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Theo Hernandez, Lucas Hernandez e il debutto da avversari
In Paris Saint-Germain-Milan, terza partita del girone F di Champions League, i due fratelli si potrebbero ritrovare per la prima volta uno contro l'altro in campo in una partita ufficiale
Lucas e Theo sono nati a Marsiglia, il primo 27 anni fa, il secondo un anno dopo. Lucas e Theo sono partiti entrambi per la Spagna, destinazione Majadahonda, alla stessa età: il primo nel 2005, il secondo nel 2006. Lucas e Theo si sono trasferiti di pochi chilometri, per giocare all’Atletico Madrid nello stesso anno, nel 2007. Sognavano, i fratelli Hernandez di giocare uno a fianco all’altro, all’epoca non si sarebbero pestati i piedi, soprattutto il sinistro, il loro migliore. Lucas Hernandez era un difensore, centrale o terzino faceva nessuna differenza. Theo Hernandez giocava all’ala, poi venne arretrato sempre sulla fascia sinistra. Fu allora che il fratello Lucas s’accentrò. Erano perfetti vicini, si intendevano a meraviglia nella squadra B dell’Atletico Madrid, come solo certi fratelli sanno fare.
Fosse stato per Diego Pablo Simeone, l’allenatore dei Colchoneros, sarebbero rimasti entrambi a Madrid. Li vedeva perfettamente uno accanto all’altro. Per lui Lucas era un centrale, Theo un terzino. Per lui erano forti, sarebbero stati utilissimi negli anni a venire, sapeva benissimo che avrebbe dovuto lavorare molto con loro, perché grezzi, troppo liberi e difficilmente malleabili, ma la loro bravura era lampante e ogni sacrificio sarebbe stato facilmente ripagato.
Poi si mise di mezzo prima José Luis Pérez Caminero, il direttore sportivo dei Colchoneros, infine il Real Madrid.
Simeone li voleva entrambi in squadra nella stagione 2016-2017, sosteneva che li avrebbe fatti crescere al meglio, che aveva per loro un progetto di graduale crescita e minutaggio. José Luis Pérez Caminero non era però d’accordo. E José Luis Pérez Caminero viveva e vive ancora della luce riflessa che aveva prodotto lui stesso in campo con la maglia dell’Atletico Madrid due decenni prima. Disse di no, mandò Theo all’Alavés: il terzino fece una stagione strepitosa. Il Real Madrid si presentò con un assegno di 30 milioni di euro da José Luis Pérez Caminero e si prese il giocatore senza che nessuno potesse dire nulla: la clausola di rescissione prevedeva quella cifra. All’epoca Marca sostenne che i Colchoneros avrebbero potuto guadagnare molto di più se avessero agito diversamente, ossia se avessero rinnovato il contratto a Theo.
Sempre Marca il 17 novembre 2017, aprì il giornale con questo titolo: “Mama, tu quien quieres que gane?” (“Mamma, chi vuoi vedere vincere?”). Nella foto c’erano Lucas e Theo che baciavano loro madre, Laurence Py.
Doveva essere un’altra grande sfida nella gran sfida di Madrid. In estate la certezza di quasi tutti i giornalisti sportivi in Spagna era quella che fratelli Hernandez sarebbero diventati in fretta i grandi protagonisti difensivi della Liga.
Non andò così.
In quel derby Lucas e Theo non si affrontarono: il primo giocò, il secondo rimase in panchina. E andò allo stesso modo quello di ritorno.
Fu un mezzo fiasco l’esperienza nei Blancos di Theo Hernandez.
Non si incrociarono nemmeno l’anno seguente: Lucas giocava ancora nell’Atletico, Theo era stato spedito alla Real Sociedad come uno di quei pacchi di cui non si sa che farsene.
Quel pacco arrivò poi al Milan, che ebbe il buon senso di scartarlo e scoprire il contenuto. Lo trovò perfetto. Theo Hernandez a Milano si è riscoperto quel giocatore per il quale Diego Pablo Simeone utilizzo queste parole: “Theo ha la capacità di rendere sorprendente ed eccitante il ruolo di terzino”.
Theo e Lucas hanno giocato assieme, non si sono mai trovati uno contro l’altro in uno stadio. Forse in giardino sì, nei campetti con gli amici anche, ma uno contro l’altro in una partita ufficiale mai. Dovrebbero farlo mercoledì 25 ottobre 2023 al Parc des Princes di Parigi nel corso di Paris Saint-Germain-Milan, terza partita del girone F di Champions League.
Farà strano a loro due incontrarsi uno davanti all’altro con addosso due maglie diverse.
Il 27 settembre 2021, alla vigilia di Milan-Atletico Madrid, seconda partita del girone B di Champions League, Marca intervistò Lucas Hernandez, all’epoca giocatore del Bayern Monaco. Disse: “Quando ho visto il sorteggio dei gironi mi sono detto: ‘Se fossi rimasto all’Atletico avrei giocato contro Theo’. Devo ammettere che quel giorno mi salì un po’ di nostalgia a pensare cosa sarebbe potuta essere la nostra carriera uno vicino all’altro, cosa non è stata e soprattutto che nemmeno questa volta ci troveremo uno davanti all’altro. Voglio bene a mio fratello, lui è forte, io però so tutti i suoi punti deboli, mi sarei divertito a fermarlo”.
Tocca vedere se è davvero così. Entrambi scopriranno l’effetto che fa trovarsi da avversari, da rivali mai. Si vogliono bene, continueranno a volersene.
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