that win the best
La Supercoppa in Arabia trasformata in SuperFloppa
L’ex capitano del Liverpool Henderson intanto si è già pentito della scelta saudita: i soldi non sono tutto
Maledetta generazione Z (che ovviamente piace a Mattarella), popolata da figuri che non guardano più le partite – al massimo gli highlights –, che tifano per il campione e non per la squadra, che al calcio maschile e al suo sottoprodotto femminile aggiungerebbero anche quello fluido, e che vivono di ecoansia. Come se tutto ciò non bastasse per invocare l’Armageddon immediato, ecco arrivare come una coltellata alla gamba i dati sulle vendite di alcolici in Gran Bretagna: non beviamo più. La colpa è soprattutto dei ventenni, ma non solo: ci siamo rammolliti tutti. Leggo che va forte la birra analcolica, persino la Guinness senz’alcol ha più che raddoppiato le vendite, rispetto a vent’anni fa ci sono 13.000 pub in meno nel Regno Unito e quelli che resistono si riempiono a fatica. Io non so se, come dice il mio amico Henry Jeffreys sullo Spectator, è colpa degli smartphone o del salutismo idiota che piace alle nuove generazioni, so che non c’è niente di meglio di una birra in un pub, nulla batte una pinta bevuta al bancone discutendo di calcio con amici e sconosciuti.
Ammettetelo, non c’è paragone tra twittare una battuta sarcastica su Jordan Henderson che lascia il campionato saudita dopo pochi mesi e torna in Europa e invece prenderlo per il culo con battute che farebbero orrore ai censori dei social bevendo in un pub. L’ex capitano con la fascia arcobaleno del Liverpool si è pentito della scelta estiva, ed è scappato all’Ajax senza nemmeno portarsi dietro l’unica ragione per cui aveva lasciato l’Inghilterra e le battaglie per i diritti per abbracciare l’Arabia Saudita e dimenticarsi dei diritti: i soldi. Questioni di tasse e di contratto di cui mi frega poco, quello che mi frega è che Henderson ha almeno detto a tutti che il re saudita è nudo. Dopotutto stiamo parlando di un paese che in questi giorni si chiede perché non ci sono Milan e Juventus ai playoff della Supercoppa italiana e per questo diserta le partite (ma lo sanno che i bianconeri hanno un gioco più soporifero di un cammello che rumina con le palpebre a mezz’asta e le gobbe mosce?).
In effetti Napoli-Fiorentina sugli spalti è stato uno spettacolo più triste di un dibattito sul saluto romano in Italia, tra stadio semivuoto e striscioni a caso contro la Lazio.
Da Supercoppa a Superfloppa, un destino che rischia anche la Roma orfana di Mourinho e affidata alle amorevoli cure di Daniele De Rossi, su cui già si è scatenata la gara a chi tira fuori l’aneddoto più retorico, la foto più sentimentale, la frase più strappamutande. Grandi paraculi, questi americani. Onore ai tifosi romanisti che continueranno a riempire lo stadio orgogliosi di essere allenati da uno di loro, affonderanno ancora di più e batteranno il record di bestemmie al secondo detenuto da Eziolino Capuano.
Io intanto mi godo l’orgia tantrica di partite di Premier League spalmate da oggi fino a giovedì, pronto a stappare la bionda alla faccia dei miei compatrioti astemi.