Il Foglio sportivo
Quanta Italia nella Coppa d'Africa
Con Costa D'Avorio-Bissau inizia oggi la 34esima edizione della Coppa delle nazioni africane. Tra gli azzurri, non ci saranno soltanto i 19 giocatori che giocano in Serie A
Con la partita tra Costa D’Avorio e Guinea-Bissau inizia oggi allo Stadio Olimpico Alassane Ouattara di Abidjan la 34esima edizione della Coppa d’Africa, prevista per l’estate scorsa, ma posticipata a causa delle condizioni atmosferiche che a giugno in Costa D’Avorio non promettevano nulla di buono. Due anni fa era finita con Sadio Mané che provava a consolare l’allora compagno di squadra del Liverpool Mohamed Salah, dopo che il Senegal aveva vinto ai rigori con l’Egitto il primo trofeo continentale della loro storia. Sarebbe andata allo stesso modo anche qualche mese più tardi per la qualificazione ai mondiali in Qatar, dove poi il Senegal non ha sfigurato. La squadra allenata da Aliou Cissé, la grande favorita, dovrà dunque in Costa D’Avorio difendere il titolo, con l’Egitto che proverà in qualche modo a riscattarsi.
Tra le altre favorite, il Marocco che ha sorpreso tutti ai Mondiali arrivando fino alla semifinale, anche se per Hakimi e compagni (c’è anche El Azzouzi del Bologna) non sarà facile rivivere quelle serate magiche. Il Camerun (con Anguissa del Napoli) e soprattutto la Nigeria (in attacco gli “italiani” Osimhen, Lookman e Chukwueze) sono ottime squadre ma con grossi problemi a livelli federali che di certo non aiuteranno, anzi in questi casi quasi sempre fanno uscire formazioni di valore prima del previsto. La Costa D’Avorio (con il romanista Ndicka e Kouame della Fiorentina) cercherà di far valere il fattore casalingo in un paese che mette a disposizione sei stadi in cinque città diverse, soprattutto nella capitale gli impianti e le strutture ricettive sembrano all’altezza. Tra i paesi nord africani va segnalata l’Algeria, a cui non manca il talento, tra cui quello del milanista Bennacer.
La sorpresa del torneo potrebbe essere la Guinea Conakry, tredici partecipazioni nella competizione dal 1970 in poi e nessuna vittoria. A differenza degli anni passati le convocazioni dell’allenatore locale Kaba Diawara, in carica dal 2021, sembrano ora più meritocratiche. A Kankan, nella seconda città del paese, l’allenatore veneto Roberto Bassi ha fondato qualche anno fa l’Academie Football Madarom de Guinee, una scuola calcio, completamente gratuita, a cui possono iscriversi anche bambini con grosse difficoltà motorie. Da qui sono usciti il portiere Moussa Camara e l’attaccante che da anni gioca in Ligue 1 francese Mohamed Bayo. L’accademia è stata frequentata anche da Amadou Diawara e Naby Keita. Tutti i ragazzini sono in fermento per l’esordio dell’Elefante nazionale, in programma il 25 gennaio con il Camerun. Il girone è però complicatissimo, perché ne fanno parte anche Senegal e Gambia, formazione tecnica e veloce pur con qualche amnesia difensiva. La tv non è ancora arrivata al campo di Kankan e allora i ragazzini guineani si raduneranno nei luoghi pubblici dotati di parabola per vedere le partite. I loro idoli sono proprio i giocatori nati qui come Bayo e Diawara, la cui sorella fino a poco tempo fa era un aiuto concreto nella cucina dell’Accademia. Negli anni Roberto Bassi, in arte Siba, ha girato quasi tutta l’Africa come formatore di allenatori locali, insieme all'ex Reggiana Mathew Olorunleke.
In Benin, Nazionale non qualificata per la Coppa delle nazioni africane, c’è lo Sporting Club Gigi Riva de Parakou. I ragazzi della squadra, fondata da un innamorato del Cagliari come Chaddad Daouda Naro, al momento sono purtroppo fermi a causa dei soliti problemi economici. Tiferanno in maggioranza per il Senegal: Sadio Mané è molto amato nell’Africa sub-sahariana.
Il Senegal è tifato anche dai giovani del Real Malindi, squadra che milita nella quarta divisione del Kenya, fondata nel 2008 dal musicista e scrittore Freddie Del Curatolo per togliere i ragazzini dalla strada. Il progetto per alcune stagioni è stato sponsorizzato dal Genoa di Preziosi. Oggi quattro calciatori provenienti da questa realtà giocano nelle serie A locale. Intanto il governo keniano ha premiato Del Curatolo per aver contribuito a ridurre la microcriminalità nel territorio dove sorge il club. In Kenya sono pazzi per il calcio: senza avere una Nazionale all’altezza, seguono con calore il Senegal. A Malindi si sono viste scene di tifo sfrenato durante gli ultimi mondiali. Per amore nei confronti di Koulibaly qui si trovano ancora molte magliette azzurre del Napoli. Quest’anno in Coppa d’Africa c’è anche la Tanzania, vicina del Kenya sia a livello geografico che per quello linguistico, infatti in entrambi i paesi si parla il swahili. Sicuramente i calciatori del Real Malindi guarderanno con interesse anche le Taifa Stars.
A Douala in Camerun è stata da pochissimo creata la Football School Vittorio Scantamburlo, in onore dello scopritore padovano di Alex Del Piero e di tanti altri giocatori finiti nei decenni nella Serie A italiana. Tutto questo grazie a Martin Tsemzang, un medico camerunese di stanza nel nordest italiano che ha avuto l’occasione di conoscere il talent scout, venuto a mancare nel 2016. I ragazzi sono circa 50, divisi in due squadre. A breve arriverà l’affiliazione alla Federazione e inizieranno i tornei ufficiali. Tutti gli iscritti tiferanno ovviamente per i Leoni Indomabili.
A Bamako in Mali esiste il Centre Djiguiya Sabalibougou fondato nel 2015 da Moussa Konate. Ne fanno parte 115 bambini dai tre ai dodici anni. Non c’è un legame ufficiale con la Salernitana, anche se è questo l’obiettivo del futuro, intanto dalla Campania arrivano le maglie granata, spesso di taglia più grande, con cui le squadre si allenano. Qui i ragazzi sono sempre impegnatissimi in campo, ma nei ritagli di tempo seguiranno in tv le partite della loro Nazionale impegnata in Coppa d’Africa, nella quale è stato convocato anche il calciatore della Salernitana Lassana Coulibaly. Il Mali oggi è davvero una buona squadra, con più qualità a centrocampo che non sottoporta.
In tutto gli “italiani” impegnati in Coppa d’Africa saranno diciannove. Oltre ai precedentemente citati, si trovano ora in Costa d’Avorio: Luvumbo (Angola/Cagliari), Banda (Zambia/Lecce), Rafia (Tunisia/Lecce), Touba (Algeria/Lecce), Machin (Guinea Equatoriale/Monza), Aouar (Algeria/Roma), Jovane Cabral (Capo Verde/Salernitana), Bayeye (Repubblica Democratica del Congo/Ascoli), Pickel (Repubblica Democratica del Congo/Cremonese), Guiebre (Burkina Faso/Modena). Chi arriverà in fondo alla competizione rimarrà lontano dai club italiani ancora per un mese. La finale della Coppa delle nazioni africane si giocherà infatti l’11 febbraio ad Abidjan. Tutte le partite del torneo si potranno vedere da oggi fino all’atto conclusivo in chiaro su Sportitalia.