il foglio sportivo
Una Hyper Ferrari per conquistare ancora Le Mans
Dopo 50 anni il Cavallino torna a inseguire la vittoria nella 24 ore. Elkann: “Sfida tra storia e futuro”
La storia sta per ricominciare. Dopo 50 anni di stop la Ferrari è pronta a rilanciarsi in una delle sfide che affascinavano di più il suo fondatore: la 24 ore di Le Mans. Enzo Ferrari ci buttava energia, talento, passione. Le migliori auto, i migliori piloti. Vincere a Le Mans dava prestigio e soprattutto faceva vendere tante auto e in quegli anni la Ferrari si finanziava anche così. Nell’albo d’oro della gara di durata più prestigiosa del mondo il nome della Ferrari è scritto nove volte, addirittura per sei anni di fila dal 1960 al 1965. Dal 1972 però il Cavallino non gareggia più nella massima categoria, non ha più corso per la vittoria assoluta accontentandosi di tante vittorie di classe. L’attesa è finita, l’anno prossimo, in occasione del 100esimo anniversario della corsa la Ferrari correrà per vincere con la sua Hypercar che verrà svelata direttamente dal presidente John Elkann durante le Finali Mondiali in programma in questo fine settimana a Imola. L’operazione Le Mans è stata fortemente voluta da John Elkann e probabilmente è stata la prima decisione importante presa durante la sua presidenza e poi tenuta nascosta per quasi un anno. Il presidente ferrarista che spesso sembra distaccato dalla Formula 1, ma l’anno scorso era stato lo starter della gara francese, è un grande cultore della storia del Cavallino. “È una gara che fa parte della nostra storia, ma soprattutto del nostro futuro”, ha detto quando ha annunciato il ritorno nella massima categoria. Enzo Ferrari è da sempre uno degli ispiratori del presidente. Tornare a Le Mans da protagonista è qualcosa in più di un desiderio, è quasi un tributo alla storia e alla tradizione della Casa. Un’avventura dal grande fascino, ma anche dai grandissimi rischi perché la concorrenza è tostissima e ci sono avversari già in pista da anni ad affilare le armi per battere la Ferrari.
Il nuovo regolamento sulle Hypercar ha avuto l’effetto calamita. L’attrazione è stata fatale “Abbiamo deciso di partecipare nella nuova categoria Hypercar LMH, con motore ibrido e 4 ruote motrici – ha raccontato nei mesi scorsi Antonello Coletta, responsabile delle Attività sportive GT – Il regolamento della vecchia classe LMP1 non ci consentiva di sperimentare innovazioni tecnologiche per le auto stradali, cosa che invece offre la nuova categoria riservata alle Hypercar, una categoria che avrà anche dei costi più gestibili, circa il 60 per cento in meno della LMP1 con un ritorno di immagine e di comunicazione che sarà più importante. Un’occasione unica, per l’Endurance, di tornare ai fasti del passato”. Per gareggiare a Le Mans nella categoria regina Toyota e Porsche avevano un budget compreso tra i 140 e 180 milioni di euro a stagione. Ora che i costi sono scesi arriveranno altri costruttori. La Ferrari ha scelto la LMH che è l’unica classe in cui i costruttori realizzano sia il telaio sia il motore della vettura e si troverà a sfidare la concorrenza di Toyota (con la GR010 Hybrid ha già vinto nel 2021), Peugeot (la 9X8 ha debuttato a Monza), Glickenhouse e in futuro anche Isotta Fraschini, mentre Cadillac, Alpine, Bmw, Audi e Porsche hanno dato appuntamento al 2023, ma nella classe LMDh, che prevede vetture a trazione posteriore con telaio fornito da costruttori esterni come Dallara e Oreca. Dallara con il suo know how su questo tipo di vetture, ha dato un aiuto importante anche al progetto Ferrari come già fece con la Ferrari 333SP fortemente voluta da Piero Ferrari che negli anni Novanta riportò la Ferrari a vincere alla 24 ore di Daytona (nel 1998 con Didier Theys, Mauro Baldi, Arie Luyendyk e l’indimenticabile Gianpiero Moretti, il signor Momo) e alla 12 ore di Sebring nel campionato Imsa. Proprio il circuito dove a marzo 2023 esordirà la nuova Hypercar nella 1000 Miglia, primo appuntamento del Fia World Endurance Championship.
La Hypercar Ferrari per ora si è vista soltanto in maschera con quell’abito che cerca di nascondere le forme di tutti i prototipi. Ha già girato abbondantemente, soprattutto in Portogallo, totalizzando più di 10 mila chilometri. L’hanno guidata in otto: Alessandro Pier Guidi e Nicklas Nielsen (i primi a portare in pista il prototipo, a Fiorano, durante lo shakedown del 6 luglio), Andrea Bertolini, Davide Rigon, James Calado, Antonio Fuoco e Miguel Molina. Coletta punta sugli specialisti per l’operazione Le Mans, ma un posto per Giovinazzi potrebbe saltare fuori e poi in futuro chissà. Leclerc ha detto più volte di sognare Le Mans, ma forse è meglio si concentri su altro.
Da quello che si può vedere è una Ferrari in tutto e per tutto con quello sguardo anteriore che ricorda la 296 GBT. “Siamo orgogliosi del risultato che abbiamo ottenuto e, nonostante la mascheratura che ha caratterizzato la LMH durante i test abbia nascosto i volumi e lo stile della vettura, credo sia innegabilmente riconoscibile come una Ferrari”, ha detto Colletta nei giorni in cui furono fatte uscire le prime fotografie mascherate di una vettura che si annuncia elegantissima nella sua livrea ufficiale. Ma le corse, lo diceva sempre Enzo Ferrari, non sono un concorso di bellezza: “Un’auto è bella quando vince”.