commentatori di calcio: gli sportivi non sono e non devono essere esempi per nessuno, né essere coinvolti nelle buone cause, l’unica responsabilità che hanno è allenarsi e vincere. “Beckham ambasciatore del Qatar? È una pecora a buon mercato”. Cheers, Eric.