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Qatar 2022

Il calcio è allegria. I colori di Camerun-Brasile

Davide Ferrari

Il respiro degli spalti, le giocate in campo e il pallone come attrazione viscerale

Camerun-Brasile: colore e calore. Finalmente, verrebbe da dire. Viste le partite finora disputate, tra tifosi pagati all’ora che abbandonano lo stadio anzitempo, altri vestiti con abiti tradizionali agghindati con loghi vari in stile orientaleuropeo dal sapore contraffatto, stasera sarà una sfida di emozioni autentiche. Quando giocano nazionali africane, bisognerebbe fare una petizione per inquadrare il più a lungo possibile i tifosi sugli spalti. Sono profondamente felici. Sempre. Anche quando subiscono gol. Quando perdono. Danzano come sciamani in stato di trance, ondeggiano con abiti e copricapi bizzarri e meravigliosi con la grazia e la fierezza dei guerrieri in una savana ancestrale. Cantano, esultano, ridono. Qualsiasi cosa facciano sembra che tutte le cellule del corpo collaborino per amplificarla, per portare quell’energia a migliaia di chilometri di distanza. Si sente quel respiro lì insomma, della terra che ci muove tutti insieme.

  

E poi stasera scende in campo il Brasile. Il risultato importa certo. Ma ciò che conta di più è il divertimento, lo spettacolo, la magia delle giocate, il godimento del pubblico. Del resto parliamo della patria del pallone, culla di così tanti talenti che se dovessimo nominarli tutti da Pelè a Neymar ci vorrebbe un dizionario. Anche in Camerun il calcio occupa un posto speciale nel cuore della gente. E l’ho capito quando ho visto per caso la protesta di qualche giorno fa al termine della partita con la Svizzera. Il motivo? L’autore del gol che ha deciso la gara. I tifosi africani hanno manifestato chiedendo alla propria federazione di intervenire "perché per noi il calcio è passione e sentiamo che stiamo perdendo i nostri talenti migliori".

   

Il destino a volte tira brutti scherzi: a sbloccare il risultato in favore degli elvetici è stato proprio Breel Embolo, nato in Camerun ma trasferitosi in Svizzera con la famiglia. Per la prima volta a un Mondiale si è visto un giocatore non esultare dopo un gol con la propria Nazionale, sinceramente rammaricato, per un motivo del genere. L’unico precedente è quello di Lukas Podolski che agli Europei del 2008, dove vestiva la maglia della Germania, non aveva festeggiato il gol inflitto alla “sua” Polonia. Nel caso di Embolo, fa tenerezza l’espressione del tifoso che, tra incredulità infantile e innocente sconcerto, si chiede "cosa gli sia successo per aver scelto la Svizzera". In effetti ce lo chiediamo anche noi. Camerun-Brasile dicevamo: in entrambi i casi il legame con le proprie radici, la cultura, il folklore, la terra e il pallone è qualcosa di viscerale.

 

Chi da terra si è letteralmente staccato proiettandoci nella dimensione del sogno è Richarlison che – anche se speriamo di vedere altre perle del genere – contro la Serbia ci ha regalato quello che presumibilmente sarà il gol-copertina di Qatar 2022. Una rovesciata, col Brasile, al Mondiale. Cosa si può aggiungere? È l’aspirazione di ogni bambino in tutti i campi del mondo. Un’apoteosi, una girandola tra cielo e terra, la potenza regale del gesto che fa sembrare futili tutte le parole possibili. E noi italiani lo sappiamo bene. Visto che la più famosa è quella di Carlo Parola. Tra tutte le giocate, la rovesciata fu il suo capolavoro che il fotografo Corrado Banchi, autore della fortunata e memorabile istantanea il 15 gennaio 1950, renderà eterno simbolo iconografico oltre ogni confine. La vera consacrazione arriverà quando la famiglia Panini la userà per le copertine degli album e per le bustine di figurine: pubblicata in oltre 200 milioni di copie con didascalie in greco e cirillico, in arabo e giapponese, è ancora oggi il motivo per cui un bambino si innamora del calcio. Che per i calciatori brasiliani non è solo uno sport: è filosofia di vita, le giocate un momento di follia, cifra del loro temperamento. La rovesciata un colpo di teatro improvviso per chi, incantatore di immense platee, mira al godimento degli spettatori. Chi fa gol del genere è sfrontato, incurante, guascone. Prendendo in prestito i versi meravigliosi del poeta brasiliano Cacá Mendez, la rovesciata è un fiume di poesia / per nascondere i pesci / che sanno nuotare senz’acqua.

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