La Superlega

“Tuteleremo il campionato, si liberano molti soldi”. Parla Claudio Lotito

Gianluca De Rosa

Il patron della Lazio e senatore di Forza Italia vede anche opportunità nella decisione della Corte di giustizia europea che ridimensiona la Uefa: "Non si è mai vista una autorità di regolamentazione che vende"

”Alla fine cambierà solo dove i soldi vanno a finire, e la sensazione mia è che per i club si potrebbero liberare un sacco di risorse”, Claudio Lotito risponde assonnato e sornione sulla notizia del giorno: la Corte di giustizia europea ha sancito che la Uefa ha “abusato di posizione dominante” nell’organizzazione delle competizioni di calcio in Europa, aprendo la strada all’ipotesi Superlega. Ma più che da questo il senatore di Forza Italia e patron della Lazio è ancora tutto preso da una stancantissima sessione di bilancio. Al Senato finalmente questa mattina si voterà la manovra.  E lui è ancora lì ad armeggiare: “Famme un po’ vede’ come avete scritto questo”, dice strappando di mano un foglio a un collaboratore. Intercettarlo dentro palazzo Madama non è un’operazione semplice. E’ in continuo movimento. Aula, commissione, ufficio, di nuovo commissione, di nuovo ufficio… Ci viene in soccorso il calendario: la commissione Bilancio è stata rinviata alle ore 17.30 e Lotito è costretto a sedersi in una delle salette munite di sedie che precedono l’aula.

 

Presidente, cosa dice di questa storia della Superlega? Che faranno adesso le società italiane? “Aho, calma, calma”, ci stoppa subito il patron della Lazio e senatore di Forza Italia. “Di queste cose mica si può parlare così, prima dobbiamo vedere il provvedimento e capire la sua portata giuridica, poi valuteremo il da farsi, tenendo sempre a mente che dobbiamo tutelare l’importanza del campionato italiano, sennò con i campionati nazionali che ci facciamo, mica li possiamo buttare no?”.  E però intanto la corte ha detto che la Uefa non poteva né sanzionare, né multare le società che volevano fare la Superlega. “E vi stupite? Ma l’avete mai vista un’autorità di regolamentazione dell’energia che compra o vende gas? No: o fai il regolatore o fai il venditore, non si possono fa tutte e due le cose”. Fuor di metafora il patron biancoceleste si riferisce al potere della Uefa nella gestione dei diritti televisi. Ma adesso, cosa succede? “Il vero tema – sentenzia caustico Lotito – sono i soldi”. Poi con passione per il motto rivelatore aggiunge: “I soldi mandano l’acqua all’insù”. E dunque che succederà adesso dove andranno questi soldi senza gravità? “Ripeto, bisogna leggere, ma in teoria si libereranno  molte risorse per le società: oggi la Uefa una parte la tiene, una parte li spende, una parte la dà ai club”. Non c’è il rischio che qualcuno ci rimetta? “Se non si chiama Champions league…” il presidente all’improvviso si addormenta. Mento sul petto e respiro profondo. Anche l’”instacabile Lotito”, come lo ha definito il collega forzista Dario Damiani, ogni tanto ha sonno. D’altronde si lamentava lui nella notte tra domenica e  lunedì: “Non ho capito sta tradizione che la commissione si deve riunì di notte, ma perché?”. Risvegliato comunque  riparte come un razzo da dove si era interrotto: “Dicevo se non si chiamerà Champions e si chiamerà Superlega  sempre dai campionati bisognerà passare, cambia solo dove vanno a finire ‘sti soldi”.

 

Vorremo chiedergli delle dichiarazioni del ministro dello Sport Andrea Abodi, ma veniamo di nuovo interrotti. Lotito è il senatore più cercato di palazzo Madama, e non solo per il suo indiscusso e discusso protagonismo sul bilancio, rivendicato con forza ieri in aula anche alla faccia del governo (“Gli ho dato una bella martellata andatevelo a sentire quel discorso”). “Eccoti Lotito, mi fai penare”, lo rimprovera una collega senatrice, “Presidente se mi dai l’assenso facciamo il Lazio club anche qui al Senato”, lo scuote un altro parlamentare. Il senatore di FdI Melchiorre pretende un video di auguri del presidente della Lazio per un amico. “Auguri Ludovico, mi chiede di farti gli auguri ‘sto disgraziato de Melchiorre…”. Qualcun altro commenta i nuovi lavori nell’ufficio del senatore. “L’ho fatto bello eh? Gasparri avrà sei finestre e io solo due, ma come l’ho messo bene? D’altronde lo stile senato è uguale allo stile Lotito, lo stile di casa mia”. Poi si rivolge al collega di Radio Radicale Lanfranco Palazzolo: “Mi dovete ringraziare che abbiamo fatto l’emendamento anche per voi”. Poi mentre Palazzolo  prova a intervistare  Melchiorre (quello degli auguri) sbotta “Ma questo che ne sa!”. Parla lei presidente?  “No vai, scherzo, è bravo Melchiorre, fagliela qui che ascolto, voglio proprio vede che dice”. Solo che poi Melchiorre sbrodola e Lotito viene vinto di nuovo dal sonno. Le legge di bilancio leva decisamente più riposo  della Superlega. Con poco tatto verso il sonno del patron laziale ne approfittiamo per reinserirci, presidente, solo una cosa sul ministro Andrea Abodi: dice anche lui che serve “inclusività” per i campionati nazionali e che comunque “prima di arrivare alle estreme conseguenze, c’è un percorso che l’Uefa può fare” perché la “Superlega non è la direzione giusta da seguire”. “Mah, io non capisco come si fa a parlare così senza aver letto i provvedimenti”.

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