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Brooks Koepka ci sa fare, non solo nel golf. La vittoria al Pga Championship

Corrado Beldì

Tra il 2017 e il 2019 si credeva potesse diventare il nuovo Tiger Woods. Non andò così. Ora però il golfista di West Palm Beach sembra essere ritornato

Un grande ritorno, il gioco sicuro dell’uomo che non deve chiedere mai, il controllo totale del campo, mai aggressivo e mai remissivo, l’atteggiamento giusto per fare quello che ad aprile al Masters non gli era riuscito. Brooks Koepka è il vincitore della 105esima edizione del Pga Championship, terzo torneo del grande slam, l’unico per soli professionisti. Una vittoria netta per il campione di West Palm Beach che dal 2017 al 2019 aveva dominato il mondo, due Us Open e due Pga Championship, molti pensarono di aver trovato il nuovo Tiger Woods e invece seguirono anni di fatiche e infortuni, due gravi problemi alle ginocchia e poche vittorie. Fino alla riscossa di questi mesi, tornato a grandi livelli ad Augusta, da solo in testa dopo 54 buche, circondato da troppi campioni le cose nell’ultimo giro non erano andate bene. Un segnale che il vento per Koepka stava per cambiare.

 

Anche ieri al Oak Hill Country Club di Pittsford appena fuori New York i contendenti erano molti a partire da Scottie Sheffler, desideroso di vincere per tornare numero uno al mondo, gli è bastato un secondo posto per ottenere l’obiettivo ma sfiorare uno slam non è mai una grande vittoria e poi Victor Hovland, su queste colonne lo diamo spesso per favorito, anche ieri un ottimo giro, sempre più sicuro e orientato al primo major norvegese. Ieri sembrava la volta buona fino al terribile drive nel bunker alla 16 e poi di nuovo la sabbia e un lie impossibile in uscita al terzo colpo. Una buca infernale, gli ha tagliato le gambe. Come in un incontro di boxe appena Hovland ha abbassato la guardia, Koepka ha colpito. Un birdie in risposta al doppio bogey, tre colpi guadagnati in una buca, la differenza che alla fine del torneo sarà incolmabile. 

 

La grande sorpresa poteva essere Michael Block. Un nome sconosciuto a tutti salvo ai golfisti di Arroyo Trabuco, in campo pubblico a Mission Viejo, California, dove Block fa lezione ai ragazzini. Quarantasei anni, mai una vittoria sul circuito, classificato al Pga Championship partendo dalle qualificazioni, è il classico giocatore destinato a non passare il taglio e invece ha vissuto un weekend da favola, nei primi 10 per tutto il torneo, ben sopra le sue possibilità, l’ultimo giro giocato con Rory McIlroy qualche segno di cedimento fino alla memorabile hole in one alla 15, buca centrata senza nemmeno un rimbalzo. Senza dubbio il colpo della vita che ha mandato il pubblico in visibilio. Alcuni per qualche ora hanno pensato alla leggendaria vittoria di Francis Ouimet nel 1913 al Country Club di Brooklyne, un miracolo che non è accaduto ma il torneo di Michael Block sarà ricordato a lungo e chissà quanti, in settimana, proveranno a prenotarsi una lezione con lui per soli 125 dollari, un vero affare per qualunque golfista che ha la fortuna di vivere da quelle parti.

 

Anche quest’anno non è stato il Pga Championship di Jordan Spieth, curioso per uno dei giocatori più importanti dell’ultima generazione. Dopo la vittoria nell’Open Championship del 2017 gli manca solo questo torneo per completare il career grand slam. Dovrà aspettare un altro anno, come tanti europei che si sono fatti valere, un bel pacchetto nella parte alta della classifica, diciotto hanno passato il taglio, mai così tanti nella storia del torneo, nessuno tranne Hovland in grado di impensierire il vincitore ma in generale uno stato di forma eccellente per molti dei nostri. Settimi Rory McIlroy e Sepp Straka, ottavo Justin Rose, dodicesimi Shane Lowry e Victor Perez, poi Tyrrell Hatton e Tommy Fleetwood, buon gioco in vista del gran duello di settembre a Roma per la Ryder Cup. 

 

La giornata si conclude al tramonto. Un bel discorso di Brooks Koepka sul green della diciotto, il ragazzo ci sa fare, provoca applausi ringraziando il pubblico di New York, tre titoli per lui nei dintorni da inizio carriera. Il suo numero fortunato sembra proprio il tre, nato il 3 maggio, trentatré anni, tre giri sotto par, 3 milioni di dollari di premio, 3 Pga Championship, terzo in classifica a parimerito con Sam Snead e Gene Sarazen. La cabala è girata dalla sua parte. Nel segno del tre Brooks Koepka è tornato ai massimi livelli. Saranno i prossimi tornei, a partire dall’Open Championship di Royal Liverpool a luglio, a dirci se sarà lui, nel prossimo decennio, la stella più splendente del firmamento del golf .

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