Qatar 2022 - dialoghi mondiali /8
Il Mondiale ci dice che se hai in squadra Mbappé è tutto più facile
Nel gruppo C hanno vinto Argentina e Polonia, ma è l'Arabia Saudita la squadra che gioca meglio. La Francia si qualifica agli ottavi e molto del merito è del suo attaccante
“Dialoghi mondiali” accompagnerà ogni giorno di Qatar 2022. Un dialogo quotidiano tra il calcio e il faceto tra Fulvio Paglialunga e Giuseppe Pastore sui temi di giornata, o forse no, dei primi Mondiali invernali della storia.
Fulvio - Parliamoci chiaro, tanto per cominciare: se prima della partita suonano Life is life degli Opus, la canzone del più celebre dei riscaldamenti di Maradona, e se giochi il giorno dopo il secondo anniversario della morte di Maradona, e se Messi comincia la partita ed è a un gol dagli otto segnati da Maradona ai Mondiali, non può che segnare Messi, vincere l'Argentina, e poi tutto il resto. Dai, questo Mondiale avrà ancora l'Argentina: mi sbilancio a dispetto delle sorprese che abbiamo già visto. Forse è meglio così, e abbiamo visto che libera dalla paura poi la squadra è tornata. Anche perché il Messico non avrebbe segnato nemmeno con altri 100 minuti di recupero.
Giuseppe - Contro il Messico, il paese in cui Diego scrisse interi volumi della propria enciclopedia calcistica. Che dire? La squadra che gioca meglio a calcio nel Gruppo C è l'Arabia Saudita, ma al Mondiale la qualità del gioco conta relativamente: conta - soprattutto per certe squadre - la mistica, e in questo caso non mi sento di dar torto al mullah Adani che ha dato di matto al gol di Messi. L'Argentina è molto più forte di così, fino a una settimana fa non perdeva da tre anni, ma il terremoto saudita l'ha paralizzata per un'ora. Poteva sbloccarla solo il suo fuoriclasse. Dopo di che è appena la seconda partita di girone, e la terza non sarà per nulla facile. Messico incommentabile: ancora una volta questi orrendi e primitivi 5-4-1 senza punte, che molte squadre stanno impalcando per puntare al pareggino, non portano da nessuna parte.
Fulvio - Il girone si è ingarbugliato un bel po', ma se devo esprimere un desiderio per l'ultima giornata, tifo almeno perché il Messico non subisca gol. Perché potrebbe essere l'ultimo Mondiale di Ochoa e la sua devozione a queste gare mi ha sempre divertito. Merita di uscire senza gol, e sventolare la sua maglia numero 13. Che, visto che ci sono, ha una sua storia: Ochoa è nato il 13 luglio 1985, per essere precisi venerdì 13. E la sua prima partita in un Mondiale è stata il 13 giugno alle 13.
Giuseppe - Polonia-Argentina sarà un bel (si fa per dire) confronto di stile tra due squadre che hanno espresso a lungo brani di calcio straziante ma ieri hanno vinto entrambe con lo stesso punteggio, trascinate dai loro due fuoriclasse. E guardando al nostro orticello - dopo la Champions League - sarà di nuovo Messi contro Szczesny, fin qui il portiere migliore del Mondiale, nonché l'unico ancora imbattuto dopo due partite.
Fulvio - E oggi tocca alla Germania, l’altra che trema dalla prima giornata e ha qualche ragione in più per tremare, perché oggi ha contro una Spagna che non sa da che parte prendere, che ha mille risorse e tutte molto giovani. Non pensavo che saremmo stati a questo punto, alla seconda giornata, ma ogni Mondiale vuole la sua vittima sacrificale per cucire addosso una storia. I tedeschi hanno chiamato confronto franco quello che sembra essere stato un grosso scazzo intento. Ma credo che la sintesi più efficace l’abbia fatta Brandt in conferenza stampa: “Sappiamo di essere nella merda”.
Giuseppe - Il tracollo della Germania mi ha lasciato a bocca aperta perché per 70 minuti avevano davvero dominato una buonissima squadra come il Giappone. Non saprei nemmeno cosa consigliargli, e ora devono mettere la testa nella bocca del leone. Partita che si preannuncia di gestione ed emozione devastanti, perché entrambe le squadre non sanno far altro che giocare bene, lontane mille miglia da calcoli e speculazioni. Forse la Germania avrebbe bisogno di snaturarsi un po' e tornare ai propri "antiqui mores"(senza però avere il materiale umano adatto) per uscire viva da questa situazione.
Fulvio - Ieri, comunque, la Francia ci ha spiegato il calcio in un modo semplice. Ovvero: si possono organizzare tutte le tattiche possibili, predisporre la tattica, analizzare gli avversari, ma se hai Mbappé è comunque tutto più facile. A proposito: ti ricordi la mia tesi dell'altro giorno per cui senza Benzema e tutti quegli altri assenti non è escluso che la Francia si compatti e che il resto dei talenti si sentano più liberi di esprimersi? Ecco, poi l'ho letta sull'Equipe. Ma non mi sento di dire che leggono questa rubrica.
Giuseppe - Sì, se non sbaglio ti ho dato anche ragione! Mbappé è diventato il secondo calciatore a segnare 7 gol ai Mondiali prima di compiere 24 anni - il primo era Pelé. E' un campione assoluto, provvisto anche della necessaria presunzione per volare sopra le ansie e il senso di inadeguatezza dei suoi coetanei. E poi, rispetto a Messi e Ronaldo, lui ha un grande vantaggio: un Mondiale l'ha già vinto, e questo gli dà molta più leggerezza nel consesso Mondiale. Ottima Francia, che però ha anche rischiato di perderla. Questa buona Danimarca è molto superiore all'Australia.
Fulvio - Però l'Australia ha vinto, e mi pare già una cosa da raccontare. Ma mi perdonerai se mi intenerisco (oh, il calcio me lo fa) se penso che contro la Tunisia ha segnato Duke, che è cresciuto come secondo di nove figli, e, per esultare, ha fatto un gesto con le mani che in tribuna ha replicato il figlio, sorridente. Ma non dovevi parlarmi dell'allenatore della Tunisia?
Giuseppe - Avrei dovuto, ma questa magrissima figura mi ha un po' demoralizzato. Ad ogni modo, si chiama Jalel Kadri ed è nato a Tozeur, la città cantata da Franco Battiato in un suo pezzo memorabile: ai margini del Sahara, in un'oasi dove d'estate non è infrequente assistere al fenomeno ottico delle "fatemorgane". E anche gli ottavi per la Tunisia sono diventati un miraggio.
Fulvio - Invece pensa che bello essere giapponese (tipo quell’uomo diventato meme nella basilica di San Gennaro), ora ti senti fortissimo perché hai battuto la Germania e sei sicuro oggi di poter battere la Costa Rica facile. Soprattutto perché ti ricordi quando la Costa Rica sembrava la squadra del futuro? Il solito abbaglio da Mondiale ben riuscito. Come potrebbe anche essere il Giappone nel prossimo. Però Navas deve la sua carriera ai Mondiali, gli è rimasto questo e altri sette gol non può prenderli.
Giuseppe - Magari, come l'Iran, la Costa Rica è molto meglio di com'è sembrata all'esordio. Sono curioso di mettere alla prova il killer instinct del Giappone, che secondo i nostri stereotipi occidentali non è esattamente il ritratto del cinismo: se non fallisce una seconda partita ampiamente più facile della prima, mette una pressione pazzesca addosso alla Germania. Il ct Moriyasu è l'mvp della prima giornata per quanto riguarda i cambi: con tre mosse molto ben azzeccate ha ribaltato le sorti di Germania-Giappone, prima inserendo un difensore per una punta (Tomiyasu per Kubo) per restituire equilibrio, poi sguinzagliando i levrieri migliori nell'ultima mezz'ora.
Fulvio - Direi, invece, che la Polonia ci ha fatto uno sgarbo. L'Arabia Saudita ci aveva così esaltato che sarebbe stato bello vederla dominare il girone, e non aveva nemmeno iniziato male. Certo, però se hai contro Szczesny che para il rigore del pareggio possibile cambia la partita. Alla fine la differenza, quando sale la posta in palio nelle partite, la fanno anche i singoli, i grandi campioni che la Polonia ha e l'Arabia Saudita un po' meno. Però diciamo che se i sauditi possono consolarsi con la Rolls Royce regalata a ciascuno di loro dal principe, proprio disperati non li vedo.
Giuseppe - Sono contento per il sommo Lewandowski e mi lascia comunque molto perplessa la Polonia sempre più striminzita e liofilizzata, ma posso dire che ho un po' cambiato idea sui sauditi? Grandissimo lavoro di Renard dal punto di vista tattico, grandissima preparazione atletica (o forse è la Polonia che è piuttosto fiacca), risultato estremamente bugiardo, ma hanno mantenuto dal primo al centoduesimo minuto un atteggiamento sempre volto alla perdita di tempo, alla simulazione, all'accentuare contrasti normalissimi con massimo fastidio dello spettatore neutrale. Per esempio, il contatto che ha portato al calcio di rigore sul quale permettimi il gioco di parole politically uncorrect: Allah al Var.
Fulvio - Non so se te la passo, quindi vado alle altre partite di oggi. Il Belgio (contro il Marocco) e la Croazia (contro il Canada) un tempo le avrei viste con più convinzione, ma mi pare siano arrivate a una fase più a fari spenti del loro ciclo. Che poi è un ciclo che ci ha portati a dire “che squadra il Belgio”, che però a un certo punto si fermava, mentre la Croazia almeno è arrivata a una finale. Oggi vediamo se possono andare avanti o meno, perché non posso dimenticare di aver detto che, fino all’eliminazione, tifo Croazia.
Giuseppe - Due partite molto insidiose e molto interessanti: il Marocco, velenosissimo e almeno un giocatore in forma illegale come Hakimi, sembra fatto apposta per smascherare il bluff belga, che è tale a prescindere dalla presenza o meno di Lukaku. Nel Canada ti segnalo il portiere Milan Borjan, nato in Croazia ma appartenente a una minoranza serba (residente nella Repubblica Serba di Krajina) che fu presa di mira dalla Croazia indipendentista nei primi anni '90 e fu difesa e poi abbandonata da Slobodan Milosevic: di conseguenza, pensarono bene di emigrare in Ontario.
Fulvio - Peraltro in Croazia si è alzata parecchio la temperatura pre partita. Colpa di John Herdman, il tecnico del Canada, che dopo la sconfitta della prima giornata contro il Belgio, ha incitato i suoi dicendo pubblicamente “andiamo a fottere la Croazia”. I croati – sia la delegazione della nazionale che la stampa - non l'hanno presa bene, e un tabloid non si è risparmiato, pubblicando in prima una foto di Herdman nudo, coperto solo sulla bocca e tra le gambe dalle bandiere del Canada, con una scritta non proprio sibillina: “Hai la bocca, hai anche le palle?”. Ecco..
Giuseppe - Si sta alzando la temperatura delle partite, si sta alzando la temperatura delle dichiarazioni. E questa settimana ci aspettano Iran-Usa, Ghana-Uruguay, Serbia-Svizzera...
Fulvio - Una roba mondiale, insomma. Aggiungerei la parola van Gaal, per salutarci, perché non l'abbiamo ancora detta.
Giuseppe - Van Gaal anche a te, Fulvio.