L'arte di danzare nell'acqua. Parla Linda Cerruti
“La nostra vita, in acqua, è tutto un sottosopra. Quello sopra che diventa sotto. E quello sotto che diventa sopra. E poi ancora sotto. E poi ancora sopra. Sorridendo, come se niente fosse”
“Colui che danza cammina sull’acqua e dentro una fiamma”. Federico Garcia Lorca non poteva riferirsi al nuoto sincronizzato, o artistico, com’è stato ribattezzato cinque anni fa. Questione di tempi. Altri tempi. Ma quel camminare “sull’acqua” e “dentro una fiamma” – profezia, visione, sintesi, aforisma, o semplicemente poesia – sembra perfetto. Sull’acqua la grazia, l’eleganza, la leggerezza della danza; e dentro una fiamma, sott’acqua, la forza, lo sforzo, l’energia dello sport. Sull’acqua l’arte; e dentro una fiamma, sott’acqua, l’atletismo. Sull’acqua il gesto; e dentro una fiamma, sott’acqua, il movimento.
Linda Cerruti, la sincronetta più rappresentativa della scuola italiana, racconta l’arte del nuoto danzato o della danza nuotata: “Volare nell’acqua”. Lo fa in esclusiva per Il Foglio nell’ambito del progetto “Alla fine della città 2022” – narrazioni, arte e viandanze -, proposto dall’associazione Ti con Zero, con il contributo di Roma Culture e in collaborazione con Siae. Un progetto triennale, fondato su tre verbi - accendere, creare e volare – e presentato in tre cortometraggi proprio sul sito del Foglio. Nel 2020 (accendere) con Giancarlo Peris, l’ultimo tedoforo alle Olimpiadi di Roma 1960; nel 2021 (creare) con Caterina Banti e Ruggero Tita, medaglie d’oro nella vela, classe Nacra 17, alle Olimpiadi di Tokyo 2021; e nel 2022 (volare) con Linda Cerruti, che quest’anno ha magicamente conquistato un argento e due bronzi ai Mondiali e un argento agli Europei.
Ventinove anni, savonese, atleta cresciuta nella Rari Nantes Savona e tesserata per la Marina Militare, Linda si specchia nell’acqua della piscina: tra allenamenti e appuntamenti, tra musica e danza, tra ricerca dell’errore e studio del perfezionamento. Il suo corpo, una scultura che fluttua e volteggia, che recita e interpreta, che si avvita e si slancia, sfida gravità e galleggiamento. Ed è fonte di ispirazione per una nuova leva di sincronette (e sincronetti). Ma stati così tanti. Grazie anche al suo esempio e ai suoi successi.
Per la videointervista (le riprese sono di Christian Silvi, il montaggio di Carlo Molinari, la piscina della Rari Nantes Savona), era il primo giorno di allenamenti per Cerruti dopo quei fantastici Europei e una vacanza al mare. “Sentivo il bisogno di tornare in acqua, perché solo in acqua mi sento libera, serena, felice”. “Adesso mi attendono due allenamenti al giorno, uno in palestra, l’altro in piscina. E gli allenamenti s’intensificano fino a 10 ore al giorno prima dei grandi appuntamenti, uno o due l’anno, fra Europei, Mondiali e Olimpiadi”. “Singolo, duo, squadra... Ma dopo il ritiro di Costanza Ferro, devo trovare una nuova partner. Non sarà facile, dopo tanti anni vissuti insieme, ricreare quella sintonia e quella sincronia”. “La nostra vita, in acqua, è tutto un sottosopra. Quello sopra che diventa sotto. E quello sotto che diventa sopra. E poi ancora sotto. E poi ancora sopra. Sorridendo, come se niente fosse”. “Volare nell’acqua, si fa per dire, però volare con l’eleganza e la leggerezza dei gesti, volare con la passione e i sentimenti, volare verso la perfezione”. Nell’acqua, appunto.