Il Foglio sportivo - Il ritratto di Bonanza
Paulo Dybala e la carta bianca
Ormai anche il sacrosanto diritto alla gioia, come quella dell'argentino dopo aver battuto da grande ex la Juventus, deve passare al vaglio della massa. Avrebbe dovuto replicare come il grande Totò
Dybala batte la Juve ed esulta. Dybala batte la Juve, esulta e viene massacrato sui social. Dybala batte la Juve, esulta, viene massacrato sui social e si sente in dovere di giustificarsi. Ormai funziona così: tutto passa al vaglio della massa, anche il sacrosanto diritto di esprimere una gioia. Quanto è brutto il popolo in questa forma, quanto è stupido, volgare, moralista e aggressivo. Che animale sgradevole, come disse un grande viaggiatore. Prima dell’avvento delle cosiddette piattaforme digitali chi condannava il nulla si esibiva nei bar e veniva trattato come lo scemo del villaggio, in certi casi l’alticcio signore amante del liquore bevuto di mattina dentro il caffè. Oggi lo scemo parla sui social e condanna il tutto, dal basso della sua ignoranza. Assistiamo anche a figure intellettualmente molto emancipate, come quel professore putiniano a cui viene data carta bianca in alcune trasmissioni (una in realtà) solo per il gusto piuttosto misero di un paio di puntarelli di share. E quando lo si sente parlare questo scienziato viene voglia di cambiare canale, uccidendolo questo share, il quale però sopravvive eccome, alimentandosi di altri soggetti a cui evidentemente piace il professore che sa tutto di guerra e di pace, ma forse non ha mai letto Guerra e pace, perché confonde gli invasi con gli invasori.
Solo che una volta cambiato canale pensi che sia finita, credi di non trovartelo più di fronte con la sua scriminatura da una parte e le manine affusolate come carote da aperitivo, e invece no, rieccolo comparire sui social dove spiega agli adepti le sue teorie, provocando una valanga consensi e di insulti a cui si attaccano altri consensi e altri insulti dei difensori e degli avversi dell’invasore. È solo un esempio, l’ultimo che viene in mente per raccontare il disagio e il disarmo che si prova ogni volta che ci si avvicina a questo nuovo mondo incastrato dentro il telefonino. Twitter, tanto per farsi capire meglio, il social dove accanto alla gente comune hanno deciso di muoversi anche dei veri e propri agitatori professionisti, spalleggiati dal popolo, osteggiati dal popolo, affiancati dal potere, che sia quello del politico, del giornalista influente, dell’attore, del comico, dell’avvocato di grido. Ormai sono tutti lì a fare come il professore, dispensando lezioni e grida, mischiandosi alla folla. In una confusione tale che i giovani non sanno più che cosa fare, chi ascoltare. Come è successo anche a un calciatore importante come Dybala, costretto a giustificarsi contro questi possessori della carta bianca. Avrebbe dovuto replicare come il grande Totò nel film “I due colonnelli”. Avete carta bianca? Vabbè quella risposta la conosciamo tutti.
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