Il Foglio sportivo - That win the best
Strano che il calcio italiano non riesca a piazzare i diritti tv
Ma non c’è nulla di peggio dei francesi che arrestano l’allenatore del Psg Galtier per discriminazione
Non avevo bisogno dell’ultima follia da psicopolizia per confermare il fatto che peggio dei francesi ci sono soltanto gli editorialisti del Guardian e gli astemi, ma confesso che l’arresto dell’allenatore del Paris Saint-Germain e di suo figlio per “discriminazione” venerdì mattina mi ha lasciato il gusto di birra analcolica in bocca. Christophe Galtier e il figlio John Valovic sono stati messi sotto custodia dalla polizia di Nizza perché nel 2021 l’allora allenatore del Nizza si sarebbe lamentato con il direttore sportivo per i troppi giocatori neri in rosa, aggiungendo che “metà della squadra è in moschea il venerdì pomeriggio” come aggravante e che “la nostra squadra non corrisponde a ciò che vuole la gente, come non corrisponde a me”. Ora è chiaro che se Galtier ha davvero detto queste cose è un cretino, dato che nulla hanno a che fare con le prestazioni sportive dei giocatori, ma a cosa cazzo serve arrestarlo? La rieducazione forzata del legno storto dell’umanità a colpi di pene esemplari procede, ma evidentemente non a gonfie vele dato che dopo i daspo per gli ululati ai tifosi si è dovuti arrivare ad arrestare un allenatore. Auguri.
E auguri anche al calcio italiano, che ha chiuso in bellezza due mesi di passione con la bella prestazione dell’Italia Under 21 agli Europei di categoria. Niente Olimpiadi per gli Azzurrini dopo tre partite che per qualità e atmosfera ricordavano quelle giocate nei mesi del Covid e le solite lamentele contro gli arbitri come scusa. Non c’è da stupirsi, con una Nazionale maggiore come quella allenata da Mancini, testimonial contro le droghe i cui tifosi però inizieranno a fumarsi le canne pensando a chi sono i giocatori italiani convocabili per le qualificazioni ai prossimi Europei (che vincerà l’Inghilterra).
Seguo invece con una discreta ubriacatura le appassionanti vicende dei diritti tv del calcio italiano, che De Siervo non riesce a piazzare neppure gratis su Rojadirecta, anche se tutti erano sicuri che bastava tenere la Juventus in Serie A per avere la fila dei compratori. Tra cambi di orario improponibili e batterie di pentole in omaggio, i presidenti non sanno più cosa inventarsi. E la cosa peggiore sono gli articoli che escono a ripetizioni su siti e giornali sportivi in cui spiegate che la Premier League è più eccitante perché vende meglio il proprio brand e ha gli stadi di proprietà. Ci manca solo un’inchiesta sui retroscena della cessione dei diritti tv della Gabanelli (che arriverà) e poi il loop del già visto è completo.
Fatemi però brindare a Marcelo Brozovic, che ha preso tutti per il culo sfruttando fino in fondo l’idiozia dei sauditi, pronti a coprire d’oro pure me (se fossi astemio), e geniale nella comunicazione su Instagram durante i giorni della trattativa per il suo passaggio dall’Inter al campionato più orrendo del mondo gestito dai fondi. Mai fidarsi dei fondi: gli unici in cui credo sono quelli del bicchiere, perché quando li vedo so che devo ordinare un’altra birra.