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16esima tappa: Sabbio Chiese-Monte Bondone, 203 km

Giro d'Italia. Sul Bondone Joao Almeida ha trovato il soldo per fare la lira

Giovanni Battistuzzi

Il portoghese ha vinto la sedicesima tappa del Giro davanti a Geraint Thomas che torna in maglia rosa. Bruno Armirail l'ha persa con garbo ed eleganza come l'ha sempre vestita. In leggera difficoltà Primoz Roglic

João Almeida era quello che si attaccava dietro ai più forti e non mollava un metro, uno più duro da ammazzare di Bruce Willis in Die Hard, a dirla con J Ax. A João Almeida, si diceva, gli mancava un soldo per fare una lira. Forse quel soldo era solo un po' di tempo. Perché non è cambiato João Almeida, è lo stesso di sempre: un lottatore che va forte in salita e a cronometro, che piuttosto di mollare si leva di dosso pure l'anima: lo aveva dimostrato al Giro 2020, nel quale aveva vestito la maglia rosa per 15 giorni; lo aveva replicato nei due anni successivi. Lo ha fatto pure oggi sulla strada che porta in cima al Monte Bondone. Prima pochi metri avanti al gruppetto di quelli che sognano di vestirsi di rosa trainato da Sepp Kuss. Poi dietro a Geraint Thomas, con la faccia solita, quel suo ghigno da faticaccia cane. Aveva provato a staccare tutti di ritmo, come si faceva un tempo. Gli è andata male. Ha ripreso fiato. Si è alzato sui pedali e ha attaccato. Voleva arrivare solo, si è dovuto accontentare di avere il gallese alle spalle. Poco male. L'importante è vincere, lui c'è riuscito, finalmente. João Almeida ha vinto la sedicesima tappa del Giro d'Italia 2023, la prima nella corsa rosa, in un giro di tre settimane. Farlo in cima al Bondone è ancora meglio. Non è un posto qualsiasi il Monte Bondone, se lo ricordano tutti il Bondone di Charly Gaul, quel massacro ciclistico fatto di neve, freddo ed estremismo atmosferico.

     

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Dopo l'arrivo, smaltita la fatica il disappunto della volata persa, era contento anche Geraint Thomas. Si è rimesso addosso la maglia rosa, ha messo venticinque secondi tra lui e Primoz Roglic. Doveva essere corsa tra loro due il podio più alto del Giro d'Italia dopo l'abbandono di Remco Evenepoel. Rischia di non essere così. Perché João Almeida è mica uno che molla facilmente, non l'ha mai fatto, figurarsi se lo fa ora che si sente la gamba buona pure per scappare dagli altri.

Primoz Roglic invece ha dovuto inseguire. Avrebbe voluto attaccare, mettere in chiaro che questa volta era il suo turno. S'è trovato staccato, costretto ad attaccarsi alla ruota di Sepp Kuss come ci si attacca a una preghiera in un brutto momento. In giornate come questa l'americano è un'ottima preghiera, qualcuno che è bene, meglio, avere al proprio fianco. Tutto sommato allo sloveno non è andata poi troppo male. Una giornata storta ce l'ha ogni anno, ogni corsa di tre settimane. Poi, se non sente l'attrazione irresistibile dell'asfalto, le cose migliorano. Se la giornata storta sia stata questa non si può dire.

Sicuramente è andata peggio a Bruno Armirail. Il francese ha visto il rosa della sua maglia stingersi chilometro dopo chilometro dai meno dieci all'arrivo. Non ci credeva che sarebbe arrivato a Roma da capoclassifica, ma la speranza è sempre irrazionale e toglierla del tutto significherebbe non avere più amore per la bicicletta. Ha lottato, s'è difeso come poteva, l'ha difesa con garbo ed eleganza, proprio come l'ha sempre indossata. È arrivato al traguardo 4'24” in ritardo, prima comunque di molti presunti corridori da altissime posizioni. È ancora tra i dieci, come tra i dieci è ancora Andreas Leknessund. E nessuno di loro due ha voglia di eclissarsi.

Ora Geraint Thomas ha 18 secondi di vantaggio su João Almeida, 29 su Primoz Roglic. Gli altri sono più indietro: Damiano Caruso è a 2'50”, Eddy Dunbar a 3'03”.

Va forte l'irlandese quest’anno. Dopo una vita a fare il gregario alla Ineos fu Sky, s'è messo in proprio e a fare per lui e non per gli altri sembra venirgli bene uguale. Ventisei anni è una buona età per scoprire questo, è anche una buona età per dire che una occasione buona vale la pena di inseguirla al punto di rischiare di perderla.

 

L'ordine d'arrivo della 16esima tappa del Giro d'Italia

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