il foglio sportivo
Così l'Italia ha vinto l'Europeo di Subbuteo e quello di beach soccer
Nel giro di due domeniche siamo diventati campioni nel calcio da tavolo e in spiaggia. Finali diverse, festa comune
Il religioso silenzio è quello che precede il match-ball nel tennis. Poi un impercettibile colpetto di dita. La pallina entra, schizzano i decibel, tutto a favor di Instagram. Stessa sorte una domenica dopo, dal tappetino verde all’arena su sabbia. Di gol in gol. Gibilterra e Alghero come Wembley, le mani di Luca Battista e Leandro Casapieri come quelle di Gigio Donnarumma. Congiuntura astrale perfetta, Italia pigliatutto: nel giro di due domeniche siamo diventati campioni d’Europa anche nel calcio da tavolo e nel beach soccer. Finali diverse, festa comune. Nel Subbuteo ci è voluta l’adrenalina del Golden goal – qui ribattezzato Sudden – che a undici mai aveva portato fortuna agli Azzurri. Così invece il Belgio si è inchinato 3-2, nella riedizione dell’ultimo atto mondiale già propizio un anno fa. Vittoria ai tempi regolamentari invece nel beach, un tiratissimo 5-4 sulla Spagna: altra partita fotocopia – e pure il luogo, sempre la Sardegna – del trionfo continentale del 2018. E se nel giro di due estati la Nazionale di Mancini s’è dissolta, negli sport da spiaggia si continua a regnare. Battigia o baretto fa lo stesso.
Partiamo dall’insospettabile Subbuteo, che da gioco dal sapore vintage col tempo si è fatto sport. Gli Europei sullo stretto registrano l’ennesimo capolavoro generazionale. L’Italia era una superpotenza e ha ribadito di esserlo: 9 ori conquistati su 12 medaglie a disposizione. Soltanto le ragazze hanno dovuto cedere il passo alle avversarie. Per il resto è stato un en-plein. Trionfo nella categoria Veteran (over 45), sia di squadra sia individuale. Stesso verdetto per i giovanissimi, dall’Under 12 all’Under 20 passando per l’Under 16 – in quest’ultimo caso, con un podio tutto tricolore. E infine quello più atteso, nel torneo Open, dove la squadra allenata dal commissario tecnico Marco Lamberti ha chiuso con l’esultanza già virale sui social.
Forse l’exploit nel beach soccer ha un peso specifico ancora più grande. Perché è vero, l’Italia aveva vinto gli Europei cinque anni fa per poi arrivare all’argento mondiale pochi mesi più tardi. Ma a quel punto si è impantanata, mancando la qualificazione ai successivi Campionati del mondo. E nel frattempo il ciclo d’oro degli Azzurri, da Del Mestre a Palmacci fino a bomber Gori, sembrava essere arrivato al termine per sopraggiunti limiti d’età. Invece la Federazione ha ragionato a lungo termine, confermando la fiducia al ct Emilano Del Duca per un rinnovamento tecnico senza rivoluzioni. I due bronzi all’Euro Beach Soccer League 2021 e 2022 sono stati il preludio al nuovo titolo. E oggi, “il bis da Alghero ad Alghero è un caso più unico che raro”, sorride Del Duca al Foglio. “Nuovo progetto, nuovi giocatori e nuovo beach: uno sport più fisico, tattico e strutturato rispetto a qualche anno fa. C’è un altro tipo di qualità, non esistono più le squadre materasso. Dunque brava questa giovane Italia a centrare già l’obiettivo”. Un mix inedito: le parate di Casapieri – miglior portiere del torneo –, l’esperienza di Zurlo e Carpita – ultimi superstiti del 2018 –, la classe di Marco Giordani – Mvp con tanto di tripletta contro la Spagna. “Ci godiamo il momento, la soddisfazione è grande. Guai però ad abbassare la guardia: questo successo dev’essere il trampolino per i prossimi appuntamenti”. A febbraio, a Dubai, saranno ancora notti mondiali. Stavolta l’Italia ci sarà e conta di tornare protagonista.
Sono vetrine importanti, per questi due sport. Ne ha bisogno soprattutto il Subbuteo, che su tutto il nostro territorio conta 2.000 membri: numeri ristretti, ma in crescita da nord a sud. Si diffuse cinquant’anni fa dall’Inghilterra via Genova – “Zeugo”, ancora si chiama il kit da gioco in vendita online – e oggi trova terreno fertile un po’ ovunque: dalla mitica “Subbuteoland” di Reggio Emilia ai circoli meridionali. Lo zoccolo duro dei campioni d’Europa è abruzzese, pugliese e napoletano. Il ct e Saverio Bari, il veterano della formazione, sono emiliani. Una vocazione nazionale suggellata dal patrocinio della Federazione italiana sportiva calcio da tavolo (Fisct), a sua volta sotto l’egida del Coni attraverso un ente di promozione dedicato. Così, negli ultimi anni, dal frammentato universo del Subbuteo – amatori e agonisti, nostalgici e progressisti – sta finalmente emergendo l’ordine. Per coinvolgere nuovi appassionati, la Fisct ha trasmesso in diretta Facebook tutte le partite di Gibilterra 2023: ci sono ancora e rendono l’idea di cosa sia davvero il Subbuteo fuori dalla propria cameretta. Ma l’egemonia tecnica – vincere più di così non si può – ancora non è riuscita a spingere il Subbuteo fuori dall’elitismo e di nuovo dentro ai negozi di giocattoli. Il mercato ci investe poco, nell’èra dei videogames. Eppure qualcuno lo fa. SubbuteoLab, rivenditore ufficiale dello scatolone amarcord, ha appena aperto a Roma il suo terzo store dopo quelli di Torino e Firenze: non ce ne sono altri al mondo.
Il beach soccer invece prolifera ormai su altre dimensioni. Dal 2011 la disciplina fa parte a tutti gli effetti del Team Italia della Figc, l’anno scorso è stata ufficializzata anche la Nazionale femminile e nel frattempo il settore giovanile scolastico della Federcalcio ha avviato un massiccio progetto di sviluppo della filiera con il supporto del presidente Gravina. Nel solo 2022/23 sono stati formati 253 allenatori per le selezioni Under, mentre i corsi di Coverciano hanno istituito la professione vera e propria – con 26 nuovi patentini: finora chi siede in panchina era emerso dal calcio, anziché dalla sabbia. Un orientamento al futuro che si riflette nella Nazionale di Del Duca: 10 ragazzi Under 20 presero parte agli stage pre-Europeo e due di loro – Bertacca e Fazzini – figurano nella squadra campione. Anche a livello di club, la nostra Serie A – gestita dalla Lega nazionale dilettanti – ha imparato ad attrarre i migliori giocatori al mondo. Punto in comune con il Subbuteo? Le eccellenze regionali, con le ‘scuole’ di Viareggio, Terracina e Catania a mostrare la via. È l’Italia che vince in riva al mare.