Il Foglio sportivo
Non esiste un nuotatore più famoso di Cody Simpson
Chi è l'ex popstar idolo delle ragazzine che sogna le Olimpiadi
Il nuotatore più seguito su Instagram è un nuotatore che non ha mai partecipato a un Mondiale o a un’Olimpiade. Cody Simpson ha 5,2 milioni di follower: per fare un confronto, Michael Phelps ne ha 3,4 milioni, Federica Pellegrini 1,8 milioni, Adam Peaty 612mila, Katie Ledecky 594mila, Gregorio Paltrinieri 348mila, Ian Thorpe meno di 85mila. A metà settembre Simpson ha vinto due medaglie d’oro (nei 100 stile libero e nei 100 farfalla) e una medaglia d’argento (nei 50 farfalla) ai Campionati australiani in vasca corta, e nei prossimi tre fine settimana a partire da questo sarà in gara nelle tappe della Coppa del Mondo in vasca lunga di Berlino, Atene e Budapest.
Cody Simpson ha 26 anni ed è figlio di due ex nuotatori australiani. Da bambino iniziò a nuotare anche lui: era considerato una promessa e vinse numerose medaglie. Più o meno alla stessa età cominciò a suonare la chitarra dopo aver visto suo padre strimpellare ai barbecue che la sua famiglia organizzava in giardino. Nel 2009, a 12 anni, caricò su YouTube e Myspace alcune cover cantate dal divano di casa e uno di quei video ottenne un milione di visualizzazioni. Così fu contattato da diversi produttori discografici e l’anno successivo si trasferì a Los Angeles con tutta la sua famiglia per diventare una popstar, il nuovo idolo delle ragazzine. “Cody Simpson è la risposta del Queensland a Justin Bieber”, titolò un giornale australiano. Il suo primo singolo “iYiYi” (insieme al rapper statunitense Flo Rida), pubblicato nel 2010, oggi ha quasi 28 milioni di visualizzazioni su YouTube. A 14 anni Cody Simpson si è esibito alla Casa Bianca davanti a Barack Obama, perché le figlie dell’ex presidente degli Stati Uniti erano sue fan. È stato fidanzato con la modella Gigi Hadid e con la cantante Miley Cyrus. Ha partecipato a film, serie tv, talent show e anche a un musical di Broadway. Nel 2019 ha vinto la prima stagione dell’edizione australiana del “Cantante mascherato”.
Proprio nel 2019, dieci anni dopo aver smesso, ha ricominciato a nuotare con l’obiettivo di diventare un atleta professionista e provare a qualificarsi alle Olimpiadi. “Il nuoto mi ha fatto riflettere nella nebbia della vita che stavo vivendo”, ha detto recentemente in un’intervista al podcast di Rich Roll. Cody Simpson era dipendente dall’alcol e dalle droghe e ora ripete spesso che, se nella sua vita precedente andava a letto alle cinque di mattina, adesso a quell’ora si sveglia per allenarsi. Nel 2021 non è riuscito a entrare nella squadra australiana per le Olimpiadi di Tokyo, ma nel 2022 ha partecipato ai Giochi del Commonwealth e ha vinto la medaglia d’oro con la staffetta 4x100 stile libero e la medaglia d’argento con la staffetta 4x100 mista. Il prossimo giugno ci riproverà per Parigi 2024. Dovrà abbassare di qualche decimo di secondo il suo miglior tempo nei 100 stile libero, 49’’11, per cercare di far parte nuovamente del gruppo degli staffettisti, ma il suo record nei 100 farfalla, 51’’78, è già un tempo da semifinale mondiale. Lo scorso luglio, ai Mondiali di Fukuoka, l’ultimo dei qualificati ha superato le batterie in 51’’77.
Nel frattempo, comunque, Cody Simpson continua a fare musica e l’anno scorso ha inciso il suo quarto album in studio. In un’intervista a un altro podcast, quello di Brett Hawke, ha raccontato che Ian Thorpe, il suo idolo e il suo mentore, gli dice sempre che se smetterà di cantare lui smetterà di dargli consigli nello sport, perché un atleta nel corso della sua carriera ha bisogno di qualcosa per distrarsi. Il nuoto è uno sport “brutale”, come ha dichiarato Simpson dopo gli ultimi Campionati australiani, e sono numerosi i casi di nuotatori che hanno sofferto di depressione o di altri problemi di salute mentale. Lo stesso Thorpe, che ha vinto cinque medaglie d’oro alle Olimpiadi, ha rivelato in passato di aver pensato spesso al suicidio. Un altro nuotatore australiano, Kyle Chalmers, campione mondiale in carica dei 100 stile libero, dalla scorsa stagione ha iniziato a lavorare in un cantiere edile due giorni alla settimana alla ricerca di stimoli differenti. Inoltre l’esperienza come cantante potrebbe tornare molto utile alla carriera sportiva di Cody Simpson, perché entrambe le situazioni, un concerto e una gara, richiedono la capacità di saper gestire la pressione di fronte a un pubblico di migliaia di persone.
Una volta, in un’intervista al programma televisivo “60 Minutes Australia”, il padre di Cody Simpson ha ricordato: “Quando nel 2010 ci stavamo per trasferire a Los Angeles, dissi a un’amica di famiglia che nel peggiore dei casi saremmo tornati a casa dopo un anno. Ma lei rispose: ‘No, nel peggiore dei casi avrai insegnato ai tuoi figli a inseguire i loro sogni’”. Sono parole simili a quelle che Cody Simpson pronuncia oggi a chi gli domanda il significato più profondo del suo ritorno in piscina: “Se anche non avrò raggiunto nulla in questo sport, saprò almeno di averci provato”, ha detto sempre al podcast di Brett Hawke. “Non voglio rimanere con questo ‘what if’ per tutta la vita”.