Eurolega
Il riscatto di coach Trinchieri, alla conquista della Lituania
L'allenatore aveva iniziato la stagione da telecronista per Dazn. Ora sta salvando quella dello Zalgiris, che è tornato a stupire in Eurolega: i club italiani prendono appunti
Sarà l'aria di Kaunas, la città più a forma di basket del paese più a forma di basket del mondo. Ma sono bastati appena tre mesi per ritrovare il miglior Andrea Trinchieri sul parquet. Il coach delle grandi imprese: ne sanno qualcosa Brose Bamberg e Bayern Monaco. E soprattutto il coach dell'euforia collettiva, auriga perfetto di ogni piazza che respiri pallacanestro: dalla decadente Cantù alla scomparsa Veroli. Figurarsi allora lo stimolo di accettare la sfida dello Zalgiris, "laddove questo sport è religione". La stagione del club più vincente di Lituania era iniziata storta. Quella dell'allenatore in cabina di commento. Si sono incontrati a capodanno e insieme stanno rimettendo le cose a posto.
C'è stato un attimo ingannevole, l'anno scorso, da far pensare che la pallacanestro di Trinchieri fosse in parabola discendente. A giugno aveva chiuso il triennale col Bayern, impreziosito dai primi playoff di Eurolega della sua storia, ma col neo degli zero campionati in bacheca - dopo i tre di fila conquistati a Bamberg. Da fine estate lo rivediamo su Dazn per i Mondiali e la Serie A: commenta, spiega, intrattiene. Sembra il ruolo di chi ci capisce ma è anche un po' fuori dai radar. Invece a 45 anni, gli ultimi 20 da head coach, Trinchieri la trova "una parentesi divertentissima". Talmente seria da ritardare la sua partenza per Kaunas, quando il 30 dicembre firma con i biancoverdi: quel giorno si gioca Brescia-Milano e l'allenatore ci tiene a congedarsi dal pubblico in diretta.
Due giorni dopo debutta con lo Zalgiris. E batte l'Alba Berlino 77-71, in una sfida fra disastrate di Eurolega. Oggi i tedeschi lo sono ancora. I lituani invece coltivano perfino un lumicino di speranza per il play-in: sarebbero ampiamente qualificati, considerando la sola gestione Trinchieri. Dal 29 al 57 per cento di vittorie in Europa. Mentre in patria la squadra non ha mai perso un match, conquistando subito la Coppa nazionale e blindando il primo posto in regular season. Trinchieri, battuta pronta per natura, a Kaunas è già l'uomo del popolo. In Eurolega invece è tornato la mina vagante che nessuno vorrebbe incontrare, ultime a scottarsi Virtus Bologna e Baskonia. Comunque vada a finire, lo Zalgiris chiuderà con onore e mente libera: il coach ha riportato serenità nel roster, attivando la giusta alchimia fra americani e lituani. Il risultato in campo è il suo basket ad alti ritmi, col consueto equilibrio fra attacco e difesa. La Zalgirio Arena applaude, lui risponde. "Non potete immaginare la responsabilità di avere dei tifosi del genere", dice a favor di microfoni. "Ci garantiscono una spinta straordinaria: invece di stoppare un tiro ne stoppiamo tre, invece di prendere tre rimbalzi ne prendiamo nove. E questo cambia le partite".
Il vento fresco del baltico - sponda Lettonia, nazionale - ha appena rigenerato la carriera di Luca Banchi in direzione Bologna. Potrebbe succedere di nuovo, con l'Italia improvvisamente a seguire un altro dei suoi prodotti tecnici troppo presto sfuggiti di mente. Prima però Trinchieri vuole portare a termine il suo compito. E col dovuto rispetto, il grande Zalgiris vale ben più di una telecronaca.
Il Foglio sportivo - In corpore sano