in giappone
Un delfino di nome Thomas Ceccon, medaglia d'oro in Giappone
Al Mondiale di nuoto di Fukuoka l’Italia coglie il primo oro nei 50 delfino dopo gli argenti della staffetta 4x100 stile libero maschile e di Nicolò Martinenghi nei 100 rana. Per la squadra italiana è la prima medaglia della storia in questo stile in una rassegna iridata in vasca lunga
Alle molte definizioni di Thomas Ceccon che abbiamo raccolto pochi giorni fa su queste pagine ne dobbiamo aggiungere un’altra, udita ieri da Cristina Chiuso, ex capitana della nazionale italiana di nuoto e commentatrice tecnica di Sky: “Thomas Ceccon è un pesce”. Semplice, efficace, definitiva. Nato per nuotare, con quelle braccia lunghe, il bacino stretto e il tronco infinito che sfocia in spalle extralarge. Ma guardate l’idrogeno tacere nel mare / guardate l’ossigeno al suo fianco dormire: soltanto una legge che lui riesce a capire. L’acquaticità fatta persona. L’uomo-delfino. E proprio nel delfino, all’ora di pranzo italiana, Thomas Ceccon ha vinto la medaglia d’oro nei 50 metri al Mondiale di nuoto di Fukuoka, in Giappone. Si è tuffato dalla corsia numero sei e ha toccato la piastra d’arrivo con il tempo di 22’’68, nuovo record italiano. Ha battuto il portoghese Diogo Matos Ribeiro (22’’80) e il francese Maxime Grousset (22’’82). Mai prima di oggi, nella sua storia, l’Italia aveva conquistato una medaglia nel delfino ai Mondiali di nuoto in vasca lunga. Thomas Ceccon c’è riuscito, apparentemente senza fatica (“Sono meno stanco di prima”), mezz’ora scarsa dopo aver preso parte alla prima delle due semifinali dei 100 dorso. Ci torneremo.
In questo momento Thomas Ceccon detiene contemporaneamente il titolo mondiale in vasca lunga dei 50 delfino, il titolo mondiale in vasca lunga dei 100 dorso e il titolo mondiale in vasca corta dei 100 misti. In più sale regolarmente sui podi olimpici e mondiali – come ieri: argento nella giornata inaugurale a Fukuoka – con la staffetta 4x100 stile libero. Con il successo di oggi ha vinto almeno una medaglia mondiale in vasca lunga in tre stili diversi (dorso, delfino e stile libero) come solo Stefano Battistelli (stile libero, dorso e misti). È semplice ora l’obiezione del lettore spettatore di nuoto occasionale: con il dono di cotanta versatilità, perché non gareggiare anche nei 200 misti? La risposta è che nel nuoto i misti sono il “quinto stile”, non basta fare la somma dei tempi di ogni 50 ma bisogna allenarli e allenarsi con la testa quasi esclusivamente dedicata a quelli. Nello sport, ai livelli d’élite, nulla si improvvisa, neanche se ti chiami Thomas Ceccon. Preparare i 200 misti vorrebbe insomma dire non potersi distrarre con nient’altro. E Thomas Ceccon si ciba di distrazioni come un delfino di moscardini, altrimenti s’annoia.
Quest’anno il suo allenatore Alberto Burlina ha dovuto insistere e non poco per fargli digerire un altro sforzo nei 100 dorso di cui dalla scorsa estate è anche primatista del mondo. Fosse per lui, avrebbe fatto altro. E non è un caso che oggi, subito dopo aver vinto i 50 delfino, prima ancora di salire sul podio per ricevere la medaglia al collo, abbia detto: “Da adesso basta 50. Volevo vincerli una volta e poi basta. Non è una distanza che io e il mio allenatore vediamo di buon occhio”. Però erano una perfetta distrazione. Ah, un consiglio: non chiedete a lui quella cosa dei 200 misti. Non ne può più. Dopo due giorni di gare in corsia al Mondiale di Fukuoka l’Italia ha già vinto tre medaglie. Oltre all’oro di Thomas Ceccon nei 50 delfino, argento ieri con la staffetta 4x100 stile libero maschile (Alessandro Miressi, Manuel Frigo, Lorenzo Zazzeri e, ovviamente, Ceccon) ad appena 33 centesimi di secondo dall’Australia e argento oggi con Nicolò Martinenghi nei 100 rana, in una curiosa finale con ben tre atleti parimerito sul gradino intermedio del podio: insieme a Martinenghi, l’olandese Arno Kamminga e lo statunitense Nic Fink. Era accaduto anche nei 100 delfino all’Olimpiade di Rio de Janeiro 2016: oro alla meteora Joseph Schooling da Singapore, triplo argento a Michael Phelps, Chad Le Clos e László Cseh. Domani in finale ci sono Simona Quadarella nei 1500 stile libero e ancora Thomas Ceccon nei 100 dorso. Ricordate la semifinale nuotata mezz’ora prima dei 50 delfino? Ha realizzato il miglior tempo, 52’’16, e ha detto che ha rallentato un po’. Ci risentiremo.