gli Europei in vasca corta di Otopeni
La staffetta femminile è tornata a nuotare veloce: torna sul podio 7 anni dopo
Era dal 2016 che le Azzurre non conquistavano una medaglia. L'argento agli Europei in vasca corta di Otopeni è il primo grande risultato del progetto velocità femminile che la Federnuoto ha iniziato nella scorsa stagione
Erano sette anni che una staffetta veloce femminile italiana non saliva sul podio in un grande evento internazionale di nuoto. All’epoca, ai Mondiali in vasca corta del 2016, disputati a Windsor (Canada), c’era ancora Federica Pellegrini, bronzo nella 4x50 stile libero e argento nella 4x100 stile libero insieme a Silvia Di Pietro, Erika Ferraioli e Aglaia Pezzato. Neanche agli indimenticabili Europei in vasca lunga di Roma del 2022, in cui l’Italia ha conquistato 13 ori e 35 podi, le azzurre – alla prima stagione senza Pellegrini – erano riuscite a mettersi al collo una medaglia: quarto posto alle spalle di Gran Bretagna, Svezia e Paesi Bassi. Alla fine ce l’hanno fatta ieri Silvia Di Pietro, Costanza Cocconcelli, Chiara Tarantino e Sara Curtis, seconde nella 4x50 stile libero degli Europei in vasca corta di Otopeni (Romania) dietro alla Svezia.
Di Pietro ha aperto la staffetta in 24’’39, poi Cocconcelli e Tarantino hanno nuotato due frazioni fotocopia: 24’’21 la prima, 24’’20 la seconda. All’ultimo cambio, però, l’Italia era quinta. La rimonta l’ha effettuata Sara Curtis, 24’’12 lanciato, che ha superato tre avversarie e ha vinto la sua prima medaglia internazionale senior al debutto nella nazionale maggiore. Poco prima, nei 50 stile libero, aveva raggiunto anche la sua prima finale individuale (in programma oggi dalle 17 italiane), qualificandosi come ottava con il nuovo record personale di 24’’13.
Anche la 4x50 stile libero maschile (Leonardo Deplano, Lorenzo Zazzeri, Thomas Ceccon e Alessandro Miressi) ieri ha vinto la medaglia d’argento (oro alla Gran Bretagna), ma il risultato delle donne è il più significativo, perché mancava da sette anni e perché è il primo frutto del progetto velocità femminile che la Federnuoto ha iniziato nella scorsa stagione. Dopo la mancata partecipazione della 4x100 stile libero femminile alle Olimpiadi di Tokyo 2021, l’obiettivo dichiarato è riportare la staffetta in finale a Parigi 2024: anche qui l’Italia manca dal 2016, dai Giochi di Rio. Intorno a una veterana, Silvia Di Pietro, 30 anni, si sta formando un gruppo di atlete tutte nate dopo il 2000 che ieri ha premiato Costanza Cocconcelli (2002), Chiara Tarantino (2003) e Sara Curtis (2006), ma che comprende tra le altre anche Sofia Morini (2002) e Matilde Biagiotti (2005), senza dimenticare la velocista Jasmine Nocentini (2002), che vive e si allena negli Stati Uniti, colpita negli ultimi giorni da una sindrome influenzale che non le ha ancora permesso di scendere in vasca agli Europei.
“Dopo che nel 2021/2022 abbiamo fatto un’analisi della ‘mancanza’ del settore velocità femminile, l’anno scorso abbiamo inaugurato una serie di raduni ‘aperti’, nel senso che i nomi possono sempre cambiare, per ‘attenzionare’ un gruppo di ragazze giovani e di talento”, dice al Foglio il responsabile tecnico delle squadre nazionali giovanili di nuoto Marco Menchinelli, sempre presente a questi raduni al fianco del direttore tecnico Cesare Butini. “L’obiettivo è fare squadra e provare a raggiungere insieme un risultato che sarebbe più difficile a livello individuale. Siamo molto contenti e soddisfatti della medaglia di ieri: le ragazze sono coese e questo ha dato loro una grande spinta”.
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