(foto EPA)

formula 1

Verstappen si prende anche il Gp di Ungheria. Ferrari anonime

Fabio Tavelli

Il campione del mondo si avvia a vincere il terzo titolo consecutivo con un larghissimo anticipo. Mentre le Rosse, senza un guizzo, rischiano di sprofondare al quinto posto nel mondiale costruttori

Poche cose conciliano il riposo post prandiale estivo quanto un Gran Premio di Ungheria tipo quello che ha visto la settima vittoria consecutiva di Max Verstappen. Non è sempre stato così in passato, intendiamoci, ma la gara all’Hungaroring è spesso a rischio di assopimento dopo la prima coppia di curve. Questa volta il colpo di elettricità lo avrebbe potuto dare Lewis Hamilton dopo la clamorosa pole di sabato. Ma questa volta il vecchio leone ha tenuto le unghie dentro e si è fatto non solo passare dall’olandese ma anche dalle due scatenate Mc Laren di Norris e Piastri. Lì la gara è finita.

Certo, le rimonte di Perez e Russell sono state encomiabili ma francamente il calo della palpebra con questo dominio di Verstappen è qualcosa di più di un’ipotesi. Le soluzioni per rendere le gare più combattute non ci sono. Si può modificare il format delle qualifiche, che sabato hanno avuto il merito di rimescolare un po’ le carte. Ma sulla domenica c’è poco da fare. E questa volta si è ripresentato sul podio anche Sergio Perez, autore di una rimonta niente male agevolato sì da una vettura spaziale ma nella quale anche lui, per una volta, ci ha messo del suo in un paio di sorpassi nei quali non c’era solo merito del DRS ma anche un po’ di manico.

 

Parliamo un po’ di Ferrari? Ci avevano detto che in Ungheria sarebbe andata certamente meglio rispetto Silverstone. In UK i rossi arrivarono nono e decimo. A Budapest settimo e ottavo. Quindi bene? Quindi malissimo. Perché la gara di Leclerc e Sainz è stata anonima, entrambi mai in grado di fare qualcosa che non fosse l’ordinaria amministrazione. Sainz con la gomma rossa ha recuperato qualche posizione allo start grazie soprattutto allo sciagurato start di Zhou sull’Alfa. Un pit stop con un problema alla pistola ha tolto a Leclerc quasi 9 secondi. Altri 5 ne ha persi per una penalizzazione per eccesso di velocità nella pit lane. Colpa del muretto e colpa sua: totale 14 secondi. Ma il ragazzo di Montecarlo è stato anche scavalcato da Russell che partiva diciottesimo mentre Leclerc era sesto al via. Tutto questo accade mentre le due Mc Laren volano. A dimostrazione che una macchina sbagliata, e quella inglese in marzo era un disastro al punto di essere quasi peggio di Haas e Williams, si può correggere eccome.

Invece la Ferrari, prodotta dal team Binotto&Company e corretta, si fa per dire, dagli stessi che l’hanno partorita meno l’ex-TP, continua a navigare a centro gruppo senza un guizzo, un colpo d’ala capace di far intuire una direzione che non sia quella della mediocrità. Oggi Norris e Piastri hanno ridotto a 80 punti il gap con la Ferrari nella classifica costruttori nella quale la Scuderia è quarta. Undici gare consecutive vinte dalla Red Bull sono un fardello pesantissimo per tutto il circus della F1 ad una gara (Spa) dalla sosta estiva. Non sarà facile trovare qualcosa di originale da raccontare da qui ad Abu Dhabi. Senza togliere nulla alla grandezza di Max Verstappen sarà forse proprio lui a doversi dare qualche obiettivo in più per rimanere vigile e concentrato in una stagione dove potrebbe conquistare matematicamente il terzo titolo mondiale consecutivo con un numero impressionante di gare di vantaggio. In tutto questo la Ferrari rischia di sprofondare quinta forza, si può consolare solo vedendo il momento di crisi della Aston Martin. Tempi duri per Fred Vasseur che spesso dispensa sorrisi quando rilascia interviste. Eppure, pur rispettando il carattere gioviale del Team Principal della Ferrari, non c’è proprio niente da ridere. 

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