Serie A
L'autogol social di Sofyan Amrabat
Il centrocampista marocchino non giocherà il quarto di finale di Coppa Italia contro il Torino. Nell'ultimo giorno di calciomercato ha esternato la volontà di andarsene dalla Fiorentina per raggiungere il Barcellona. Gli è andata male
Immaginate di giocarvi la partita più importante della stagione senza il vostro giocatore simbolo: ecco, questa è la situazione che dovrà vivere oggi Vincenzo Italiano per il quarto di finale di Coppa Italia che, alle 18, vedrà la Fiorentina sfidare il Torino.
Una partita da dentro o fuori come tutto quello che è successo nella giornata di ieri. “Meno male c’è stato Amrabat”, hanno commentato i più cinici osservatori di un calciomercato che, nella sua sessione invernale, ha rispecchiato al meglio la modestia della Serie A rispetto ai campionati più ricchi. Pochi affari, compravendite di giocatori utili solo per qualche incastro, praticamente il niente. Gli unici momenti di interesse sono stati quelli del gossip che nasce dietro alle trattative di mercato, ma non è il caso di tornare sempre su Zaniolo.
Il caso Amrabat e i social che infiammano il calcio
In realtà, anche nell’ultimo giorno di trattative, sono stati i social ad accendere i riflettori su Amrabat visto che il giocatore marocchino ha scelto Instagram per lanciare un messaggio tutt’altro che criptico a tifosi e società. Se l’impatto dei social media è diventato sempre più pervasivo nella sua capacità d’influenzare le relazioni di coppia, oggi sta cambiando anche gli equilibri di forza tra calciatori e società. La Fiorentina ha fatto muro, ha resistito al mal di pancia del giocatore e all’offerta del Barcellona ma il rapporto tra le parti è cambiato. Specie in una città come Firenze dove non si amano i tradimenti, basta chiedere a chi è passato in riva all’Arno preferendo poi altri lidi.
C’è un lato positivo, paradossale ma importante: a livello tecnico non siamo al “caso Vlahovic”, nonostante sia stato uno dei migliori giocatori del Mondiale, Amrabat non è altrettanto fondamentale per il gioco della Fiorentina. Sofyan è una pedina del gioco viola, ma deve molto a Italiano e alla società visto che, dopo una prima stagione anonima, nonostante fosse stato scelto dal presidente in persona, ha ritrovato solo nel girone di ritorno dello scorso campionato quel posto da titolare che gli ha permesso di conquistare nuovamente la nazionale da protagonista.
Un giocatore scontento?
Lo scorso luglio la Fiorentina si era privata, tra mille polemiche, di Torreira per dargli le chiavi del centrocampo. Fiducia ben riposta, almeno fino a ieri, con prestazioni in crescendo e il quarto posto in Qatar con la maglia del Marocco. Con tanto di standing ovation nella partita contro il Monza, quella del suo rientro in Italia. Le premesse per una bella storia d’amore c’erano tutte, ora i protagonisti dovranno ripartire da zero. Non sarà facile. Avere in casa un giocatore scontento non fa bene a nessuno.
Se le stories su Instagram hanno creato un solco, l’assenza di oggi contro il Torino ha aperto un fossato. Amrabat nel prossimo ritorno al Franchi probabilmente non troverà gli applausi dello scorso mese ad accoglierlo. Un vero peccato per un calciatore dal carattere tanto grintoso in campo quanto delicato fuori. Mai una parola fuori posto, tanto sensibile che oggi non è stato convocato: secondo quanto appreso dalla redazione di FirenzeViola, infatti, la società non ha visto il giocatore sereno e in grado di affrontare una partita come quella che vale le semifinali di Coppa Italia. Bizzarro per uno che, solo poche settimane fa, ha affrontato a viso aperto corazzate come Spagna, Croazia e Argentina nelle fase finali del Mondiale.
L’offerta (rifiutabile) del Barcellona
Ieri il Barcellona le aveva tentate tutte arrivando a chiedere alla Liga perfino una deroga speciale per presentare una nuova offerta e provare così a convincere in extremis il presidente Commisso. Il centrocampista marocchino ci ha sperato fino alla fine, qualche giorno fa era andato perfino al Camp Nou a vedere la partita con il Getafe, ma i gigliati non hanno mai preso in considerazione una proposta che non prevedesse un acquisto a titolo definitivo o un obbligo di riscatto. In effetti, la grandeur dei catalani era ben nascosta da un’offerta al ribasso: 4 milioni per il prestito più 36 milioni per il diritto di riscatto. Insomma, troppo facile sfruttare la propria reputazione per un acquisto senza soldi sonanti.
Risultato? La Fiorentina adesso è arrabbiata con entrambe le parti. "Go for it now, the future is promised to no one", ha scritto Amrabat. Ora avrà almeno cinque mesi di tempo per pensare una nuova frase motivazionale. Magari senza usare troppo i social.