Verstappen vince il Gp di Cina: da 44 Gran Premi è in testa alla classifica piloti
Shanghai è la prima gara senza Ferrari sul podio. Quarto e quinto posto per Leclerc e Sainz. Standing ovation della tribuna principale per il cinese Guanyu Zho, nonostante la tredicesima posizione
La scena più bella e toccante del Gp di Cina è arrivata a fine gara quando il pilota di casa, Guanyu Zho, si è fermato davanti alla tribuna principale ed è stato omaggiato di un’ovazione che nemmeno Verstappen ha ricevuto. Un esempio di patriottismo sconfinato per un pilota che ha concluso la sua gara in tredicesima posizione. Diciamo non esattamente un trionfo, quantomeno un risultato non in linea con l’entusiasmo che ha generato. Eppure a Shanghai gli occhi lucidi erano solo per lui e non per un pilota come Verstappen che da 44 Gran Premi è in testa alla classifica piloti. Questo dato ritocca un record assoluto che gli apparteneva già e che stampa per l’olandese un bel 21 vittorie su 23 gare. Le uniche due volte che non l’ha fatto ha ascoltato l’inno di Mameli e quello spagnolo in onore di Carlos Sainz. Che, prima volta in stagione, è sempre stato dietro a Leclerc. In gara sprint, in qualifica e nella gara della domenica. Un dato che può apparire trascurabile ma che invece inverte una tendenza che stava iniziando a generare qualche rosicamento nel monegasco.
I due pare si siano chiariti dopo il duello rusticano nella sprint, un duello che ha fatto dire a Leclerc che il suo compagno di squadra è più aggressivo con lui rispetto agli avversari. Non a caso in partenza quando Leclerc ha visto Sainz aggredirlo alla prima curva ha allargato per proteggersi da lui senza curarsi del fatto che Russell li stava passando entrambi. Può essere quindi ci siano nervi non esattamente distesi tra i piloti, così come può essere che il primo obiettivo di Leclerc in questa fase sia semplicemente stare davanti allo spagnolo. Il bilancio cinese per la Ferrari non è positivo. Soprattutto in qualifica le Rosse sono apparse lente mentre nel passo gara, vera situazione nella quale l’evoluzione effettivamente c’è stata, rimane costante il problema di mandare subito in temperatura gli pneumatici.
E’ stata, a livello costruttori, la prima gara senza la Ferrari a podio. Campanello d’allarme? Forse no visto che la Scuderia non ha ancora portato aggiornamenti sul progetto iniziale (dovrebbero arrivare tra Miami e Imola) mentre la Mc Laren lo ha fatto. Gli inglesi celebrano, giustamente, la conferma del talento di Lando Norris. Per il quale però inizia a diventare pesante la casacca dell’eterno secondo. In carriera è salito 15 volte sul podio ma ha sempre ascoltato l’inno nazionale di un altro. Di questi 15 podi 8 volte la medaglia è stata d’argento e purtroppo per lui questo è record di tutti i tempi. Cosa fare? Temo niente, i cicli della Formula 1 sono implacabili e quando ti capita di nascere nel tempo di Verstappen (o Senna-Schumacher-Vettel-Hamilton), di Federer-Nadal-Djockovic o di Pogacar-VdP o sei come loro oppure il rischio è di fare come Tano Belloni con Costante Girardengo. Purtroppo per Lando il peso del mezzo meccanico è talmente consistente da consentirgli chance di successo solo in caso di disastri in casa Red Bull. Cosa che accade abbastanza raramente.