Pozzecco va da Tony Parker. Oltre alla Nazionale allenerà il Villeurbanne
Il ct dell'Italia del basket siederà sulla panchina del club francese. L'ex giocatore di San Antonio ha scelto l'allenatore italiano per rilanciare una squadra che ha iniziato malissimo sia il campionato che l'Eurolega
Quando ti chiama Tony Parker è difficile rispondere di no. Se poi ti chiama per offrirti la panchina della sua squadra, quella su cui fino all’altro giorno sedeva suo fratello Terence Jonathan "T.J." , è ancora più difficile. Gianmarco Pozzecco non ce l’ha fatta. Troppo ghiotta l’occasione. Troppa la voglia di rimettersi in gioco con una squadra di Eurolega. In estate aveva già detto noi al Panathinaikos dopo averne parlato con il presidente Petrucci. Questa volta il presidente federale, dopo essersi irritato per aver saputo della trattativa da altri, ha deciso di dargli il nulla osta per dividersi tra la Nazionale azzurra e il Villeurbanne che ha cominciato l’avventura in Europa con quattro sconfitte nelle prime quattro partite e nel campionato francese ne ha già perse tre su otto. Tony non ha avuto pietà per il fratello che aveva voluto in panchina tre anni fa e per sostituirlo è andato a chiamare uno che come lui ci sapeva fare con la palla tra le mani. Il Poz ha una decina d’anni in più di Tony che è stato una stella Nba a San Antonio, ma uomini di talento si riconoscono a prima vista. Parker per il suo club aveva cercato Herbert, ct della Germania campione del mondo e Scariolo, ct della Spagna appena esonerato dalla Virtus. I due no ricevuti lo hanno spinto a provarci con Pozzecco che ha firmato un biennale e si porterà in Francia anche Edoardo Casalone che fa parte del suo staff in Nazionale ed era con lui già a Sassari.
La Federazione avrebbe preferito tenersi il Poz in esclusiva, ma Petrucci dopo essersi consultato con il saggio che di solito gli portano consiglio come Ettore Messina, ha deciso di dargli l’ok: non poteva tenerlo incatenato, rischiava di perdere una delle doti migliori del Poz, l’entusiasmo. Averlo in esclusiva, ma averlo spento non aveva senso. Allora tanto valeva prendere qualcun altro.
D’altra parte la Nazionale azzurra l’anno prossimo prima del preolimpico di luglio avrà soltanto due finestre a disposizione. Per come è concepito l’impegno delle nazionali oggi un coach in esclusiva è forse un lusso eccessivo. In fin dei conti anche la Spagna ha sempre permesso a Sergio Scariolo di allenare anche un club e non è che i risultati (ultimo Mondiale a parte) siano mancati. Proprio il contratto di Scariolo è il modello che dovrà seguire il Poz al Villeurbanne: in caso di concomitanza (con l’Eurolega non si sa mai) la Nazionale azzurra avrà sempre la preferenza. Ovviamente si rivedrà il suo ingaggio in azzurro perché una cosa è allenare solo la Nazionale, un’altra dividersi con un club.
Pozzecco esordirà sulla panchina francese già venerdì contro la Virtus di Banchi in Eurolega.
Il Foglio sportivo