Il Foglio a San Siro
"San Siro? Il progetto San Donato va avanti", ci dice Paolo Scaroni
Il presidente del Milan scettico su un futuro al Meazza. “Le leghe mondiali si troveranno a Londra e discuteremo della stesura del calendario internazionale. Chiederemo finestre più brevi per far riposare i giocatori”
Il presidente del Milan Paolo Scaroni mette in dubbio il futuro della squadra rossonera al “Giuseppe Meazza” in collegamento con Il Foglio a San Siro: “A San Donato abbiamo acquistato terreni per 40 milioni, il progetto va avanti anche se in Italia basta che ci sia una minoranza rumorosa che si oppone per far dubitare la politica”. In questo contesto il sindaco di Milano Beppe Sala ha chiesto sia al Milan che all'Inter di considerare la ristrutturazione di San Siro. Scaroni si mostra scettico: “Dobbiamo capire come verrà ristrutturato e come il processo impatterà sulle squadre, dovendo eventualmente chiudere alcuni settori per i lavori. Per me è impossibile conciliare ciò con le esigenze dei club”
I progetti futuri lasciano spazio alle contingenze più immediate. Prima dello stadio, ci si dovrà occupare della panchina del domani: “Scegliere qualcuno al posto di Pioli? Non è detto. Ragionamenti sul futuro si faranno a fine stagione”. Per Scaroni il bilancio dell'annata non è negativo: “Mi piacerebbe tornare a vincerne un derby, ma la stagione è stata buona, non ottima, il secondo posto non è da sottovalutare. Faccio i complimenti all'Inter, è stata la squadra migliore”.
Un'Inter che, secondo il suo ad Marotta, poggia le sue fortune su un blocco di calciatori italiani, assente nel Milan: “Quando Marotta dice qualcosa sul calcio, gli do credito. I giocatori italiani però vanno trovati e nei ruoli che servono. Intanto abbiamo riportato Gabbia a casa”.
Colpa anche di un calendario fitto, che gli ha fatto strappare una promessa a Lorenzo Casini, presidente della Lega: “Le leghe mondiali si troveranno a Londra e discuteremo della stesura del calendario internazionale. Chiederemo finestre più brevi per far riposare i giocatori”. Per Scaroni una soluzione è anche l'approdo alla Serie A a 18 squadre: “Sarà un processo naturale. Non si può giocare così tanto, si mette a rischio la salute dei giocatori”.
Con un ex calciatore, Paolo Maldini, i rapporti non sono idilliaci dopo la dura intervista alla Gazzetta di mesi fa dell'ex capitano rossonero: “Non l'ho più sentito. Se una persona guarda al suo passato con così tanta acrimonia, significa che non sta vivendo bene il suo presente, mi auguro non sia il suo caso”.
Il Foglio sportivo