a Ferrara
C'è nulla di meglio del lento, del Festival del ciclista lento
A Ferrara fino a domenica 29 ottobre si pedala piano (con Gianni Bugno) per la settimana festa di quelli che vanno lenti in bicicletta. Perché in fondo "beati gli ultimi che la vita sanno goder", come canta l'organizzatore Guido Foddis
C'è nulla di meglio di un lento!. Se ne uscì così, all'improvviso, in un italiano stentato, Dizzy Gillespie nel corso del suo primo concerto in Italia il 13 febbraio del 1980 al teatro Petruzzelli di Bari. Se lo aspettava nessuno che dalla sua tromba Can't Help Falling in Love di Elvis Presley, o meglio di George Weiss, Hugo Peretti e Luigi Creatore e poi portata al successo da Elvis. E forse Dizzy Gillespie se lo diceva pure nelle sue lunghe passeggiate in bicicletta nel New Jersey, quando riusciva a trovare un po' di pace in sella di una bicicletta. Senza sforzarsi, giusto per sgranchirsi un po' le gambe, pensare a nulla, forse a tutto, con la calma che sa infondere la bicicletta. E c'è nulla di meglio di un lento, anzi c'è nulla di meglio del lento è perfetto per raccontare cos'è il Festival del Ciclista Lento è inizia stasera, 27 ottobre 2023 e terminerà domenica 29 ottobre, a Ferrara.
Quella di quest'anno è la settima edizione della festa, più che festival, di chi la bicicletta se la gusta a lungo e piano, senza fretta. È la festa degli ultimi del pedale, di chi non si vergogna, perché non c'è nulla di cui vergognarsi, a essere staccato, a privilegiare la goduria del pedalare alla velocità e alla fatica che ti infuoca muscoli e polmoni. Perché è una libidine pedalare, soprattutto il pedalare per pedalare, fregandonsone dell'ordine d'arrivo, di staccare gli altri, siano essi amici o rivali. Perché, in fondo, "beati gli ultimi che la vita sanno goder".
È la ragione di vita di Guido Foddis tutto questo, animatore fuori quota, fuori taglia, fuori canone, di un mondo, quello del ciclista lento, che non trova più spazio nel ciclismo, ma che trova spazio nella passione di una moltitudine di appassionati pedalatori che magari non sanno, lo dovrebbero sapere, che Ferrara, tra il 27 e il 29 ottobre è il posto giusto dove essere.
È da sette anni che Guido Foddis offre una "casa" a questi pedalatori che casa non avevano.
Certo ci sono degli "imbucati" e che "imbucati". Gianni Bugno era tutto tranne che un ciclista lento, ma è stato in corsa e fuori corsa, uomo intelligente, raffinato, capace di capire, a volte prima degli altri, dove stava andando il ciclismo e il mondo della bicicletta. Sarà lui l'ospite d'onore di questa manifestazione.
“Campione è chi non avrebbe mai pensato di schiodarsi dal divano da cui tifava il proprio beniamino, per ritrovarsi a pedalare proprio con lui. Alle proprie regole del gioco. Alle moviola del proprio contachilometri. Al Festival del Ciclista Lento, il campione famoso sarà gregario dei lenti in bicicletta, porta-borracce (di lambrusco!) alle schiappe sull’e-bike e al servizio di un ideale: l’ideale della lentezza che affratella. Anche quest'anno la capitale della lentezza sarà Ferrara, inesauribile fucina di 'ta…lenti', territorio completamente pianeggiante, dove ogni cavalcavia diventa Gran Premio della Montagna. Per tre giorni il popolo dei ciclisti lenti si ritroverà in questo paradiso delle pedalate a passo d'uomo, per celebrare la propria forza e la propria predominanza numerica", dice Guido Foddis.
È una tre giorni per maglie nere, quelle ciclistiche, quelle che premiavano gli ultimi, i più bravi non solo ad andare piano come Sante Carollo, ma anche quelli abili a imboscarsi, come Luigi Malabrocca. Serena Malabrocca, la nipote, non poteva mancare. Come non poteva mancare Marco Pastonesi, che degli altri, non dei primi, è stato, ed è, cantore prima sulle pagine della Gazzetta dello Sport e poi del Foglio.
Sabato ci sarà la ormai tradizione “Pedalata più lenta del mondo", ossia cinque chilometri da percorrere in cinque ore, perché a Ferrara nei giorni del Festival del ciclista lento ce la si prende con comodo. Con molto comodo.
Il Foglio sportivo - In corpore sano