Foto di Andrea Pomponi, via LaPresse 

Il Foglio sportivo - IL RITRATTO DI BONANZA

Il mito del presidente superuomo

Alessandro Bonan

Da Cellino, che li usa come gelati, da mangiare e buttare lo stecco. A Bandecchi che per niente al mondo si vuole staccare da Lucarelli. Allenatori fatti girare come bambole sulle giostre

La vita è un fatto privo di senso, si nasce, si respira, si muore. Perché? Boh, se lo sapessi probabilmente starei su un piedistallo, saecula saeculorum e tutti mi guarderebbero dal basso. E invece anch’io sono come voi, lettori/peccatori, costretto a vivere le bassezze quotidiane con il sadico privilegio di poterle anche commentare. Per esempio, che cosa succede nella testa di certi presidenti quando fanno girare gli allenatori sulle giostre, trattandoli come bambole, come stupide bambole con cui giocare? 

 

Succede spesso in Italia ormai da tanto tempo, nessuno scandalo, gli allenatori sono pagati e la giostra che gira li fa guadagnare una moneta a testa. L’economia del poco ma per tutti, conduce per lo meno al fabbisogno necessario per vivere, secondo la famosa legge di Engel. Il riferimento specifico è a quanto sta succedendo in Serie B, dove gli stipendi sono decisamente più bassi di quelli della categoria superiore. Da quelle parti, chi si ritrova con il classico Cellino in mano sa che passando da Brescia non fa nemmeno in tempo a sedersi in panchina che gliela sfilano sotto il sedere.

 

Cellino è un tipo strano, superstizioso fino alla paranoia e impulsivo come può essere una chitarra suonata male (magari la sua stessa Fender), vive gli allenatori come gelati Magnum (pubblicità), da succhiare fino al legnetto. Poi li butta via, nell’indifferenziato, giusto per capire dove andare a ripescarli nel caso avesse ancora voglia di stecco da masticare. Questo comportamento, all’inizio folkloristico, quindi simpatico, adesso ha stancato, non fa più ridere. E in più tradisce l’intelligenza di una persona arguta come Cellino, una delle figure più sveglie che esistano nel calcio. Passando ad altro, tralascio Tacopina, che con De Rossi e Oddo gioca alle figurine dei campioni del mondo, e mi soffermo sul presidente della Ternana, Stefano Bandecchi

 

È talmente legato a Lucarelli che nonostante lo mandi giù, poi lo tira su, come si fa con lo Yo-yo. Il buon Cristiano, di questi tempi parecchio angustiato da una faccenda di famiglia piuttosto seria, vorrebbe tagliare la cordicella e staccarsi dal ditone del suo presidente. Ma non ce la fa, avvolto dentro la matassa psicologica di un uomo diversamente amabile, che sputa sulla folla a sua volta sputante (non di-sputandum est), e chiede allo stesso amato/odiato allenatore di accettarlo con i pregi e difetti che ha (parole sue).

 

Se dunque la vita è un fatto privo di senso, bisogna chiedersi se rimane un gioco con cui divertirsi in slanci superomistici privi di morale oppure se la morale è un fatto che appartiene solo ai deboli di cuore. In tal senso, già mi sento male. Un cardiotonico, per favore. 

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