QATAR 2022 - DIALOGHI MONDIALI/5
Dopo Germania e Argentina, la sindrome da inizio Mondiale colpirà anche il Brasile?
La tensione delle prime partite colpisce anche le nazionali più scafate e i verdeoro sono capaci di tutto, anche di giocare contro se stessi. Intanto tra rancori e polemiche, inizia la last dance di Cr7, in lotta contro tutto e tutti. Lo spettacolo spagnolo e la grande ingiustizia di Belgio-Canada
“Dialoghi mondiali” accompagnerà ogni giorno di Qatar 2022. Un dialogo quotidiano tra il calcio e il faceto tra Fulvio Paglialunga e Giuseppe Pastore sui temi di giornata, o forse no, dei primi Mondiali invernali della storia.
Giuseppe - Ci risiamo. L'Argentina domina il primo tempo, lo chiude 1-0 e poi crolla senza preavviso contro l'Arabia. La Germania domina i primi 60 minuti, li chiude 1-0 e poi crolla senza preavviso contro il Giappone. Ma che sta succedendo? Sembrano soprattutto micidiali cali di tensione, una sindrome da inizio Mondiale di cui ogni tanto soffrono le big anche più scafate - figuriamoci questa Germania giovane, bellina e talentuosa, ma non esattamente carrozzata come ai bei tempi. Secondo terremoto in 48 ore che però deve sorprendere fino a un certo punto, perché il Giappone aveva rimediato una figura eccellente anche 4 anni fa. Ed è andato in gol con due calciatori di Bundesliga.
Fulvio - Credo che il Mondiale in questa fase dell’anno possa incide anche nella tensione delle partite. Non chiedermi una base scientifica perché non ce l’ho, ma se vedo come la Germania avrebbe potuto quasi stravincere e invece ha perso pur avendo praticamente sempre il pallone tra i piedi, immagino i calciatori a metà strada tra il Mondiale che c’è, il campionato che hanno lasciato e nemmeno la prospettiva delle vacanze dopo. Ci piaccia o no, è uno stato mentale diverso dal solito. Nemmeno devo dirti che l’azione più bella della Germania è stata prima della partita.
Giuseppe - Sì, se tra le 7 Nazionali "protestanti" avessi dovuto immaginarne una che avrebbe faticato a digerire il niet della Fifa, avrei pensato proprio ai tedeschi. Puntigliosi nella difesa delle loro idee, lo sono sempre stati. Ora si pongono giustamente come il paese-guida sui diritti civili: moderni, attenti, incisivi anche nella comunicazione (il gesto della mano sulla bocca non ha bisogno di spiegazioni). E Neuer aveva anche fatto la più bella parata del Mondiale, pochi minuti prima del pareggio giapponese...
Fulvio - Quella foto la vedremo per anni. Così forte da segnare un momento politicamente storico, anche se loro stessi l’hanno messa meglio di come la sto dicendo io, dicendo che non è un messaggio politico perché i diritti umani non sono negoziabili. E poi il gesto di disobbedienza di Neuer con la fascia “No discrimination”, la ministro dell’Interno con la fascia “One love” in tribuna. La Germania si è mossa compatta e sì, come dici non sorprende. Qualcuno doveva iniziare, anche se immagino Infantino esultante alla sconfitta. (A proposito, visto che la regia Fifa ha cercato di non inquadrare mai Neuer da vicino?). Spero, per questo che non venga eliminata, anche se la prossima è la Spagna.
Giuseppe - La Spagna ha dato spettacolo e sabato sera potrebbe già giustiziare la Germania già dopo appena 180 minuti di Mondiale. Anche se tendo a essere sempre scettico sulle goleade specialmente a inizio Mondiale, perché perdono di qualunque credibilità dal quarto gol in su, è un'impressione di leggerezza e tecnica in movimento che non può passare inosservata: absit iniuria verbis, la sua fluidità mi ha ricordato il Napoli. Luis Enrique è l'unico ct che ha dato alla sua Nazionale principi e automatismi da squadra di club (pur facendo la tara sul modestissimo Costa Rica, cui ormai non riescono più nemmeno le barricate).
Fulvio - Io su Luis Enrique spendo due parole, perché mi sembra il vero leader della Spagna e perché questa Nazionale se l'è ripresa a tutti i costi, anche superando il dramma familiare. Credo abbia messo su una squadra imprevedibile, che è un po' la caratteristica genetica della Spagna stessa: ha sempre una nazionale giovane, e quei giovani non invecchiano mai, perché dietro ci sono altri pronti a occupare gli spazi e a rigenerare la squadra. Adesso è il turno di Gavi, che è un fenomeno davvero. Ha compiuto diciotto anni in estate, ma ieri non se n'è accorto nessuno. Pensa che continua a seguire le partite delle giovanili del Barcellona, perché è rimasto legato ai suoi compagni di squadra della cantera. È bello che emergano nuove stelle del calcio mondiale, mentre altre si offuscano da sole. E sai di chi parlo...
Giuseppe - Siamo arrivati al pomeriggio del Cattivo per antonomasia di questo Mondiale, l'uomo che tutti vogliamo vedere nella polvere almeno con la stessa intensità con cui vogliamo vedere trionfare Messi. Non pensi che Cristiano Ronaldo abbia fatto tutto da solo? Non pensi che voglia nutrirsi di rancore per la sua Last Dance, come fece Maradona a Italia '90?
Fulvio - Cristiano Ronaldo è come Berlusconi per Montanelli, così egocentrico che se va a un matrimonio vorrebbe essere la sposa e a un funerale il morto. Perché questo ci vedo: è il Mondiale che, prima dell'Arabia Saudita, molti vedevano come possibile traguardo di Messi e lui non vuol concederlo. Non ha vissuto mai nell'ombra, si è anche nutrito di questo dualismo e adesso che rischia di essere sorpassato sta facendo di tutto per rimanere in prima pagina. Di fatto, gioca questo Mondiale da svincolato. E indovina a chi era successa una cosa del genere? A Messi in Coppa America, quando non era più del Barcellona e non ancora del Psg. E Messi vinse.
Giuseppe - Anche a Donnarumma e Chiellini a Wembley - che cosa curiosa, i due capitani che nel 2021 hanno alzato Europeo e Coppa America erano svincolati. Però poi stasera c'è anche o Brazil, l'unanime favorita numero 1 della vigilia, prima che la Francia facesse la voce grossa. Nonostante il girone tutt'altro che morbido, per me sono la squadra da battere per la profonda ossatura Premier che non hanno mai avuto prima: 12 convocati su 26 giocano in Inghilterra, e se è vero il discorso che gli inglesi adesso corrono di più che a novembre, è giusto che valga anche per loro. E poi adoro Vinicius, che ha anche il merito di togliere pressione a Neymar.
Fulvio - Se il Brasile non fosse il Brasile questo Mondiale avrebbe già un vincitore. Ma è la squadra del Maracanazo, quella del Mineirazo. Capace di tutto, anche di stravincere. Ma sospenderei il giudizio fino alla prima partita. Inutile dirti che, senza dire la squadra per cui tifo, provo una naturale ammirazione per chi è capace di essere ricordato più per i tonfi che per aver vinto cinque Mondiali. In ogni caso ha la squadra per arrivare a una finale titolari del Brasile contro riserve del Brasile.
Giuseppe - Terzo 0-0 in nove partite e dopo Marocco-Croazia qualcuno inizia a storcere il naso. In realtà mi è sembrata una partita più che dignitosa, specialmente nel primo tempo, soprattutto per merito del Marocco che conferma l'ottima figura rimediata dall'Africa fin qui. Hakimi debordante a destra, Amrabat dominante a centrocampo contro Modric e Brozovic (l'avevo visto in splendide condizioni 10 giorni fa in Milan-Fiorentina e ha confermato le sue condizioni). Al momento i croati, un po' compassati, pagano, come molte squadre, l'assenza di un numero 9 di alta qualità per concretizzare tutto il ben di dio cucinato alle sue spalle.
Fulvio - Certo, avendo scelto la Croazia come squadra di questo torneo potevano cominciare meglio, ma niente. Il motivo per cui il Mondiale è sempre interessante è che alla fine in Nazionali diverse si riproducono dinamiche che abitualmente si vedono in un'altra nazione ancora. Ad esempio: Modric, abitualmente al Real Madrid, ha giocato una partita delle sue (ma non può fare da solo, povero) coprendo il campo quasi per intero. Te lo dico perché ho fatto una di quelle cose da nerd che in genere mi piacciono, ma che mi mettono anche a disagio: ho visto la sua heat map e le sue statistiche, che sono impressionanti se ci ricordiamo soprattutto che ha 37 anni. Ma lo 0-0 ha anche un protagonista che è il portiere del Marocco, che detta così agli amanti di un calcio troppo antico farebbe dire "in che senso il portiere del Marocco?", se non fosse che Bounou è il portiere del Siviglia, ha vinto qualche Europa League e che prima di lui nessun portiere del Siviglia aveva vinto, nella Liga, il premio Zamora, come miglior portiere del campionato.
Giuseppe - Belgio-Canada 1-0 sottolinea un grande classico dei Mondiali di ieri, oggi e domani: le Grandi Ingiustizie. Penso che il risultato più giusto fosse una vittoria del Canada con due gol di scarto. Gran bella squadra, giovane, atletica, organizzata e propositiva anche dopo il TIR di sfiga e ingiustizia che gli è piombato addosso nel primo tempo. Belgio a lungo impresentabile, specialmente in alcune cariatidi come Hazard che non sembra davvero in condizione di giocare un Mondiale. In generale dà la sensazione del declino sotto tutti i punti di vista, a cominciare dall'entusiasmo: e non penso che Lukaku eventualmente cambierebbe granché.
Fulvio - Una squadra che fa 21 tiri e perde la partita è una classica situazione che si verifica a Football Manager e ti incazzi tanto, quindi immagino i canadesi. Sì, dovevano vincere loro perché la generazione d’oro del Belgio è invecchiata. E anche quando era giovane, in realtà, non ha mai mantenuto una promessa. Vabbè, siamo già pronti a un altro giorno.
Giuseppe - Vedremo anche l'Uruguay, la Mina Vagante per antonomasia, che è ingeneroso ridurre ai grandi vecchi Suarez, Cavani, Godin eccetera: Valverde è uno dei centrocampisti più forti del mondo, Bentancur sta facendo una stagione strepitosa nel Tottenham di Conte, Darwin Nunez è in pieno apprendistato a Liverpool ma in questi lidi - considerate le tante squadre che giocano bene ma non pungono per mancanza di 9 all'altezza - può fare la differenza.
Fulvio - Io aspetto il Camerun, che è una squadra che vedo giocare solo durante i Mondiali e per il resto della vita leggo, perché è sempre una miniera pazzesca di storie. È una lieve forma di sindrome di Stoccolma dopo l'82, quindi tutto mi attrae. Ad esempio, è folgorante la vicenda di Andrè Onana, il portiere, che a febbraio di un anno fa si è preso nove mesi di squalifica per doping per aver preso, per sbaglio, una pillola diuretica prescritta alla moglie invece del paracetamolo di cui aveva bisogno. Stava distruggendo la sua carriera e, invece, ora si trova qui.
Giuseppe - L'Africa sta facendo molto bene. Tre partite difficili contro Olanda, Danimarca e Croazia, ma nessuna tra Senegal, Tunisia e Marocco ha sfigurato: anzi! Forse aiuta il clima familiare e anche una sorta di fattore-campo, ma mi sembra un fatto significativo, nella prima edizione dei Mondiali in cui tutte e cinque le Nazionali africane sono allenate da ct autoctoni. Attendo anche il Ghana, che delle cinque africane mi sembra quella meno provvista di talento a parte l'ottimo Kudus, che ha fatto benissimo in Champions con l'Ajax.
Fulvio - Quando invece gioca la Svizzera, sempre contro il Camerun, voglio vedere che pettinatura avrà Manuel Akanji. Non perché sia rimasto colpito da quella di McKennie nella partita degli Stati Uniti, ma perché una volta un taglio di capelli gli è costato diecimila euro, forse il più costoso di sempre. Però c'è un motivo: aveva invitato un parrucchiere a casa sua durante la pandemia, per farsi acconciare, peraltro senza mascherina.
Giuseppe - Stasera sarà già tempo di pagellone dopo il primo giro. Al momento per me Francia in pole position, Spagna subito dietro, Qatar ultimo con distacchi stile Ancona 2003-2004, con tre o quattro caselle vuote prima del Costarica. Tu che dici?
Fulvio - Io aspetto domani. Quando potremo dire "le abbiamo viste tutte". E sarà interpretabile a piacimento