L'Eroica e lo spirito europeo della bicicletta
Gli sterrati come risorsa (che l'Ue ha iniziato a studiare), unione tra tradizione e modernità, "un prezioso patrimonio, un’infrastruttura logistica naturale che merita di essere preservata", per il ministro Pichetto Fratin
È mica un caso che oggi giovedì 21 marzo 2024 L’Eroica abbia presentato il programma della stagione 2024 negli spazi di “Esperienza Europa – David Sassoli” a Roma (piazza Venezia). E non è un caso perché c’è nulla di più europeo della bicicletta per storia e per tradizione; e nulla di più affine all’Unione europea della bicicletta perché mezzo capace di unire i paesi diversi, culture diverse e farlo nella maniera più democratica possibile, ossia pedalando. Disse quel gran campione che fu Octave Lapize, vincitore di un Tour de France nel 1910 e di tre Parigi-Roubaix tra il 1909 e il 1911, che la bicicletta “rende tutti uguali, tutti sofferenti e felici uguali, le differenze vengono fuori solo per talento e per merito”, insomma per capacità di sopportare le fatiche e accogliere a pieno la meraviglia del pedalare.
Pedalavano i corridori di un tempo e pedalano quelli di oggi per vincere, perché in ogni competizione si parte sempre con l’idea di fare il meglio possibile e il meglio possibile vuole dire una sola cosa: essere il primo a superare con la ruota anteriore la linea d’arrivo. Valeva ai tempi di Octave Lapize, vale ancora. Si pedala per pedalare invece all’Eroica, con l’unico intento di godersi il muovere i pedali, i paesaggi, lo stare in sella a una bicicletta: una dose enorme di endorfine, una botta di benessere che una volta che la provi difficilmente poi se ne si fa a meno.
Lo ha fatto capire anche il vicepresidente del Parlamento europeo Roberts Zīle, che era negli spazi “Esperienza Europa – David Sassoli” nella duplice veste di appassionato dell’Eroica e di presenza istituzionale. “Una passione iniziata dieci anni fa per caso, quella con L’Eroica, che continua ancora”. Roberts Zīle ha più volte ricordato come la bicicletta e il cicloturismo siano pezzi importi per la costruzione di un nuovo rapporto con il territorio, per la riscoperta e la tutela delle zone a bassa urbanizzazione e soprattutto per la cura e salvaguardia dell’ambiente. Per questo L’Eroica “è un modello da seguire, da studiare e cercare di replicare e diffondere”, perché la bicicletta “è un mezzo antico, ma molto più moderno di quello che si può pensare, è stato il passato, ma è soprattutto quello del futuro”.
L’Eroica è un passato modernissimo, che guarda anche al futuro. Anche a quello del ciclismo. Dal 18 al 21 aprile 2024, tra le province di Grosseto, Siena e Arezzo, si correrà la seconda edizione della Coppa delle Nazioni, corsa a tappe per squadre nazionali categoria Juniores. Partenza da Punta Ala, arrivo a Chiusdino e passaggi a Castiglione della Pescaia, Cinigiano, Siena e Montevarchi. Il 19 maggio invece sarà il momento della quarta edizione della Coppa Andre Meneghelli, appuntamento che riporta tra gli sterrati del senese il meglio dei corridori junior.
Due eventi che per Giancarlo Brocci, il papà dell’Eroica, “rappresentano la continuazione, anche se molto più veloce e competitiva, di quello che abbiamo creato con L’Eroica. Puntare sui ragazzi, fargli crescere con la consapevolezza che ciò che sembra scomodo e fuori dal mondo in realtà è una fortuna, perché gli sterrati sono una risorsa per i territori, sono una caratteristica del territorio da difendere dalla dittatura dell’automobile”.
Due eventi competitivi tra tanti non competitivi, “perché la bicicletta, qualsiasi bicicletta, da quella antica alle gravel sono l’occasione di prendere una pausa dalla quotidianità, farci vivere e godere i territori, dalle nostre colline tra Chianti e Montalcino, fino al Sud Africa, passando per Dolomiti e il Gran Sasso, il Limburgo e il Giappone”, ha detto il presidente di Eroica Italia Franco Rossi. “L’importante è pedalare e farlo sugli sterrati è qualcosa che appassiona sempre più gente”.
D’altra parte gli sterri “sono rappresentazione di due aspetti chiave del lavoro che portiamo avanti al ministero: tutela ambientale ed economia circolare”, ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “Tutela ambientale ed economia circolare corrono assieme lungo quelle antiche strade bianche che hanno reso il ciclismo una leggenda e che ancora oggi uniscono la tradizione e i valori moderni. Gli sterrati rappresentano un prezioso patrimonio, un’infrastruttura logistica naturale che merita di essere preservata. Noi lavoriamo per dare un futuro migliore alle generazioni che verranno e L’Eroica insegna che è possibile portare avanti tradizione e innovazione”. Anche perché la bicicletta, il passo lento, le strade bianche, ci portano nell’ambiente, ce lo fanno attraversare, lo rendono vicino. Soprattutto ci permette di vedere cosa va e cosa non va attorno a noi. “I ciclisti sono protagonisti dell’ambiente che gli sta attorno, per questo sono importanti queste ciclostoriche, soprattutto la consapevolezza che danno della necessità di avere cura di quello che c’è tutto attorno a noi”, ha sottolineato Alessandra Ortenzi, consulente del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, presentando il progetto Eroica per l’ambiente. “Perché tutto parte dall’attenzione, dalla capacità di diventare protagonisti della tutela di ciò che ci circonda”.