Mancini prova a spingere l'Under 21 alle Olimpiadi
Il ct ha rinunciato a convocare qualche giovane italiano per lasciarlo alla Nazionale giovanile. Ha detto che "abbiamo giocatori giovani che oggi non sono qui con noi, ma che ci sarebbero stati e che ci saranno da qui a novembre prossimo". C'è un'altra qualificazione che non può essere fallita
"Abbiamo giocatori giovani che oggi non sono qui con noi, ma che ci sarebbero stati e che ci saranno da qui a novembre prossimo", si è lasciato scappare Roberto Mancini nella tradizionale conferenza stampa prepartita di Italia-Inghilterra. E se lunedì aveva risposto alle domande dirette relative agli esclusi più in vista (Zaccagni, Casale, Kean e Zaniolo), stavolta il messaggio è stato lievemente più criptico. In una Nazionale che inizia oggi, contro l’Inghilterra, il suo cammino verso l’Europeo del 2024, ci sono altri assenti che fanno meno rumore ma non per questo non destano interrogativi. È il caso di quei ragazzi che sono stati lasciati all’Under 21 di Paolo Nicolato pur avendo le carte in regola per bussare alla porta della Nazionale maggiore, soprattutto considerando che il commissario tecnico ha scelto di proseguire con una linea abbastanza particolare, che vede tra i convocati elementi giovanissimi come Simone Pafundi.
Destiny Udogie, Fabiano Parisi, Samuele Ricci, Nicolò Fagioli, Tommaso Baldanzi: a voler interpretare il non detto, sembrerebbero questi i cinque “under” in odore di salto. Guardando al futuro, all’orizzonte di un Mondiale 2026 al quale partecipare diventa un obbligo, scopriamo che nessuno dei cinque sarebbe poi così giovane: Udogie si troverebbe alle soglie dei 24 anni, Parisi dei 26, Ricci dei 25, traguardo che Fagioli supererebbe di qualche mese. Discorso diverso per Baldanzi, il più fresco della compagnia, nato a marzo del 2003. Un elenco in cui potrebbe essere incluso anche Fabio Miretti, non aggregato all’Under 21 per problemi fisici, e Lorenzo Colombo: in una Serie A in cui non si vedono all’orizzonte gol di attaccanti italiani, avrebbe potuto fargli comodo qualche allenamento con i grandi. Ma per quale motivo, invece di optare per l’immediata promozione, Mancini ha preferito concederli a Nicolato, tanto più che gli azzurrini saranno impegnati in amichevole?
Se da un lato non giochiamo una partita a eliminazione diretta in un Mondiale dalla finale del 2006, dall’altro c’è l’inquietante ruolino dell’Under 21 negli ultimi anni, in grande continuità con i risultati della Nazionale maggiore, che almeno può vantare l’exploit del 2021 all’Europeo. Gli azzurrini hanno mancato gli ultimi tre appuntamenti olimpici, il cui pass è legato a filo doppio ai risultati negli Europei di categoria: l’epoca d’oro delle avventure agli ordini di Cesare Maldini e Claudio Gentile sembra ormai un’utopia. Dal secondo posto di Israele 2013, con la squadra allenata da Devis Mangia sconfitta in finale con la Spagna, i risultati sono stati al limite del tragico: due eliminazioni al primo turno, una semifinale, un quarto di finale.
Entrare nelle prime quattro nel torneo che si terrà quest’estate tra Romania e Georgia vuol dire strappare un visto olimpico: la strategia è dunque quella di cementare l’unione dell’Under 21 di Nicolato, a costo di sottrarre giocatori alla Nazionale maggiore. Non si spiega altrimenti la decisione di rinunciare a Udogie, autore di una buonissima stagione con la maglia dell’Udinese, o di Parisi, un altro terzino sinistro che sta mostrando di essere più che valido in Serie A, anche nel momento del forfait di Dimarco, con Mancini che ha preferito richiamare Emerson Palmieri, giocatore marginale in un West Ham che fatica a uscire dalla zona retrocessione in Premier League; per Ricci e Fagioli può almeno valere il discorso della concorrenza, con il centrocampo azzurro che pare essere l’unico reparto all’altezza della nostra tradizione calcistica.
Non ci resta che aspettare il prossimo giro di giostra delle qualificazioni a Euro 2024: non dovremmo vederli neanche nelle Final Four di Nations League, le cui date si sovrappongono all’Europeo Under 21. A settembre l’Italia volerà in Macedonia del Nord. Un avversario che, incredibile a dirsi, ci mette i brividi.