Paolo Conte Bonin, un dilettante di successo
Il nuotatore azzurro, che non fa parte di alcun gruppo sportivo militare, ha vinto la medaglia d’oro ai Mondiali in vasca corta e ha realizzato il nuovo record del mondo con la staffetta 4x100 stile libero maschile dell’Italia (3’02’’75)
It’s wonderful, it’s wonderful. Nel giorno del suo debutto con la nazionale maggiore di nuoto, ieri Paolo Conte Bonin ha vinto la medaglia d’oro ai Mondiali in vasca corta e ha realizzato il nuovo record del mondo con la staffetta 4x100 stile libero maschile dell’Italia (3’02’’75). Fino a poche settimane fa questo ragazzo ricciolo dal sorriso allegro lo conoscevano solo gli appassionati più voraci, due medaglie in staffetta (come riserva) ai Mondiali giovanili del 2019 e tanti piazzamenti nelle gare nazionali, ma nessuna stimmate del predestinato. Si è qualificato per Melbourne lo scorso 10 novembre, arrivando secondo nei 100 stile libero ai Campionati italiani assoluti invernali di Riccione.
Paolo Conte Bonin, che probabilmente vincerebbe il Mondiale dei nomi di Marco D’Ottavi su l’Ultimo Uomo, è nato nel 2002 ed è vicentino come Thomas Ceccon, di Stroppari, una frazione di Tezze sul Brenta. Ha iniziato a nuotare a cinque anni siccome “mio padre mi aveva chiesto di scegliere tra calcio, nuoto e tennis, ho scelto il nuoto senza sapere troppo il perché”. Nel settembre 2021, dopo una stagione difficile a causa di problemi di salute, ha deciso di trasferirsi a Ostia, nel polo della velocità guidato dal tecnico federale Claudio Rossetto. La svolta della carriera. Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti, e pensare che Paolo Conte Bonin professionista non lo è neanche: non fa parte di alcun gruppo sportivo militare. Non ha una scheda biografica sul sito della federazione, e a dirla tutta fino a ieri sera non esisteva neanche la sua pagina Wikipedia.
Dammi un sogno che sonno non dia. Non sappiamo se Paolo Conte Bonin sia riuscito a dormire o no lunedì notte, prima del debutto Mondiale, ma sappiamo che la 4x100 stile libero italiana aveva un sogno, un obiettivo, anzi due: e li ha raggiunti. “Abbiamo ottenuto ciò che avevamo in mente”, ha detto dopo l’oro e il record del mondo. Nella batteria Paolo Conte Bonin ha nuotato la sua frazione in 45’’68, vincendo la sfida interna per il posto in finale contro Manuel Frigo (46’’51), poi in serata si è peggiorato leggermente (45’’93), frenato un po’ dall’emozione, ma trascinata da Alessandro Miressi e da Thomas Ceccon, con la preziosa collaborazione di Leonardo Deplano, l’Italia ha toccato in solitaria davanti ad Australia (3’04’’63) e Stati Uniti (3’05’’09). A Melbourne, nella patria dello stile libero. E gli australiani che s’incazzano.
Ora la staffetta 4x100 stile libero azzurra è medaglia d’argento olimpica in carica, medaglia di bronzo mondiale in vasca lunga in carica, medaglia d’oro mondiale in vasca corta in carica e medaglia d’oro europea in vasca lunga in carica. La storia di Paolo Conte Bonin ci conferma che stiamo diventando, nel nostro piccolo, come gli Stati Uniti: è quasi più difficile qualificarsi in Nazionale che vincere una medaglia ai Mondiali o agli Europei. Se riesci nella prima impresa, la seconda quasi vien da sé. Non c’è nessuno, qui, a cui dire che non sa nuotare e mai imparerà.