Christian Horner al Grand Prix di Abu Dhabi nel novembre 2023 (foto Jakub Porzycki/NurPhoto via Getty Images) 

Cosa c'è dietro lo scandalo sessuale che ha travolto Chris Horner, il re della Formula 1

Umberto Zapelloni

Il Team principal della Red Bull (e marito della ex "Spice Girl" Geri Halliwell) avrebbe mandato foto hard ad una dipendente. Lui nega tutto. Ma c’è chi racconta che le accuse siano collegate a una clamorosa guerra interna tra le due anime del team, quella racing e quella finanziaria

La fortuna di Chris Horner è che le prime pagine dei tabloid inglesi sono occupate da notizie ben più gravi. Lo scandalo sessuale che coinvolge il Team principal della Red Bull passa in secondo piano nel momento in cui Re Carlo annuncia di avere un tumore. C’è altro di cui occuparsi e preoccuparsi. La salute del Re è ben più importante del sex gate che sta coinvolgendo il re della Formula 1, l’uomo che dal 2005 governa la Red Bull e prima con Vettel e poi con Verstappen ha conquistato 7 titoli Piloti (e 6 Costruttori). Chris Horner è un baronetto per meriti sportivi, dal 2015 è il marito di Geri Halliwell, la Ginger Spice. Un uomo abituato a frequentare le pagine delle celebrità londinesi insieme alla moglie da cui ha avuto un figlio (più i due che hanno rispettivamente avuto da precedenti relazioni). Chris e Geri sono una coppia abituata alle pagine patinate. Per le vittorie che lui ottiene in pista con la Red Bull e per il passato canoro della signora. C’era una volta il Girl Power delle Spice. Oggi proprio una ragazza potrebbe far crollare il castello di Horner che vive nella campagna inglese circondato dal verde e dai cavalli che gli trasmettono tranquillità, come ha raccontato in un’intervista poco tempo fa.

   

Dall’altro giorno Horner però è stato sbattuto nei titoli delle news per uno scandalo sessuale. Avrebbe mandato foto hard ad una dipendente della Red Bull. Come un ragazzino stupido in pieno attacco ormonale. Lui che ha appena compiuto 50 anni, divide il letto con una Spice Girl (ex, ma sempre spice…) e da tre anni è il padrone assoluto della Formula 1 con tutto quello che ne consegue. La storia ha dell’incredibile perché tutto avremmo potuto immaginare tranne che ritrovarci Horner sotto inchiesta interna del team per comportamento inappropriato. Lui nega tutto, la moglie racconta ai tabloid di fidarsi del marito. Ma intanto c’è un avvocato indipendente ingaggiato dal team che sta spulciando le mail per verificare l’accaduto. La comunicazione ufficiale dell’inchiesta interna è arrivata dalla sede austriaca della Red Bull. Dalla casa madre insomma. Una cosa seria, non una chiacchiera da tabloid anche se la notizia è stata scoperta e svelata da un quotidiano olandese, il De Telegraaf.

  

Horner è nelle corse da una vita. Prima ha provato a mettersi in luce come pilota, arrivando fino alla Formula 3000, poi ha fondato un suo team, Arden International con cui ha cominciato a mettersi in evidenza nelle formule minori fino a che, su consiglio di Bernie Ecclestone, la Red Bull non ha deciso di affidargli il team che aveva appena acquistato dalla Jaguar. Tutto è cominciato con le lattine e le idee di grandezza di Dietrich Mateschitz, il signor Red Bull, scomparso lo scorso anno. Horner ha ingaggiato Adrian Newey, anzi lo ha strappato alla McLaren che proprio l’ultimo team non era. E attorno a lui ha costruito la squadra che ha vinto con Vettel e Verstappen battendo i grandi costruttori mondiali. L’avvocato Agnelli si arrabbiava quando a battere la Ferrari erano quelli che fabbricavano maglioni, chissà cosa avrebbe detto a vedersi battere da quelli che riempiono le lattine di una dolciastra bevanda energetica.

  

C’è chi racconta che dietro alle accuse contro Horner ci sia una clamorosa guerra interna tra le due anime del team. Quella racing che ha base in Inghilterra e quella finanziaria e di marketing che sta in Austria. Il fondatore teneva tutti a bada. Una volta morto Mateschitz l’equilibrio si è rotto e oggi Horner rischia di farne le spese con conseguenze enormi per il team che sta per ricominciare da favorito la stagione 2024. Non è un mistero che l’attuale ceo Oliver Mintzlaff volesse cedere la squadra alla Porsche, ma che Horner (ai tempi alleato con Helmut Marko) fosse riuscito a farla saltare convincendo Mateschitz, ancora in vita, a non proseguire nella trattativa, anzi ad investire per creare l’area powertrain e fabbricarsi in casa i motori (con un apporto di Ford). Adesso una mail con un allegato hard rischia di far saltare tutto e rovesciare sulla Red Bull, dove tutto sembrava paradisiaco, uno tsunami dalle conseguenze imprevedibili. La Formula 1 e Max Verstappen stanno a guardare con attenzione. La Ginger Spice forse anche con preoccupazione.