Il Foglio a San Siro
Tra diritti tv e pirateria, Lorenzo Casini ci racconta come sta la Serie A
“In Italia ci sono problemi generali nella costruzione delle opere pubbliche e ciò si riversa anche sugli impianti. Tutto ciò sarebbe facilitato se le proprietà diventassero private", ha detto il presidente della Lega Serie A all'evento del Foglio sportivo a San Siro
Presidente della Lega Serie A da 14 mesi, Lorenzo Casini ci tiene subito a sfatare un falso mito: “Le nostre assemblee non sono così turbolente, sono come quelle di condominio o delle Nazioni Unite”, ha detto sul palco del Foglio a San Siro (qui potete seguire la diretta streaming). Non servono i caschi blu per le liti tra presidenti, anzi: “Sono molto soddisfatto per l'impegno delle società per il nuovo bando dei diritti televisivi (ancora da approvare, ndr) e per il tentativo di migliorare il movimento”.
Casini rivendica il più grande risultato del suo mandato: “La modifica della Legge Melandri, sia per la commercializzazione dei diritti all'estero, ora con meno paletti, che in Italia, con un'assegnazione che valga per cinque anni e non più per tre”. Un contributo prezioso si deve alla sinergia con il ministro dello Sport, Andrea Abodi: “Nella società c'è una visione parziale dell'industria del calcio, ma il ministro è uomo di sport e di istituzioni sportive, ci facilita nella comprensione dei problemi”.
Uno di questi è la pirateria: “ È un dramma, si tratta di una perdita di guadagno. La Camera ha appena approvato una legge che permetterà di intervenire in modo concreto, ora il testo è in Senato. Confidiamo che tutto si concluda entro l'estate”.
Prima dell'estate però ci sono diversi appuntamenti importanti, come l'assemblea del prossimo 16 maggio per l'approvazione del nuovo bando per i diritti televisivi. Una questione urgente da risolvere, visto che l'attuale scadrà il prossimo anno. Casini non si sbilancia sui dettagli, come la possibilità di trasmissione di una partita in chiaro (si parla dell'anticipo del sabato sera).
Altra nota dolente è quella relativa agli stadi: “In Italia ci sono problemi generali nella costruzione delle opere pubbliche e ciò si riversa anche sugli impianti. Tutto ciò sarebbe facilitato se le proprietà diventassero private. Ci siamo offerti come corpo intermedio che aiuti le società a interagire con i Comuni”. Un aiuto può arrivare dall'assegnazione degli Europei 2032: “Sarebbe una grande opportunità, ma non può essere l'unica. Siamo rimasti a Italia 90, l'ultimo grande evento”.
Non solo problemi da risolvere, ma anche tanti passi avanti: “Abbiamo aperto sedi negli Stati Uniti e negli Emirati Arabi per vendere meglio il prodotto. Le proprietà straniere aiutano, come per la Fiorentina e l'accordo con Cbs”. E in qualcosa la Lega ha superato pure la Premier: “Un esempio è la certezza del calendario, l'organizzazione delle finestre, rappresenta il nostro massimo sforzo verso i tifosi”.
Casini è consapevole di vivere un periodo fortunato con i grandi risultati dei club nelle coppe europee: “Non sono un caso, rappresentano una crescita del movimento che ne aumenta il valore in termini di appetibilità. Ci sono personalità come De Laurentiis, che sono un esempio perché aprono il calcio alle competenze di altri settori, come il cinema nel suo caso. I successi in Conference dimostrano che il nostro campionato è il più difficile, dal livello medio molto alto. Per quanto riguarda invece i picchi, lì subentrano diversi fattori”. Come gli sceicchi.