dialoghi mondiali/22

Francia-Inghilterra, una specie di finale anticipata. Il Marocco è la rivincita dei gregari

Fulvio Paglialunga e Giuseppe Pastore

Le due partite del sabato chiudono i quarti di finale più imprevedibili di sempre. Cristiano Ronaldo esce in maniera anonima. La squadra di Dechamps dimostra di essere la favorita, ma guai a dare gli africani per sconfitti: non sono solo catenaccio

“Dialoghi mondiali” accompagnerà ogni giorno di Qatar 2022. Un dialogo quotidiano tra il calcio e il faceto tra Fulvio Paglialunga e Giuseppe Pastore sui temi di giornata, o forse no, dei primi Mondiali invernali della storia.

Giuseppe

Francia-Marocco. Incredibile. Dal Mondiale più sporco e corrotto di sempre escono quattro quarti di finale spettacolari, sorprendenti, emozionanti, incertissimi. I maxi-recuperi aggiungono pathos, così come le cinque-sei sostituzioni che rimescolano le carte in continuazione e proiettano sulla scena i gregari, da Petkovic a Weghorst. Contrariamente a quel che pensavo, lo sai che in tutta la rosa del Marocco c'è un solo giocatore nato in Francia? Ma è il capitano, Saiss, che ieri è uscito per infortunio muscolare ma secondo me scenderebbe in campo anche in stampelle.

Fulvio

Devo confermare che questi Mondiali sono scritti da uno molto bravo. Credo che ai vari cambiamenti di cui hai parlato, che già rendono diverse queste partite da tutte le altre, vada aggiunto anche che si sta giocando con i giocatori ancora “freschi” e non spremuti da un’intera stagione. Cosa che premia il talento, è vero. Ma che fa passare anche un po’ in secondo piano il “mestiere”, che viene fuori proprio quando non ci sono energie. L’ultimo regalo in ordine di tempo è proprio Francia-Marocco. Saranno due semifinale imprevedibili, ma intanto ci sono le due finaliste del Mondiale di Russia, quindi occhio allo sceneggiatore.

Giuseppe

Francia-Inghilterra si porta dietro il forte sospetto di finale anticipata: bellissima, ricca di fiammate impetuose, incertissima fino al 100° minuto dove per un attimo ho pensato che gli inglesi potessero ripetere lo schema degli olandesi. La Francia vince con il suo enorme talento e un po' di fortuna, da primi della classe: Southgate si era concentrato su Mbappé fino all'ossessione, il che ha fatalmente sciolto le briglie a tutti gli altri campioni. Ti cito innanzitutto Griezmann, che sta facendo un Mondiale alla Scottie Pippen: per amore della competizione ha rinunciato a un po' di riflettori per calarsi nei panni di irresistibile uomo-ovunque. E poi Giroud che è l'ultimo dei Mohicani, inteso come centravanti vecchio-stile, nella sera in cui Harry Kane si scopre fallibile dagli undici metri.

Fulvio

Voglio cominciare da Kane, perché è una cosa che ho pensato in tempo reale: non gli avrei fatto tirare il secondo rigore. Lo so che il primo lo aveva segnato benissimo, ma quel rigore lì, dato quasi in differita e dopo la prima esecuzione perfetta, lo avrei fatto tirare a un altro. Non ho le prove per dirti che ne ero certo, ma devi fidarti. Detto ciò, credo che la Francia abbia meritato, non largamente ma meritato. Perché ho avuto sempre la sensazione che potesse gestire la partita, anche quando l’Inghilterra era la squadra più pressante, perché in quel momento comunque riusciva a essere pericolosa. Basta una fiammata di Mbappé e la squadra riparte. Stanno andando molto più forte del previsto, non sarà facile frenarli.

Giuseppe

In effetti ho in mente una lunga serie di giocatori che hanno tirato due rigori nella stessa partita, sbagliando il secondo (per esempio Higuain in uno Juventus-Tottenham, proprio contro Lloris). Però come fai a impedirglielo... L'Inghilterra esce a testa alta, diremmo noi, per quanto la cosa possa essere di consolazione a una squadra che non vince nulla dal 1966. Aggiungendo frustrazione a frustrazione, con il sapore vagamente beffardo dei complimenti. Un po' come il Brasile dell'altro ieri, non saprei dirti in cosa avrebbero potuto fare meglio per passare il turno: forse i cambi sono arrivati un po' tardi, storico tallone d'Achille di Southgate, che a un certo punto ha iniziato a flirtare con i supplementari. La Francia ha subito gol in tutte e 5 le partite, ma è ugualmente arrivata in semifinale: non capitava dalla Svezia 1994.

Fulvio

Sai che non vedo drammi sul fronte Inghilterra? Non so, ho come l’impressione che la squadra, per atteggiamento e convinzione, avesse ben chiaro che qualunque risultato sarebbe stato tutto sommato accettabile. E forse questo ha donato un po’ di leggerezza alla squadra, che a conti fatti il suo bel Mondiale l’ha giocato ed è stata eliminata nell’unico quarto in cui si partiva alla pari. Però sono le risorse della Francia la differenza: un Griezmann perfetto e Giroud che lo scorso Mondiale lo ha vinto quasi da comparsa e ora, invece di tramontare, ri-sorge, sono elementi di una squadra che, invece, crede davvero che tutto sia possibile. E lo credo anche io.

Giuseppe

Anche dopo ieri possiamo ritenerci soddisfatti: abbiamo visto il Marocco, l'Africa, qualificarsi alla semifinale di un Mondiale. Sembrava una favoletta buonista da raccontarci convinti ogni quattro anni, invece è successo davvero: è un capolavoro di cuore, polmoni e organizzazione tattica disegnato dall'ex difensore Regragui e messo in pratica da una quindicina di giocatori in missione. Del flop portoghese, francamente più che inatteso, parlo tra poco: adesso celebriamo i vincitori, tutt'altro che catenacciari, anzi sfacciati e rapidissimi nel primo tempo, prima dell'ovvia trincea nella ripresa. Il palleggio marocchino si esalta con quasi tutti gli interpreti, compreso lo sconosciuto Ounahi compagno di squadra di Boufal nell'Angers ultimo in Ligue 1, e ieri semplicemente da 8 in pagella. Hanno una forza mentale che va oltre qualunque considerazione tecnica, tattica e persino fisica: contro la Spagna sembravano morti, oggi hanno resistito senza tre quarti di difesa titolare.

Fulvio

Sono rimasto impressionato dal Marocco proprio perché lo hanno meritato, senza alcuna concessione alla frettolosa etichetta di catenacciari. Non era catenaccio con la Spagna e ieri si sono trovati di fronte a un altro tipo di partita e se la sono giocata a viso aperto. Vivono di fiammate entusiasmanti quando attaccano, in occasione del gol ci sarà stato un errore di Diogo Costa, ma l’elevazione di En-Nesyri è stata impressionante. Però molto lo fa l’organizzazione: sono una squadra compatta, bella da guardare perché quando sono in campo hai proprio l’idea del collettivo. Ne parleremo ancora, prima della semifinale, ma intanto aggiorniamo la contabilità: fino a ora hanno subito un solo gol, peraltro autorete. Hanno pure un grande portiere. Chissà che possono combinare ancora.

Giuseppe

Come loro solo l'Italia 2006 e l'Olanda 1974: un solo gol subito in 5 partite, un autogol. E soprattutto pochissimi rischi corsi in 53 minuti di ripresa contro il Portogallo, che si è limitato ad affastellare punte come le squadre con poca fantasia. Un flop che va oltre Cristiano Ronaldo, che ormai ha tutti i crismi dell'ex giocatore e nei suoi 43 minuti ha toccato appena 10 palloni, l'antitesi di ogni definizione di uomo-squadra. Sono mancati - verrebbe da dire, ancora una volta - i soliti noti, una personalità in grado di sostenere anche nella cattiva sorte tutta la leggerezza e la qualità esibita martedì sera. Nella ripresa la partita ha ricordato Belgio-Portogallo, ottavi di finale di Euro 2021: anche lì gol subito nel primo tempo e lungo e infruttuoso assedio nella ripresa, nella vana speranza che i grossi calibri da Premier League producessero qualcosa di concreto. Ronaldo è nulla più che una parentesi: è uscito nel modo peggiore per uno come lui, ovvero nella più totale indifferenza.

Fulvio

A me del Portogallo ha colpito l’assenza di volontà, quasi. Erano indubbiamente la squadra più forte e hanno fatto più volume che pressione reale. Sembrava non avessero un piano se non improvvisare. E anche su Cristiano Ronaldo andava presa una decisione: o non serve, e quindi si punta sul collettivo, o serve. Perché poi quando è entrato ha toccato pochi palloni, ma la sensazione era che cercassero lui per salvare tutto. Così però, capirai, si crea una grossa confusione. E si saluta il Mondiale, magari anche dai quarti, ma in modo tutto sommato anonimo.

Giuseppe

Invece dopo 24 ore tiene ancora banco il dibattito su Argentina-Olanda, agghindato del peggior moralismo: di solito detesto l'espressione "si vede che non hai mai giocato a calcio" perché nasconde la più sconsolante mancanza di argomenti, ma - parafrasando un famoso sudamericano - "da que planeta viniste" per alzare il ditino in questo modo? Molto più stimolante la "maradonizzazione" consapevole o meno di Messi, che pur senza avere nemmeno un'oncia del carisma del Diez è come se avesse avvertito l'urgenza di sporcarsi le mani per poi appoggiarle su quella maledetta/benedetta Coppa.

Fulvio

La premessa è sempre che noi non sappiamo nulla di quello che accade in campo, ma per fortuna di questa storia si vede molto dalle immagini complete e si legge tutto il pregresso: i rigori di Argentina-Olanda arrivano in fondo a una serie di provocazioni che fanno parte di una partita da dentro o fuori, le parole di Van Gaal, le risposte degli argentini, il quasi “assalto” a Lautaro prima del rigore decisivo. Non si giudica vedendo uno scatto, e soprattutto io non so come reagirei a una vittoria così sofferta, alla paura di essere eliminato. Per fortuna non gioco e per fortuna nessuno avrebbe una macchina fotografica puntata su di me.

Giuseppe

Qualcuno ha impropriamente paragonato il finale bollente di Olanda-Argentina all'apparente fair play di Brasile-Croazia, sottolineando anche la bellezza del gesto del piccolo Leo Perisic che va a consolare Neymar. Posto che è facile fare lo splendido quando hai appena eliminato il Brasile (ma come sono cinico!), mi sembra un confronto ugualmente ingiusto: perché la tristezza e la delusione del Brasile sono del tutto auto-indotte, i motivi della frustrazione sono tutti interni e difatti è stata una partita correttissima che il Brasile non si capacita di aver perso pur giocando bene, e dominandola a lungo - il che ci riporta al solito vecchio Brasile di sempre. Vent'anni che non vincono un Mondiale, anzi senza nemmeno andare in finale, e diventeranno almeno 24…

Fulvio

Si parte da due presupposti diversi: la Croazia vince e non se l’aspettava, l’Argentina doveva vincere e ha rischiato di essere eliminata. Quindi anche le reazioni sono diverse. Ma poi davvero dobbiamo fare i moralisti con il calcio altrui? Sicuri di non essere poi gli stessi che mandano a quel paese l’avversario che cade perché lo odiano e “deve morire”? Lo pensavo ieri: quando una partita arriva ai rigori mi sento male anche se non c’entro niente, quindi immagina chi ne è coinvolto. Il fair play è meglio in campo, ma non è nemmeno scontato. Però questo è pur sempre un Mondiale che fino a Cheddira ieri, aveva avuto solo due espulsi e uno dei due, Aboubakar del Camerun, perché si era beccato la seconda ammonizione togliendosi la maglietta dopo il gol.

Giuseppe

Ma davvero, ero tesissimo anch'io prima di entrambe le partite di venerdì. Poi perdonami, il bel mondo che invita al fair play a proposito di un Mondiale assegnato al Qatar nella totale accondiscendenza del mondo occidentale...

Fulvio

Credo appartengano alla categoria dei “chepallisti”, che a breve chiederanno che il risultato venga assegnato con le palette alzate dal pubblico, perché altrimenti è un’ingiustizia che vinca chi gioca peggio, che ci sia la sorpresa, che qualcosa esca fuori dal pentagramma. Poi i giocatori devono insegnare i comportamenti per quale motivo? E soprattutto a chi? A chi magari oggi ha il ditino alzato e twitta da due giorni indignazione e poi magari non rispetta nemmeno la fila alla cassa del bar?

Giuseppe

Non pensi che la Croazia sia favorita martedì? Sono più completi in ogni reparto, non sono Modric-dipendenti, hanno la miglior fase difensiva del Mondiale e anche in attacco, nonostante l'assenza di un puntero tradizionale, Dalic ha sempre saputo scegliere la formula migliore (ed è stato premiato dalla fortuna nei supplementari col Brasile). E soprattutto, arrivano più leggeri - per quanto si possa essere leggeri in una semifinale Mondiale.

Fulvio

Io ancora non mi riprendo dall’idea che una squadra praticamente senza centravanti trovi contro il Brasile il gol proprio di un attaccante, e che il passato di quell’attaccante sia stato tra Catania, Varese, Entella, Verona, Reggiana, Bologna e Trapani senza lasciare alcune traccia e, soprattutto, nessun gol. Sì, arrivano con il vento in poppa.

Giuseppe

Il Mondiale sta finendo, lasciandosi alle spalle un'altra notizia terribile e inquietante: la scomparsa improvvisa di Grant Wahl, giornalista della CBS morto in tribuna stampa durante Olanda-Argentina a causa di un malore. A inizio torneo era stato trattenuto dalla polizia qatariota dopo essersi presentato sugli spalti per Galles-USA indossando una maglietta arcobaleno. Suo fratello ha scritto sui social che è stato ammazzato.

Fulvio

Una storia incredibile, peraltro di una colonna del giornalismo sportivo, visto che era al suo ottavo Mondiale. Ma non mi avventuro in conclusioni.

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