L'intervista

Vasseur e la Ferrari del futuro

Umberto Zapelloni

Parla il Team Principal di Maranello: "Quest'anno abbiamo saputo reagire, ma dobbiamo migliorare ancora". La nuova auto il 13 febbraio

“Fred è ancora vivo, il che è una buona notizia”. Fred Vasseur comincia con una battuta la sua chiacchierata di fine anno in casa Ferrari. “E’ stata una sfida difficile, sono arrivato solo quattro settimane prima che cominciasse il campionato in Bahrain. Adesso sono in una situazione molto più confortevole ho potuto capire meglio tutto. Persone, sistema, infrastrutture e sono sicuro che faremo meglio dello scorso anno. Nell’ultima parte della stagione siamo andati bene anche se non è mai abbastanza e non dobbiamo fermarci”. Fare peggio, in effetti sarebbe difficile. Vedremo il 13 febbraio, giorno scelto per presentare la nuova monoposto.

“Abbiamo già cambiato qualcosa, anche se a me non piace comunicare gli spostamenti interni. Ma non si tratta di una persona o dell’altra. Si tratta del gruppo che è la cosa più importante. Sono orgoglioso della reazione del team durante la stagione, includendo i piloti in tutto questo. Abbiamo avuto i primi sei mesi molto duri, fino a Monza, poi abbiamo reagito bene. Stiamo facendo qualche cambiamento, stiamo assumendo molta gente, ma in Formula 1 è un problema. Quando hai individuato l’area da rinforzare e trovato la persona da ingaggiare devi aspettare almeno 12 mesi perché possa lavorare per te. Quindi molto spesso il suo impatto arriverà due o tre anni dopo”. Ma anche aspettando i nuovi arrivi Vasseur è fiducioso: “Quest’anno la cosa migliore è stato il cambiamento nell’approccio e nella mentalità. Abbiamo preso dei rischi, siamo stati più aggressivi nell’ultima parte della stagione”.

 

Sul fronte piloti ci si attendeva il comunicato del rinnovo. Invece: “Come sapete sono sotto contratto con noi fino alla fine del 2024 e abbiamo ancora 13 mesi davanti. Se pensate che la Mercedes ha rinnovato a fine agosto significa che abbiamo ancora un sacco di mesi per farlo. Avevo detto che avremmo chiuso le trattative prima di fine anno, ma l’ultima parte della stagione è stata una grande caos e siamo in ritardo rispetto ai piani iniziali, anche se arriveremo a una conclusione molto prima di quanto abbia fatto la Mercedes”. Nulla di cui preoccuparsi. Leclerc è di fronte a un’offerta molto lunga (5 anni) e avrebbe già accettato in linea di massima. Per Sainz invece si discute sulla durata del rinnovo. “In questa stagione abbiamo dimostrato di trattare i piloti nello stesso modo, credo Singapore ne sia un esempio con Charles che si è sacrificato per aiutare Carlos. Non abbiamo un numero uno o un numero due, ma due piloti molto forti e il fatto che abbiano totalizzato più o meno gli stessi punti è significativo”, ha aggiunto Vasseur senza entrare nei particolari della lunghezza dei contratti ma assicurando che sta lavorando per arrivare ad un annuncio prima dell’inizio della stagione.

 

Il terzo posto finale è stato un passo indietro rispetto all’ultimo anno di Binotto. Che ne pensa la proprietà? La domanda è legittima, la risposta diplomatica: “Non abbiamo dovuto attendere la fine del campionato per discutere con Elkann e Vigna. Abbiamo confronti quotidiani. Nessuno può essere contento di quanto abbiamo fatto all’inizio della stagione. Abbiamo avuto troppi problemi di performance e affidabilità, ma la reazione della squadra con 5 pole nelle ultime 8 gare, il fatto che siamo stati in grado di battagliare con Max in qualche occasione ci dice che abbiamo fatto un passo avanti. Non ho bisogno che me lo dicano Elkann o Vigna sono io il primo a non essere contento del terzo posto finale. Ma sono contento della reazione che abbiamo avuto”.

 

La reazione c’è stata. Giusto sottolinearlo. È un segnale importante. Che cosa l’ha prodotta? “All’inizio eravamo due/tre decimi dietro. Abbiamo recuperato uno-due decimi. Ora lo schieramento è così compatto che un decimo di differenza può cambiare completamente la fisionomia di un weekend. Abbiamo portato delle modifiche in Uk e in Giappone ma sono convinto che il passo avanti sia dovuto soprattutto a come abbiamo cambiato l’approccio al lavoro in pista. Più ancora degli sviluppi è stato questo a farci migliorare. Essere più aggressivi ci ha dato dei risultati. Guadagnare un decimo significa migliorare di due/tre posizioni sullo schieramento. È anche questione di dettagli e ci abbiamo prestato più attenzione”.

 

Ecco come ha lavorato Vasseur: “La prima cosa è stata capire il team, persone che lavoravano insieme da anni. Prima di agire ho dovuto capire e io ho lavorato per far capire che dovevamo rischiare, essere ambiziosi, aggressivi e non aver paura. Siamo migliorati in questo. Devi sempre essere al limite come ci fa vedere la Red Bull ogni volta”.

Le aspettative per il 2024 sono importanti: “Rivoluzionaria non è la parola giusta. Le regole sono le stesse. Dobbiamo migliorare di uno o due decimi, non di secondi. Cambieremo il 95% dei componenti della macchina, non so se rivoluzione è la parola giusta. Dobbiamo concentrarci su noi stessi e continuare a spingere. I piloti sono coinvolti e mi pare che stiamo procedendo nella direzione giusta. Credo che con il nostro livello di performance di fine anno per Red Bull non sarebbe stato facile vincere tutte le gare che hanno vinto quest’anno. Vedremo come andrà l’anno prossimo. Ma non voglio pensare a dove sarà la Red Bull. Voglio pensare a migliorare i nostri limiti. Poi vedremo in Bahrain a che punto siamo. L’anno prossimo sarò contento se avremo fatto un lavoro migliore di quest’anno. La lezione di quest’anno è che siamo stati capaci di reagire”.

Il resto sono chiacchiere sulla Fia (“una storia imbarazzante quella contro Susie Wolff”),  sulle regole (“vorrei decisioni più coerenti dai commissari”), su Verstappen (“Chi non lo vorrebbe in squadra, mai dire mai”), su Hamilton (“Da vent’anni lo sento quasi tutte le settimane. Quasi tutti i 20 piloti sullo schieramento hanno corso per me”).  Promesse zero. Se non quella di migliorarsi ancora. È quello che vogliono tutti i ferraristi del mondo. E sono ancora tanti.