formula 1
Perez vince in Azerbaijan, primo podio per la Ferrari
Segnali di possibile lotta per il Mondiale, segnali di vitalità per il Cavallino. Il vantaggio delle Red Bull rimane consistente e la previsione di Russell che questi vinceranno tutte le gare della stagione è ancora possibile
Segnali di possibile lotta per il Mondiale, segnali di vitalità per la Ferrari. Sergio Perez fa 2-2 con Max Verstappen e dopo 4 gare il campione del Mondo tocca con mano quel che ha provato anni fa Lewis Hamilton con Nico Rosberg. Difficile che Max possa farsi sorprende con oltre 20 gare in calendario ma in 4 sfide il Checo gliene ha vinte due, oltre alla sprint-race di sabato.
I segnali di vitalità in casa Ferrari arrivano essenzialmente da Charles Leclerc. Nel weekend nel quale ha dovuto rispondere a qualche domanda anche sul (finora mancato) rinnovo di contratto con la Rossa il monegasco ha fatto bottino quasi pieno. Due pole tra venerdi e sabato, due podi nella gara corta e in quella vera. Primo podio per il Cavallino e la sensazione che a tratti questa macchina non sia così distante dalla Red Bull. Purtroppo per la Ferrari i segnali sono ancora intermittenti, nel senso che quando Leclerc (non Sainz, sempre a disagio per tutto il fine settimana azero) può spingere senza dover salvaguardare le gomme, il gap con i Tori non è pesantissimo. C’è, è evidente, ma non imbarazzante come in alcune gare precedenti. Poi accade che il 16 rosso deve fare un po’ di amministrazione e gli altri due se ne vanno in tromba.
Il lungo rettilineo di Baku è stato una sentenza. Quando i Red Bull spalancavano l’ala mobile non ce n’era per nessuno. La gara è stata francamente noiosa. L’ha decisa una safety car chiamata in pista da un botto di De Vries. Era l’undicesimo giro, Perez era dietro Max e sembrava poterlo anche incalzare. E a quel punto può essere che al muretto austriaco abbiano voluto evitare che i due entrassero in lotta. Hanno chiamato Verstappen ai box quando De Vries era ancora in panne e la safety era quasi una certezza. Max è entrato, ha messo le gomme bianche e quando è uscito si è trovato a dover constatare che la sua operazione l’avrebbero fatta tutti gli altri in un regime diverso e quindi con un grande vantaggio rispetto a lui. La gara si è decisa lì, Perez e Leclerc lo hanno passato uscendo dai box e l’olandese è riuscito a recuperare la posizione solo sul ferrarista. Dal 14esimo giro non è successo più niente. Per un po’ di giri sono tutti andati sottoritmo per salvaguardare le gomme visto che la Pirelli aveva detto che nessuno sarebbe riuscito a finire la gara sulla bianca. Non è andata così e quando dai box hanno dato l’ordine di spingere a tutta la vera sfida è diventata prendersi il punto del giro veloce. C’è riuscito Russell, ma solo perché era talmente lontano da potersi permettere un pit in più e mettere le rosse nuove all’ultima tornata. A chi scrive questa continua necessità di calibrare i propri destini in base al degrado delle gomme comincia a stancare. Sarà pure intrigante per gli strateghi al muretto ma una riflessione prima o poi andrà pur fatta.
Il vantaggio delle Red Bull rimane consistente e la previsione di Russell che questi vinceranno tutte le gare della stagione è ancora possibile. Leclerc ha dimostrato di essere un grande “manico”, è andato oltre i limiti della macchina. Bisognerà capire nelle prossime gare se il livello della Rossa è quello che può esprimere Sainz e se i picchi possono arrivare soltanto dalle invenzioni di Charles. Che, vero o non vero che stia ragionando già sul 2025, sul podio di Baku non aveva un linguaggio del corpo di uno felice. Dopo un mese di stop il circus tornerà subito in pista da venerdì a Miami. Un weekend da sorseggiare con estrema cura, tra pacchianerie assortite e un continuo scimmiottamento nel peggiore stile yankee. Poi per fortuna si tornerà in Europa a Imola per vedere, finalmente (si spera), un po’ di Formula 1.