calcio a giudizio
Per la Juventus 10 punti di penalizzazione. Cosa non va nella decisione della giustizia sportiva
Il terzo atto del processo sulle plusvalenze riporta i bianconeri lontani dalla qualificazione alla Champions League e quasi fuori dalle coppe europee. È stata davvero la scelta giusta punire la squadra in questa stagione? Perché serve una riforma della giustizia sportiva
I primi a doversi inviperire per quanto accaduto alla Juventus, a chiedere un riforma, radicale, della giustizia sportiva non dovrebbero essere i dirigenti passati e presenti della Juventus, ma chi guida, possiede, gestisce le altre squadre del campionato italiano. E non tanto per quello che la dirigenza bianconera ha fatto o non fatto, ma per come è stato gestito il processo sulle plusvalenze e le sanzioni alla Juventus.
L'aver voluto affrettare il giudizio, non essersi concessi il tempo necessario per un approfondimento su quanto accaduto in nome della volontà di una giustizia celere, volontà singolare e quasi paradossale in un paese nel quale per il primo grado di un procedimento civile ci vogliono tre anni e quasi quattro anni e mezzo per i tre gradi di giudizio in un processo penale, ha fatto in modo di complicare, e di parecchio, sia il campionato della Juventus, sia quello di molte altre formazioni della Serie A.
Quanto accaduto in questi mesi, prima la penalizzazione di 15 punti (dopo che il 15 aprile 2022 la Juve venne prosciolta nel primo processo sulle presunte plusvalenze) poi la decisione di azzeramento della sanzione e quindi la riattribuzione di quanto era stato tolto, infine la nuova sentenza, nuovi 10 punti in meno, ha avuto un peso nella stagione 2022/2023. I giocatori prima di essere calciatori sono uomini, ciò che accade fuori dal campo ha un effetto su ciò che accade in campo. Disorientamento, incertezza, distrazioni non sono quantificabili con esattezza, ma determinano, in un modo o nell'altro, le prestazioni delle squadre.
La prima sentenza di colpevolezza della Juventus è stata emessa il 20 gennaio. Il 22 i bianconeri hanno pareggiato 3-3 contro l'Atalanta, il 29 hanno perso 0-2 contro il Monza, poi hanno inanellato quattro vittorie di fila. Fiammata d'orgoglio, hanno scritto in molti. Poteva andare diversamente? Il rendimento dei calciatori della Juventus è stato influenzato da quello che è accaduto nelle aule della giustizia sportiva? Non lo possiamo sapere. Non c'è una risposta giusta e una sbagliata, solo incertezza, solo dubbi.
Il 21 aprile 2023 il Collegio di garanzia dello sport del Coni aveva rinviato alla Corte federale d’appello il verdetto sul processo per le plusvalenze bianconere, annullando quindi i 15 punti di penalizzazione. Nei dieci giorni successivi i bianconeri hanno perso due volte (con il Napoli in campionato, con l'Inter in Coppa Italia), prima di pareggiare con il Bologna in Serie A. Poteva andare diversamente? Nemmeno in questo caso c'è risposta. Così come non si può prevedere il futuro: come affronterà la Juve le ultime due giornate contro Milan e Udinese? Sulla professionalità di giocatori e allenatore non ci sono dubbi. Basterà però la professionalità?
Il Napoli ha vinto il campionato con ampio margine sulla seconda, che sarebbe potuta essere la Juventus. L'Atalanta si gioca l'accesso all'Europa League, il Monza e il Bologna sono salvi da parecchio.
L'idea che poteva andare diversamente è venuta a tanti. Non si può dire che il campionato sia falsato, questo sarebbe ingiusto, eppure non si può essere sicuri che qualche punto potesse essere assegnato diversamente.
I nuovi 10 punti di penalizzazione hanno poi riscritto ancora una volta la classifica. E questo fa avanzare un'altra perplessità. E' giusto penalizzare la Juventus in questa stagione? Le plusvalenze gonfiate sono relative agli anni 2018, 2019 e 2020, certo hanno determinato vantaggi economici anche in questa, ma non era forse meglio aspettare di punire la Juventus nella prossima stagione (o nella seguente ancora qualora non si fosse riusciti a chiudere il processo in tempo) in modo da non determinare situazioni di vantaggio o svantaggio?
La Premier League, campionato che sta vivendo una situazione simile, con il Manchester City sotto inchiesta in quanto avrebbe commesso violazioni finanziarie tra il 2013/2014 al 2017/2018, ha deciso di affidare a una commissione indipendente la verifica delle accuse. I tre membri stanno approfondendo il materiale, hanno preannunciato che ci vorrà del tempo e che gli effetti del loro giudizio non riguarderanno la stagione in corso, ma la prossima, o qualora servisse loro più tempo, quella ancora successiva, oltre a quelle nelle quali l'eventuale violazione è stata commessa.
Si potrebbe partire da qui per ripensare al caso Juventus.