Il dopo Binotto
La Ferrari affida a Vasseur l'ennesima rivoluzione. Ma per vincere la strada è ancora lunga
Raccomandato dal capo di Stellantis Tavares, sarà Team Principal e general manager. Un’esperienza di oltre 25 anni nelle corse automobilistiche e la capacità di promuovere piloti di talento come Rosberg o Hamilton. Anche con l'Alfa Sauber non ha raggiunto grandi risultati. Toccherà a lui riorganizzare la Scuderia per rilanciarla. Basterà?
Quella che il 15 novembre era una voce priva di ogni fondamento, il 13 dicembre diventa realtà. In Ferrari sono fatti così. Prima smentiscono, poi annunciano. “Fred Vasseur entrerà a far parte della Scuderia Ferrari il 9 gennaio come Team Principal e General Manager”. Non c’è fretta. Aspettiamo pure ancora un po’. Lasciamo vuoto per più di un mese il posto più importante della Scuderia. Dopo le vacanze, con comodo. Tanto la macchina 2023 l’ha già fatta e finita Mattia Binotto. Quindi se la Ferrari l’anno prossimo non vincerà sappiamo già di chi sarà la colpa, se invece vincerà non avranno dubbi a raccontarci che la svolta è stata decisiva.
E rivoluzione sia. L’ennesima negli ultimi dieci anni. Dopo le dimissioni di Stefano Domenicali nel 2014, su quella poltrona si sono succeduti Mattiacci, Arrivabene, Binotto e ora l’ex numero uno di Alfa Romeo Sauber. L’ultimo a conquistare un titolo (sia pure Costruttori) è stato Domenicali nel 2008, poi più nulla. Ora si ricomincia da zero o quasi perché mettere un corpo estraneo in un team significa solo questo.
Vasseur, come ci raccontano le biografie ufficiali, ha un’esperienza di oltre 25 anni di successi nelle corse automobilistiche, a partire dalle formule junior e nell'ultimo decennio in Formula 1. Durante questo periodo, è stato ampiamente riconosciuto anche il suo successo nel promuovere piloti di talento, conquistando la serie GP2 sia nel 2005 (Nico Rosberg) che nel 2006 (Lewis Hamilton). Però non tutti quelli che hanno lavorato con lui e anno un buon ricordo. E gli stessi risultati raggiunti con l’Alfa Sauber non sono certo confortanti. Ci si aspettava decisamente di più e invece non sono mancate le figuracce strategiche ai box, proprio come in casa Ferrari.
L'amministratore delegato della Ferrari, Benedetto Vigna, che anche in questa occasione ha parlato in vece del presidente assente Elkann, ha detto: “Siamo felici di dare il benvenuto in Ferrari a Fred Vasseur come nostro Team Principal. Nel corso della sua carriera ha unito con successo i suoi punti di forza tecnici, grazie alla sua esperienza in qualità di ingegnere, a una costante capacità di stimolare il meglio nei suoi piloti e nei suoi team. Questo approccio e la sua leadership sono ciò di cui abbiamo bisogno per far crescere la Ferrari con rinnovata energia”.
Vasseur sarà Team Principal e general manager della Scuderia. “Sono molto felice e onorato di assumere la guida della Scuderia Ferrari come Team Principal - ha detto nel comunicato ufficiale - Per me, un appassionato di motorsport da tutta la vita, la Ferrari ha da sempre rappresentato l'apice del mondo delle corse. Non vedo l'ora di lavorare con il team talentuoso e appassionato di Maranello, per onorare la storia e l’eredità della Scuderia e per conseguire dei risultati per i nostri tifosi in tutto il mondo”.
Da solo non potrà certo riportare la Ferrari alla vittoria. Non era il team Principal l’anello debole della Ferrari, mancava qualcosa nell’organizzazione e soprattutto Binotto era stato lasciato troppo solo a combattere su mille fronti. Tecnici, politici e di comunicazione. Ha commesso i sui errori, ha fatto scelte non sempre azzeccate, ma se la Ferrari era tornata a vincere quest’anno il merito era suo. E i meriti sono stati più delle colpe. Ora vedremo come cambierà l’organizzazione l’uomo venuto dalla Svizzera raccomandato niente di meno che dal grande capo di Stellantis Tavares del quale, oltre a essere amici, gestisce le vetture d’epoca. Dovrà ingaggiare un direttore tecnico, cambiare lo stratega ai box e riamalgamare una squadra che fino a ieri era fedelissima di Binotto (anche se all’interno non mancano le voci di dissenso verso l’ormai ex team principal).
Su chi cadrà il peso di quest’ennesimo cambiamento? Su Charles Leclerc, ovviamente. Lui ha manifestato le sue perplessità su Binotto che durante la stagione non lo ha sempre appoggiato come si dovrebbe fare con un numero uno. Ora tutto il peso cade sulle sue spalle. Non avrà più il parafulmine Binotto. Dovrà crescere in fretta e non potrà più sbagliare.