qatar 2022 - dialoghi mondiali/6
I calciatori sono ancora i supereroi dei bambini. In fondo lo stadio è un grande carnevale
Abbiamo visto partite belle ed equilibrate, anche se con troppi 0-0, e forse il miglior gol del Mondiale. Oggi comincia il secondo giro e non siamo ancora stanchi. Torna in campo l'Iran, si sfidano, dopo il Ringraziamento, Stati Uniti e Inghilterra. E anche Olanda ed Ecuador hanno qualcosa da dire
“Dialoghi mondiali” accompagnerà ogni giorno di Qatar 2022. Un dialogo quotidiano tra il calcio e il faceto tra Fulvio Paglialunga e Giuseppe Pastore sui temi di giornata, o forse no, dei primi Mondiali invernali della storia.
Fulvio. Abbiamo il gol del Mondiale. E anche, naturalmente, la migliore di tutte. Credo che il Brasile, in realtà, potenzialmente non abbia ostacoli. Delle grandi è l'unica che ha giocato contro un avversario di spessore e secondo me non ha sofferto mai. Ha solo aspettato l'attimo buono. Sono indubbiamente la squadra più forte, ma ribadisco: sono sempre il Brasile. Capace di qualsiasi cosa. Ora dobbiamo continuare a scrivere, ma io passerei il resto del tempo a riguardare il gol di Richarlison.
Giuseppe. Tu dici che già è il gol del Mondiale? Certamente, alla fine di Qatar 2022 lo piazzeremo sul podio. Un Brasile stellare in entrambe le fasi: in difesa ha silenziato giocatori di spessore (Alisson ha chiuso senza voto) e nel secondo tempo, quando ha accelerato, è straripato con una dozzina di palle-gol pulite. Sapevamo già che era la favorita numero 1 ed evidentemente gli scivoloni di Germania e Argentina hanno ulteriormente alzato la soglia dell'attenzione. Le mie uniche perplessità riguardavano una certa leggerezza della coppia di centrocampo, ma con un Casemiro in queste condizioni sono dubbi che non sussistono.
Fulvio. Anche Cristiano Ronaldo l’ha spuntata, alla prima. Dico Cristiano Ronaldo perché il Portogallo è lui, e si è visto anche quando è uscito, in panchina a dare indicazioni come nel famoso Europeo del 2016. Del resto lui sta bene in quei contesti, dove è il leader indiscusso. Quindi il Portogallo, anche se ha sofferto contro il Ghana, non escludo che possa essere una protagonista del Mondiale. Perché lo vuole Cristiano, che ha pure segnato - guarda un po’, come Messi - su rigore.
Giuseppe. Un rigorino, molto -ino, che però ha un immenso valore storico: CR7 è il primo uomo a segnare in 5 Mondiali consecutivi, per un totale di 8 gol - certo, tutti nella fase a gironi, proprio come i 7 gol di Messi. I due amano rincorrersi, anche se ne farebbero volentieri a meno. Portogallo-Ghana è stata una partita strana, completamente esplosa dopo l'1-0, con momenti anche grotteschi come il papocchio di Diogo Costa al centesimo minuto. Il Portogallo mi è sembrato piuttosto vulnerabile nella coppia centrale e andrà rivalutato con avversari più propositivi rispetto a un Ghana che finché non è andato in svantaggio ha fatto puro ostruzionismo.
Fulvio. Ora che tutte hanno giocato, che dici: ci sbilanciamo? Ci provo io: Inghilterra e Spagna hanno qualcosa da dire e non dipende dalle vittorie larghissime. Del Brasile ho detto, ma occhio che finora abbia un po' scherzato sulla sfiga della Francia, ma hanno un sacco di risorse e lo hanno dimostrato. Anzi, aggiungo una teoria azzardata: le assenze possono aver creato un gruppo. E i Mondiali li vinci se hai Maradona (sì, ho detto Maradona proprio oggi, anniversario della sua morte) o se sei un gruppo. Poi magari mi smentiscono, però dopo sono bravi tutti a trarre le conclusioni.
Giuseppe. Potrebbe anche darsi che il forfait di Benzema si riveli un affare per la Francia, soprattutto per due motivi. Il primo è che si è tirato fuori per infortunio, senza dichiarazioni polemiche o decisioni tecniche. Il secondo è che Mbappé apprezza enormemente di più Giroud, per i motivi che sappiamo. Io metto Brasile e Francia in prima fila, ma penso che la Spagna di Luis Enrique, con le sue idee chiarissime e coraggiose, potrebbero mettere i bastoni tra le ruote a entrambe. Ma questa prima fase ha ancora da cambiare parecchie carte in tavola. Per esempio, lo dico? Non diamo per spacciata la Germania.
Fulvio. Le delusioni nemmeno devo dirle, una l'hai appena detta tu. Ma sono un po' la cosa gustosa di questo Mondiale. Nel senso che ora diventa molto interessante seguirle. Vedo meglio l'Argentina, vedo peggio la Germania. Comunque le partite cominciano il secondo giro e noi non siamo ancora stanchi.
Giuseppe. Quale stanchezza? Oggi abbiamo visto partite belle e soprattutto equilibrate e non ricordo una fase a gironi Mondiale in cui se n'erano viste in tale quantità: hanno marcato visita solo Iran e Costa Rica, oltre all'impresentabile Qatar che purtroppo ritroveremo oggi. L'Africa ha tenuto botta con 5 squadre su 5, che hanno quasi tutte (taglierei fuori il Camerun) ancora buone chance di qualificarsi. Sta un po' venendo meno la media Europa, non sembra esserci all'orizzonte una Croazia-bis in grado di stupire, a meno di incroci favorevolissimi di tabellone. Resiste la solita Svizzera, che almeno noi non dovremmo più sottovalutare. E invece.
Fulvio. Svizzera-Camerun non l’ho capita. Cioè, è finita 1-0 e questo l’ho visto. E, abituati ai giocatori che non esultano quando segnano alle loro ex squadre, non eravamo pronti a un calciatore della Svizzera che segna contro il Camerun e non esulta perché è nato in Camerun. Però avevano entrambe la prima maglia e dovevi avere la tv molto vicina per distinguerla. Mi immagino un discromatico alle prese con questa partita, credo che ora veda tutto ombrato per la fatica. Allora parlo delle maglie verdi del Camerun: quanto sono belle? Quanto fanno Mondiale? Vedo quelle maglie e davanti a me si materializza Roger Milla che balla davanti alla bandierina. Aspetta, erano quelle del Camerun le maglie verdi o ho fatto confusione anche io? La prossima volta, per favore, una in maglia scura e una chiara. Facciamola semplice.
Giuseppe. Breel Embolo nato a Yaoundé mi ha messo la curiosità di cercare se qualcuno nella storia dei Mondiali aveva mai fatto gol al proprio Paese di nascita. Un ginepraio: Sparwasser contro la Germania Ovest nel 1974? Era nato sì a Est, in Sassonia, ma nel 1948, un anno prima che nascesse la DDR... Shaqiri contro la Serbia nel 2018? Era nato sì in Kosovo, ma nel 1991, quando era ancora territorio jugoslavo... Meglio parlare di calcio: gli svizzeri come sempre col silenziatore, punendo un (grave) errore di posizionamento difensivo di un Camerun che si era ampiamente fatto preferire nei primi 45 minuti. Ma ancora una volta l'Africa non segna.
Fulvio. Uruguay-Corea del Sud ci dice due cose, una centrata e una bella, ma laterale. La prima è che ci sono troppi 0-0 e comincio ad annoiarmi. Ma forse più di così non poteva finire. La seconda è che i calciatori sono ancora i supereroi dei bambini: lo dico perché ho visto in tribuna piccoli coreani con la mascherina, come fossero vestiti da Son, che invece la mascherina l’aveva in campo per un frattura all’orbita oculare. In fondo lo stadio questo è, un grande carnevale. Persino nel posto più disinteressato come il Qatar.
Giuseppe. Io preferisco uno 0-0 a un 6-2 o un 7-0, specialmente ai Mondiali dove mi aspetto "serietà" dalle squadre qualificate: i materassi non esistono più e un pareggio prudente è nell'ordine delle cose, specialmente alla prima partita. Uruguay molto senile, con un Suarez che rivaleggia con Hazard in bollitudine, ma alla fine la stavano sfangando con il solito colpo di testa di Godin su calcio d'angolo: certi amori non finiscono.
Fulvio. Oggi intanto c’è l’Iran. No, non lo attendo ovviamente per la parte sportiva, perché credo siano una squadra incapace di competere. Però questi ormai sono i Mondiali dei gesti. E l’Iran ha aperto il varco, quindi chissà se oggi darà un seguito, farà altro, copierà sé stesso. Però ci dà la sponda per una sintesi incredibile: visti loro e la Germania, questo è finora il Mondiale dove fanno parlare le bocche chiuse.
Giuseppe. Penso sia anche una delle leggi dello show: se ricami sopra un gesto troppo a lungo, se lo annunci, se ci discuti, poi al momento di andare in scena perde molta della sua efficacia. L'effetto-sorpresa è micidiale, soprattutto su una platea così numerosa e reattiva. Detto ciò siamo già alle ultime chiamate: l'Iran, ma anche il terribile Qatar di domenica pomeriggio e finanche il Senegal, che contro l'Ecuador deve diventare concreto - qualità che mi pare stia mancando a tutte le squadre africane.
Fulvio. Ci sono le altre partite, ma quelle di oggi sono proprio partite random, come se avessero messo le nazionali in modalità casuale e detto ‘’mescolatevi”. Mi incuriosisce Inghilterra-Usa, perché voglio capire quanto vale l’Inghilterra e anche quanto valgono gli Stati Uniti, peraltro il giorno dopo il Ringraziamento. Il Qatar, invece, parliamo del Qatar, dai. Può essere ancora così brutto?
Giuseppe. Peggio è impossibile, anche se ho la sensazione che il flop iniziale abbia colto di sorpresa anche il ct spagnolo Felix Sanchez, che smoccolava a bordocampo come un leone in gabbia, impotente di fronte a un risultato del genere. Non aiuta nemmeno l'indifferenza del pubblico locale, che abbiamo visto lasciare lo stadio già all'intervallo. Davvero non vedo a chi possano aggrapparsi, contro un Senegal che secondo me è persino superiore all'Ecuador.
Fulvio. Però mi sono sbagliato: anche Olanda-Ecuador è una bella partita, dai. Soprattutto perché l’Ecuador qualcosa ce l’ha e l’abbiamo un po’ sminuita perché con il Qatar avrebbe portato vincere anche schierando noi due. E io, lo dico a beneficio di chi si illuda, a pallone ho giocato solo con i miei amici, fino a quando le ginocchia hanno retto.
Giuseppe. Mi costringi a parlare anche oggi di Van Gaal. Sappi che se l'Olanda non perderà, il caro Louis eguaglierà un record storico di Vittorio Pozzo: i due ct che hanno allenato in più partite a un Mondiale senza mai perdere, 9 partite senza sconfitte (certo, Pozzo ha due Mondiali in più). Mi aspetto un'Olanda riveduta e corretta, magari schierando dall'inizio Koopmeiners che mi pare essenziale per aiutare Frenkie De Jong in costruzione.
Fulvio. Ecco, anche oggi hai parlato di Van Gaal. Possiamo chiuderla qui.
Giuseppe. Un giorno senza parlare di Van Gaal è un giorno perso.
Il Foglio sportivo - IL RITRATTO DI BONANZA