Tutte le novità della stagione Nba 2022/23
Aspettando che Adam Silver sveli i prossimi step in materia di allargamento della lega e introduzione del torneo di metà stagione, ecco un piccola guida per sapere cosa cambia nel campionato di basket americano
Non mancano le novità per la prossima stagione Nba. Tanto nei rapporti di forza tra le contender, quanto nei suoi possibili protagonisti, ma anche per quanto riguarda regolamento, calendario e formula della Regular Season. Si inizia nella notte tra martedì e mercoledì.
Cosa cambia in Nba? Ecco le principali novità
Aspettando che Adam Silver sveli i prossimi step in materia di allargamento della lega e introduzione del torneo di metà stagione, il Board of Governors ha confermato che l’esperimento play-in ha superato brillantemente la fase triennale di test e ha convinto tutti: lega, giocatori, proprietari e tifosi. Anche nel 2023, dunque, le squadre dal settimo al decimo posto delle due Conference si giocheranno l’accesso ai playoff in un round preliminare di “spareggi”, a metà aprile.
Per la prima volta dall’inizio della pandemia, inoltre, l’Nba farà tappa in Europa, America Latina, Medio Oriente e Asia. Sono tornate le Global Games: la preseason ha fatto visita a Saitama (Giappone) e, per la prima volta, a un Paese del Golfo Persico: Abu Dhabi; a dicembre e gennaio, invece, sarà il turno di Città del Messico e Parigi. Nel calendario, inoltre, è stato svelato un altro regalo della lega per i suoi tifosi: la Rivals Week (24-28 gennaio), una cinque giorni dedicata alle rivalità più accese degli ultimi anni. Il programma comprende Grizzlies-Warriors, i derby Lakers-Clippers e Nets-Knicks, la storica sfida Celtics-Lakers, e molte altre.
Nel frattempo, l’attesa degli appassionati italiani per vedere come inizieranno le avventure Oltreoceano di Paolo Banchero (prima scelta assoluta nel Draft 2023) e Simone Fontecchio (reduce da un grande Europeo con la Nazionale) si esaurirà mercoledì, quando i due faranno il loro debutto ufficiale con le maglie di Orlando e Utah. Come loro, anche Jabari Smith, Keegan Murray, Jaden Ivey e Bennedict Mathurin sono pronti a muovere i primi passi nella lega; mentre per la seconda scelta assoluta Chet Holmgren si dovrà aspettare, causa infortunio, il prossimo anno.
Le carte in tavola, poi, cambiano – e non poco – con il ritorno in campo di alcuni giocatori che potrebbero spostare gli equilibri nella corsa al titolo e ai piazzamenti playoff. È il caso di Kawhi Leonard e John Wall (Clippers), Ben Simmons (Nets), Jamal Murray (Nuggets) e Zion Williamson (Pelicans), tutti al rientro dopo più di un anno ai box; ma anche di Khris Middleton (Bucks), la cui assenza nei playoff 2022 ha ridimensionato le (buonissime) chances di Antetokounmpo di ripetersi dopo il successo dell’anno precedente.
Il mercato estivo, invece, ha avuto come principale “botto” quello che in realtà è un non-affare, e cioè la mancata trade per Kevin Durant, dopo mesi in cui è sembrato destinato a separarsi dai Nets. A Est, a spartirsi lo scettro di favorita con Milwaukee e Brooklyn, c’è Boston. I Celtics si sono rafforzati con l’arrivo di Malcolm Brogdon, il playmaker tanto mancato nelle scorse Finals, ma si affacciano alla nuova stagione con l’improvvisa perdita di coach Udoka, sospeso dall’organizzazione per la violazione di una regola interna. Rimanendo sulla East Coast, Cavs e Hawks proveranno a fare il salto di qualità grazie agli innesti di due nuove stelle, Donovan Mitchell e Dejounte Murray. Un balzo in avanti che nell’altra Conference sperano di fare Wolves e Mavs, forti delle acquisizioni di Rudy Gobert e Christian Wood; e come loro anche i Lakers, alla ricerca del riscatto dopo due annate deludenti, con un roster e uno staff tecnico rivoluzionati.
Un’ultima novità significativa riguarda invece il regolamento di gioco. L’Nba quest’estate ha introdotto una regola di ispirazione europea, inasprendo la sanzione per i cosiddetti “transition take fouls”, ossia i falli commessi intenzionalmente per fermare le transizioni offensive. Dal semplice mantenimento del possesso, ora gli arbitri assegneranno anche un tiro libero, che potrà battere un giocatore a scelta. Un cambiamento, spiega l’Nba, che incentiverà le squadre a migliorare la transizione difensiva e che consentirà di vedere più contropiedi e tiri veloci. Lo spettacolo non potrà che beneficiarne.