Il Foglio sportivo
Quella di New York è la maratona degli italiani
Con 2.370 iscritti siamo il gruppo internazionale più numeroso. Ma di vincere non se ne parla (non ci riusciamo dal 1998)
È la Maratona degli italiani. Non tanto per i risultati: contiamo quattro vittorie con Orlando Pizzolato (due), Giacomo Leone e Franca Fiacconi, ma l’ultima è del 1998. Nel 2021 c’è andato vicino Eyob Faniel, terzo dopo aver corso a lungo in testa. Chissà se un giorno ci proverà Yeman Crippa. Gli italiani in attesa di trovare l’atleta di qualità se la giocano sulla quantità. Anche quest’anno saranno il gruppo internazionale più numeroso con 2.370 iscritti un piccolo incremento dai 2.222 di un anno fa nonostante l’aumento dei prezzi causa inflazione e cambio poco favorevole.
La presenza degli italiani ha un valore importante anche per gli organizzatori. La maratona ha un indotto che ormai viaggia verso i 500 milioni di dollari e chi arriva dall’Italia è un ottimo contribuente. Ieri all’Expo dove si ritirava il pettorale c’è stato il racconto del percorso anche in italiano, aggiunto quest’anno alle classiche spiegazioni in inglese e spagnolo. Francesco Presutti, residente a New York, coach del New York Road Runner con 50 maratone nel curriculum, è stato incaricato dal club per la sua abilità nello spiegare facendo la guida al Metropolitan Museum. Nella sua veste di cicerone il lunedì successivo alla maratona racconterà la storia di un’anfora greca che raffigura cinque corridori che venne consegnata al vincitore di una gara durante i giochi panatenaici del 530 Avanti Cristo: un’iniziativa del Metropolitan, che comprende la prima colazione, proprio per gli stranieri che hanno corso. Obbligatorio indossare la medaglia.
Per poter essere tra i cinquantamila che ogni prima domenica di novembre invadono i cinque quartieri di New York ci sono diverse strade: la più economica è partecipare con successo al ballottaggio che si tiene nei primi mesi dell’anno: i fortunati se la cavano con una spesa di duecento cinquantacinque dollari, poi dovranno organizzarsi in autonomia per viaggio e soggiorno, oppure ci si affida alle agenzie internazionali riconosciute dal club organizzatore, in Italia sono sei e le più importanti sono Terramia e Born2run.
“Siamo riusciti ad aumentare i prezzi solo del sette per cento rispetto all’anno scorso” racconta Andrea Baldisserotto, fondatore di Terramia, “come sempre abbiamo venduti tutti i millecinquecento pettorali a nostra disposizione. Per fortuna New York Road Runners ce ne ha dato qualcuno in più del 2022. La richiesta è sempre alta”. Il prezzo dei pacchetti varia a seconda dei giorni di permanenza, e dalla categoria dell’hotel: si parte da mille duecentocinquanta euro per tre notti in ostello ai settemila per una settimana con albergo di lusso affacciato su Central Park. Poi ci sono un sacco di extra, a cominciare dal trasporto alla partenza a Staten Island, piuttosto che le tradizionali escursioni turistiche.
Non abbiamo atleti in grado di lottare per le prime posizioni, ma molti corridori africani sono allenati e gestiti da tecnici e manager italiani. Abbiamo in compenso una vincitrice sicura sui social. Lisa Migliorini, 29 anni con il suo profilo “The Fashion Jogger” ha due milioni di follower su Instagram, un milione su TikTok e correrà la sua prima maratona proprio tra Staten Island e Central Park: “Correre la maratona è sempre stato il mio sogno – ha detto – fino a ora mi sono concentrata sulle mezze. A causa della pandemia e di un problemino al piede ho posticipato il debutto, ma adesso è arrivato il momento. Ho scelto New York perché anche guardandola in televisione mi ha sempre regalato un’emozione speciale”.
Migliorini è stata la prima content creator al mondo ad aver unito la corsa con la moda e questo spiega il suo successo che non è fatto di chiacchiere e distintivi, ha infatti un ottimo personale sulla mezza di un’ora e ventitré minuti ed è laureata in fisioterapia, corre da quando aveva dieci anni, insomma sa di cosa parla. Nei suoi profili promuove uno stile di vita sano e consigli sulle ultime novità nella moda sportiva: “Porterò con me il telefono per riuscire a immortalare tutti i punti più belli della gara, ma ho fatto una preparazione accurata: voglio fare bene, ma non pronostico un tempo finale”.
Non si può nascondere, che un sentimento di preoccupazione, data la situazione internazionale, abbia fatto capolino nella mente di molti dovendosi infilare in mezzo alla folla tra corridori e spettatori. “Qualche preoccupazione è stata espressa, ma nessuno ha rinunciato”, ha detto Herbert Thomas responsabile di Born2Run. Lo stesso vale per Terramia. Gli organizzatori della Maratona hanno pubblicato un comunicato ufficiale: “Essendo uno dei più grandi eventi di New York, lavoriamo tutti gli anni a stretto e continuo contatto con le forze dell’ordine della città, dello stato e federali per programma e preparare un accurato piano di sicurezza”.