Il Foglio sportivo - That win the best
Guardiola contro De Zerbi manderà in estasi i giochisti
Ma davvero qualcuno credeva che Jack Bonaventura fosse il Bellingham italiano? Scommetto di sì
Non iniziate subito con la consolazione nostalgica del “noi abbiamo vinto la partita che contava di più”, perché è una frase che fa come la Juventus di Allegri, non attacca. Mi ha fatto sincera tenerezza, l’Italia a Wembley. Un po’ come quelli di San Marino che si ubriacano da giorni festeggiando il gol inutile segnato alla Danimarca, vi siete illusi davvero di poterci battere a Wembley, martedì sera. Avete davvero creduto per un paio di giorni che Bonaventura fosse il Bellingham italiano, cuccioli, perché ha fatto gol contro Malta. Chiaramente mi auguro che riusciate a qualificarvi all’Europeo, anche solo per evitare di leggere gli esperti di geopolitica toccacciarsi per la partecipazione dell’Ucraina al torneo che nel 2021 avrebbe meritato l’Inghilterra.
Nulla contro i ragazzi allenati da Rebrov, ma già il livello del calcio europeo è quello che è, se quello della prossima estate diventa un torneo di Nazionali figuranti senza storia sai che palle? Per carità, l’Italia in questo momento è più brutta e inutile di un cammello con le gobbe mosce nel recinto del circo. E come da me previsto, la vicenda delle scommesse sta già scivolando in farsa – con Fabrizio Corona che ogni giorno spara nomi non verificati, mostra foto sfocate di un calvo con la mascherina al casinò sostenendo che sia Massimiliano Allegri che poi punta sulle partite di Serie B, urla alla censura e minaccia di svelare segreti indicibili. La cosa pietosa sono i media che gli vanno dietro. Ma anche questo non mi stupisce: dopo avere visto gli autoproclamatisi campioni della lotta alle fake news sovraniste spacciare come notizie verificate i comunicati di Hamas sono pronto a tutto. Farsa, dicevo, e nulla di fatto, of course: la Serie A non riesce a vendere i propri diritti tv manco a se stessa, il giorno in cui si scoprisse che è una bisca clandestina i cui protagonisti passano il tempo a scommettere (e perdere) tra loro passerebbe dal livello di credibilità “Roberto Saviano censurato” a quello “Patrick Zaki intellettuale”. Tanto il trucco è già stato trovato, no? La ludopatia, che ogni responsabilità spazza via. Al grido di “sono malato” i giocatori beccati a scommettere già impietosiscono le masse, dando la possibilità a giornalisti ed editorialisti di esercitarsi con interviste agli esperti di dipendenze o con le paternali sui ragazzi troppo ricchi, troppo giovani e troppo soli.
Che poi, tra tutte le dipendenza che ci sono, non potevano bere come le persone normali? Meno male che c’è la Premier League, e in particolare oggi Manchester City-Brighton, una partita che manda in estasi gli ossessionati dal giochismo: Guardiola e De Zerbi, il maestro e l’allievo, il presente e il futuro del City (così disse Pep secondo il Telegraph). Nelle redazioni dei siti cultural-sportivi e delle riviste patinate piene di sponsor che non compra nessuno si stanno bagnando da un mese: sai quante analisi, quante heat maps, quanta filosofia, quanti video con i numeretti che contano i passaggi fatti prima di arrivare in porta si potranno pubblicare? Altro che threesome.
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