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Formula 1

Il salto di qualità di Max Verstappen, per le terza volta campione del mondo

Umberto Zapelloni

A 26 anni e sette giorni il pilota della Red Bull vince ancora il titolo, dopo la mini gara del sabato. Solo in dieci prima di lui ne avevano vinti tre o più e sono tutti campioni entrati nella storia. Adesso manca solo una controprova: andare a vincere con un altro team

Ha festeggiato senza vincere la mini gara del sabato e senza bollicine. Ma in fin dei conti, l’importante era chiudere il discorso con un certo anticipo. A Max è bastato chiudere dietro a Piastri, alla sua prima vittoria anche se mini, per laurearsi campione. A dire il vero lo era già da quando il suo compagno di squadra Perez era finito nella sabbia (almeno non per colpa sua), ma in realtà era dalla prima gara dell’anno che si era capito come sarebbe andata a finire.

Max Verstappen è diventato tricampione del mondo a 26 anni e sette giorni. Sebastian Vettel, guidando anche lui una Red Bull, ci era arrivato un po’ prima, a 25 anni e 4 mesi. Il terzo mondiale è quello del salto di qualità. Solo in dieci prima di Max ne avevano vinti tre o più. E sono tutti campioni entrati nella storia. Sono ancora meno quelli che ne hanno vinti almeno tre di fila: Fangio, Schumacher, Vettel e Hamilton. Con una particolarità: nessuno si è fermato a tre. Anche per Max il terzo titolo potrebbe essere solo l’inizio. Considerando che la Formula 1 si rimetterà in gioco con nuove regole solo nel 2026, ha tutto il tempo per allargare il suo dominio. “Per ora mi godo il momento, ma certo non sarebbe male continuare così”, ha detto.

Ma che cosa ha Max dei campioni che come lui sono arrivati ad almeno tre mondiali? Viene da dire che nessuno è nato in provetta come lui, sbattuto su un kart ancora prima che imparasse a camminare (o quasi), seguito da papà Jos che lo ha trattato un po’ come papà Agassi faceva con suo figlio, senza però arrivare a fargli odiare la Formula 1. Anzi, sembra proprio che Max non riesca a stare senza un volante tra le mani. Quando scende dalla sua Red Bull, sale sul simulatore e comincia a gareggiare virtualmente. L’unica libertà che si è concesso negli ultimi mesi è stato il padel come ha confessato nel podcast della Red Bull: “Posso dire che è probabilmente l'unico tipo di hobby che oggi posso avere al di fuori degli aspetti legati alle corse, ovviamente seguo il mio programma di allenamento per tutta la stagione, ma con la frequenza dei viaggi non è semplice".

Max ha la stessa lettura delle gare che aveva Schumacher, soprattutto ora che ha imparato a dosare la sua aggressività e riesce anche a risalire 15 posizioni senza sbagliare. È più cattivo di Hamilton che al suo contrario non è mai stato scorretto con gli avversari. Riesce a isolarsi dal mondo che lo circonda un po’ come Vettel che solo arrivando in Ferrari si è lasciato andare diventando, come diceva Marchionne, l’unico tedesco con il cuore latino. Ha fatto qualche giro in qualifica alla Senna, pensiamo a Montecarlo o Suzuka in questa stagione, ridicolizzando gli avversari, ma di Ayrton non ha ancora la costanza in qualifica anche se è migliorato molto pure sul giro secco. Lauda era un calcolatore che lui non è ancora diventato. Prost un professore che sapeva quando attaccare e quando accontentarsi: lui per ora sta correndo principalmente davanti e non ha avuto bisogno di accontentarsi. Fangio saltava da una macchina all’altra per guidare sempre la migliore, lui non ne ha bisogno perché guida già la migliore che c’è. Insomma c’è poco di Max nei campioni che sono arrivati prima di lui.

Verstappen è un unicum nella storia della Formula 1 dove era entrato da minorenne quando aveva solo 17 anni, 5 mesi e 15 giorni al Gran premio d’Australia del 2015. Dopo nove stagioni ha già in tasca tre mondiali. Ma neppure questo è un record. Vettel li aveva vinti dopo sei anni, tra cui il primo disputato solo in parte. Però Verstappen sembra avere qualcosa in più di Seb, anche se la loro storia ha molti punti di contatto. Seb festeggiò il suo primo titolo grazie al regalo della Ferrari che sbagliò clamorosamente la strategia con Alonso, Max lo ha conquistato grazie al regalo della Fia che ha gestito in modo decisamente discutibile gli ultimi giri del gran premio di Abu Dhabi 2021 rubando il campionato a Hamilton. Max oggi viene già messo tra i più grandi di sempre. Ci può stare per la freddezza con cui sa gestire il momento magico. Certo, ci vorrebbe una controprova: andare a vincere con un altro team. Quella che Seb ha fallito.

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